Lettera aperta alla mia cara Marsala,
mi hai messo al mondo della cultura storica il 23 aprile 1998 con la delibera consiliare n° 59. Nei primi anni della mia esistenza sei stata prodiga di attenzioni, di premure e di sostegno.
Di conseguenza, mi è stato possibile organizzare convegni di studio, curare e diffondere pubblicazioni, indire concorsi per gli studenti e borse di studio per laureati.
Ho portato il tuo nome presso prestigiosi atenei ed istituzioni culturali italiani e stranieri e mi sono procurato relatori e collaboratori di alto profilo.
Mi stai ascoltando ? Ti ricordi di me ?
Sono il tuo Centro Studi Garibaldini. Non posso più tacere su quanto avresti dovuto e non hai fatto !
Ricordi il capolavoro pittorico di Renato Guttuso, esposto per un periodo non breve al nostro Museo in comodato d’uso ? Perché non l’hai comprato ? Oggi esso campeggia ammirato da milioni di visitatori agli Uffizi di Firenze. Ma Firenze nulla ha da vedere con la spedizione dei Mille e con il Ponte dell’Ammiraglio !
Forse il Covid ti ha fatto perdere la memoria.
Non ti ricordi più dei volontari che finalmente ti liberarono dal regime poliziesco dei Borboni ?
Non ricordi più quando, in oltre trecento superstiti della Spedizione, vennero a renderti omaggio e gratitudine per averli accolti cinquant’anni prima e conferisti loro la cittadinanza onoraria?
Non ricordi più l’appassionato e prezioso lavoro, condotto per oltre trent’anni dal maestro Giuseppe Caimi nel raccogliere non solo le biografie dei Mille che la famiglia ti ha donato, ma anche tutte le iscrizioni della città, una miniera inestimabile a cui attingere quando esse diventano illeggibili per l’erosione ?
Non continuo in questa mia filippica. Ti dico infine che hai perso il senso del decoro
se vedo come hai finito col degradare il monumento ai Mille, assediato da furgoni e bancarelle di frutta e verdure.
Il tuo Centro Studi Garibaldini