Vecchi macchinari per lavorazioni industriali, ferro, prodotti chimici, resine e cisterne con liquidi di diverso genere sono stati scoperti in un'area di 100 mq, posta sotto sequestro dalla Capitaneria di Porto di Mazara e dagli uomini dell'Arpa, l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente. Il tutto è stato trovato all'interno di un'attività produttiva del settore alimentare a Mazara del Vallo.
Nell’area sequestrata sono stati rinvenuti, come detto, numerosi rifiuti di diversa natura, tra i quali rifiuti liquidi, solidi, pericolosi e non pericolosi, sprovvisti del Codice Europeo Rifiuti (C.E.R.), obbligatorio per l’identificazione della tipologia.
All’esame dei registri, inoltre, gli stessi non risultavano correttamente annotati, pertanto non è stato possibile accertare la data di deposito, non rispettando la corretta tracciabilità, in violazione della normativa di settore che prevede precise modalità e
tempi per lo smaltimento degli stessi. Il reato contestato è quello di deposito incontrollato di rifiuti, previsto nel Testo Unico Ambientale.
La finalità di tali controlli è quella di tutelare l’ambiente e la salute umana, prevenendo o riducendo gli impatti negativi di una possibile produzione o gestione illecita dei rifiuti. Si rammenta, dunque, l’obbligo per tutte le attività produttive di rispettare le disposizioni in materia di rifiuti e, in particolar modo, la normativa di settore dettata dal Testo Unico Ambientale.