Emergono nuovi particolari dall’inchiesta sui concorsi truccati ad Alcamo, che martedì ha portato in carcere Giuseppe Pipitone, dirigente dei vigili del fuoco e responsabile di una scuola di formazione, dedita alla preparazione dei futuri allievi del corpo nazionale dei vigili del fuoco e che vede indagate altre 13 persone, tra i quali tre ai domiciliari e dieci sottoposti all’obbligo di dimora (ne parliamo qui).
Pipitone si sentiva nel giusto, si sentiva una benefattore, e viene intercettato mentre si lamenta di chi, invece, dopo aver trovato la "sistemazione" non ha voluto pagarlo. Ma vediamo nello specifico, le intecettazione che hanno permesso di dare il via all'inchiesta, quelle che hanno portato a scoprire il libro-mastro, ma anche la trasferta romana in cui Pipitone accompagna una delle sue candidate.
La trasferta a Roma nella piscina sede della prova - Tra i diversi episodi ricostruiti dai carabinieri di Alcamo emerge quello in cui Giuseppe Pipitone nel 2018 ha accompagnato a Roma, Silvia Pisciotta, una delle persone indagate. Dopo aver ricevuto dalla ragazza la somma di 3.500 euro, Pipitone l’ha accompagnata presso l’impianto sportivo di Capanelle dove la Pisciotta doveva sostenere gli esami pratici in piscina. Pipitone con la sua influenza e grazie ai suoi contatti è riuscito a far entrare la candidata qualche giorno prima della prova, - ovvia mente ciò non era consentio, per farla esercitare nella prova che comprendeva, nello specifico, un tuffo, una prova di nuoto, una prova di nuoto in apnea e con ostacoli e ritorno al punto di via.
I tre concorsi per vigili del fuoco, polizia e polizia penitenziaria - Sono in particolare tre i concorsi sui quali si è concentrata l’attenzione degli inquirenti dell’Arma e riguardano oltre a quello dei vigili del fuoco anche un concorso di polizia e uno di polizia penitenziaria. Nel 2016 quello per 250 posti di vigile del fuoco, nel 2017 erano, invece, 1148 i posti di agente di polizia e nel 2019, quello a 197 posti di agente penitenziario. Il tariffario prevedeva la somma di 3.500 euro per l’idoneità di vigile del fuoco e poliziotto penitenziario. Un trasferimento in sede gradita nella polizia costava fino a 5.000 euro. Nelle duecento pagine di ordinanza del gip viene riportato il fatto che nel computer di Pipitone c’è in particolare un file datato 21 febbraio 201 con delle fotografie che riportavano le domande su diversi argomenti e a toccare alle domande vi erano dei segni.
La perquisizione e l'intercettazione che fa ritrovare il libro-mastro – Nel corso di una perquisizione il 29 maggio 2019, Giuseppe Pipitone, si trova a Trapani, gli agenti vanno sul posto di lavoro della moglie e le dicono di andare a casa perché la devono perquisire. La signora Ignazia Milazzo chiama il marito: “Sono venuti qua, devo andare a casa a fare la perquisizione, no mi devo prendere il permesso, che notifica. Non hai capito niente praticamente». Pipitone: «allora digli che non puoi uscire. Temporeggia un poco". Ignazia Milazzo: "Niente da fare: hai poco di temporeggiare Giusè, aspettano me, l’unica cosa che posso temporeggiare e che gli ho detto che aspetto il mio responsabile per darmi l’autorizzazione ad uscire, ma io devo uscire e devo andare là. Mi posso rifiutare? Devo andare a casa". Pipitone: "Vai a casa e non se ne parla più". Pipitone subito dopo chiama il fratello Francesco (vigile del fuoco in servizio a Corleone). Pipitone ha paura che gli investigatori trovino la documentazione dove ha registrato i pagamenti illeciti e vuole farla sparire dalla moglie e dal fratello. G.Pipitone parla al telefono con il fratello: "Veloce vai a casa dalla mamma, prendi le chiavi, veloce però veloce, veloce, le chiavi di dentro di me, mi segui?". Francesco: "Ma che hai? Problemi ci sono?" G.Pipitone: "Vai dentro da me, nel garage aprendo dove c’è il garage, ma veloce però, prima che ci arrivano, dove ci sono le divise appese. C’è uno scatolo che ci sono cose di plastica trasparenti e sotto c’è una busta… prendi questa busta gialla, scopri le cose la prendi e te la porti, stanno venendo a fare la perquisizione". Con questa conversazione intercettata Giuseppe Pipitone dice agli inquirenti dove andare a cercare il libro-mastro.
Concorsopoli nata dalle intercettazioni di Artemisia - L’indagine “Concorsopoli” ha avuto inizio dalle intercettazioni di una altra indagine in provincia di Trapani, "Artemisia". Indagine che ha scoperto la rete e il giro di corruzione e segnalazioni per l’ottenimento delle invalidità civili da parte dell’Inps, ma anche raccomandazioni per incarichi fittizi nella formazione professionale e all'ARS. Artemisia è l’inchiesta che ruota attorno all’ex deputato Giovanni Lo Sciuto e che vede coinvolto l’ex sindaco di Castelvetrano Felice Errante. Le accuse riguardano in quel caso la costituzione di una loggia massonica segreta. Ascoltando alcuni degli indagati, furono sentite alcune persone che parlavano di assunzioni nei Vigili del Fuoco e venne fatto il nome di Pipitone.
La prima intercettazione tra due candidati al concorso che avvia le indagini – Gli inquirenti intercettano due candidati al concorso di vigile del fuoco, Giacomo Rizzotto e Maurizio Bommarito. Il 19 marzo 2018 Rizzotto esce dalla casa di Pipitone e chiama l’amico Maurizio Bommarito. Racconta che da Pipitone ha ricevuto le domande che riceverà dalla commissione di concorso: “mi ha dato quattro materie…mi ha detto che la prossima settimana va a Roma e mi porta altro materiale…sono file della commissione neanche potevo aprirli ho dovuto scaricare un programma particolare per poterli aprire”.
Pipitone si arrabbia con chi aveva raccomandato e poi si rifiutava di pagarlo - “Quest’altro bastardo… gli ho dato i libri per studiare… da dove so io e infatti mi ha detto libri buonissimi, non ce li aveva nessuno, perché le domande sono uscite da quei libri e quindi ti… ti lascio intendere da dove sono usciti, gli ho dato gli strumenti, ora questo stronzo nemmeno mi viene a dire niente che ha vinto il concorso alla Polizia”. Non solo l’ho raccomandato a Roma, sono andato a Roma, 4 giorni di ferie per stare dietro a lui e impostare tutto, è entrato lì per amicizia mia personale, quindi si può dire che l’ho sistemato io dentro la Polizia… l’ho raccomandato io personalmente e posso dire che è entrato in polizia per me, per le mie amicizie…”. “Uno si ammazza la vita per aiutare la gente…disponibile…per aiutarla in tutti i sensi e poi alla fine…”. “Ho smobilitato mezzo mondo al ministero, ho disturbato un prefetto”.