Un patto di collaborazione fra la Regione Siciliana e il mondo dei professionisti agronomi e forestali in tutte le sue articolazioni. È quello proposto dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, nel corso di un incontro a Palazzo Orléans con il presidente della Federazione regionale agronomi, Piero Salvatore Lo Nigro e i presidenti e delegati provinciali degli Ordini dei dottori agronomi e frorestali, oltre ai direttori dei dipartimenti di Scienze agrarie alimentari e forestali delle università di Palermo e Catania, Tiziano Caruso e Agatino Russo. Durante la riunione sono stati affrontati i temi della valorizzazione e centralità delle figure professionali di agronomo, forestale e tecnologo alimentare nell'ambito dei concorsi pubblici e delle aziende agricole.
«È opportuno concordare - ha detto il governatore - un modello di collaborazione che parta delle Università e arrivi ai campi. La Regione può coordinare l'attività con i soggetti attivi sul territorio, fra cui gli ordini professionali, creando anche le condizioni perché i giovani possano mettere a profitto il loro titolo di studio. La stagione dei concorsi è stata avviata dopo 30 anni di blocco, ma si tratta solo di un primo passaggio. Le poche figure messe a concorso da sole non serviranno a colmare le gravi lacune di alta e media professionalità presenti, quindi dobbiamo andare avanti per aprire le porte a personale specializzato. Speriamo di superare gli ostacoli legati alla intesa finanziaria con il governo di Roma. Con gli agronomi - ha aggiunto Musumeci- vogliamo confrontarci su temi prioritari quali il dissesto idrogeologico e la desertificazione del territorio, su cui il governo regionale ha investito molte risorse in questi quattro anni e mezzo».
La Federazione regionale agronomi e gli Ordini professionali hanno raccolto l'invito del presidente. «Sulla scia della buona pratica avviata dagli agronomi con la Banca della terra - ha sottolineato il presidente della Federazione Lo Nigro - formuleremo un'ipotesi di concertazione sui temi di nostra competenza per parlarne prossimamente e lavorare insieme in questa direzione di collaborazione».
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Fondi in arrivo per gli apicoltori e il miele di Sicilia - È in via di pubblicazione la graduatoria del bando per la presentazione dei progetti finalizzati alla realizzazione di "Azioni dirette a migliorare la produzione e la commercializzazione del miele".
A darne notizia è l’assessore regionale dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea, Toni Scilla. Con 140 mila alveari dichiarati, il settore apicolo siciliano riveste un ruolo particolarmente importante e dal grande potenziale economico e occupazionale.
«Il bando ha la finalità di sostenere il settore apistico attraverso l'erogazione di un contributo complessivo di circa 900 mila euro assegnati dal MiPAAFT – dice Scilla - Gli obiettivi dei progetti riguardano sia la formazione, la divulgazione e l'assistenza tecnica, mediante il finanziamento a favore del mondo associazionistico, come anche l'acquisto di attrezzature e il ripopolamento del patrimonio apistico». E conclude: «È sempre vivo e attivo l'impegno del governo Musumeci nei confronti dell’agricoltura siciliana con un occhio di riguardo al segmento apistico, comparto da tutelare e accompagnare nella crescita, sia per l’importanza economica sia per i servizi eco sistemici resi alla collettività».
Il contributo alle aziende del settore - fortemente gravato da un decisivo calo della produzione di miele a causa del cambiamento climatico, della pandemia e degli incendi - arriva dopo il decreto dello scorso febbraio con cui è stata aumentata la quota di carburante agevolato per il nomadismo apistico e la movimentazione delle arnie.