La pressione sugli ospedali al momento è contenuta, ma il tasso di positività resta alto. Segno che il virus circola". Baldo Renda, direttore della Terapia intensiva dell'ospedale Cervello, hub di riferimento nella lotta al Covid in città, lo dice senza giri di parole. "Se sono preoccupato? Certamente sì. Più il virus circola più può creare varianti con il rischio di trovarci di nuovo al punto di partenza - spiega all'Adnkronos -. Le strutture ospedaliere oggi non sono sotto pressione, ma con i contagi che crescono la situazione potrebbe rapidamente cambiare".
Nelle due terapie intensive del Cervello i posti disponibili sono 16, 13 dei quali attualmente occupati. "Abbiamo un turn over sostenuto", spiega. Il che significa che non appena le postazioni si liberano vengono subito rioccupate. "Dall'inizio dell'anno registriamo un flusso costante e su numeri che si mantengono alti - dice -. Siamo quasi sempre pieni e non siamo mai andati sotto i 10-12 pazienti".
Dal suo 'osservatorio' privilegiato Renda ha potuto assistere alla 'mutazione' dell'identikit dei nuovi ricoverati Covid. "Arrivano tutti qui". Con una differenza sostanziale, però. "Mentre nelle ondate precedenti avevamo avuto molti malati di Covid con gravi polmoniti - sottolinea -, adesso la maggior parte dei ricoverati è qui per patologie neurochirurgiche, traumatologiche o cardiologiche e contestualmente è positiva. Lavoriamo sempre con alti volumi ma con pazienti prevalentemente positivi più che malati di Covid".
Insomma, la motivazione principale del ricovero non è la patologia da Sars CoV-2. Chi arriva nel reparto diretto da Renda con gravi polmoniti causate dal virus è soprattutto non vaccinato o vaccinato con ciclo incompleto. "Al momento non abbiamo avuto pazienti con dose booster con gravi patologie polmonari. Chi è qui con terza dose lo è per altri motivi non per polmonite da Sars CoV-2", spiega.
Le fasce d'età sono le più varie. "Dai 40 agli 80 anni. Abbiamo visto spesso ultra 70enni fragili non vaccinati, ma anche 40enni, che non si erano protetti con il vaccino, arrivati in condizioni critiche". E no vax incalliti? "Ci sono, anche se fortunatamente si tratta di una minima parte. Sono i più riottosi, quelli che sino all'ultimo rifiutano le cure. Molti, invece, una volta intubati si pentono di non essersi vaccinati".
Dal primo aprile in Italia terminerà lo stato di emergenza. "Anche a causa del conflitto in corso l'attenzione nei confronti del Covid è scemata - puntualizza -. E' preoccupante perché i numeri sono sempre alti e non accennano a diminuire". Poi l'appello. "Per quanto molte delle restrizioni siano allentate, è sempre bene mantenere alta l'attenzione. Il virus circola e resta estremamente pericoloso per tutti coloro che non hanno completato il ciclo vaccinale: sono sempre a rischio di gravissima patologia. Questo non va dimenticato". (Adnkronos)