Non sappiamo se la storia che raccontiamo oggi è quella di un ennesimo caso di mala-sanità, o semplice fatalità. Ma è giusto raccontarla.
Perchè in questa storia c’è una famiglia che cerca e merita risposte sulla morte di un proprio caro. Vuole capire se un intervento un po’ più tempestivo e più attento avrebbe potuto salvare una vita.
E’ una storia che arriva da Marsala, con la morte di un uomo, di 81 anni, dietro la quale potrebbero esserci stati ritardi e disattenzione nei soccorsi, secondo quanto denunciano i familiari alla nostra redazione.
E’ successo tutto il primo febbraio scorso. Il signor Francesco da qualche anno per un enfisema polmonare era costretto al supporto della bombola d’ossigeno.
L’uomo va in bagno. Accusa dei dolori, poi si accascia. La figlia, che assiste l’anziano da anni, capisce che non è una crisi respiratoria. Che non è un malore causato dai problemi di salute pregressi. L’uomo ha un collasso. Viene allertato il 118. L’uomo è a terra, respira, ma non dà risposta. I minuti passano. “Abbiamo chiamato l’ambulanza e al telefono abbiamo spiegato tutto quello che stava succedendo. Abbiamo spiegato dei suoi problemi di salute pregressi, e già al telefono avevano escluso una crisi respiratoria. Ci hanno fatto fare il saturimetro. Sapevano cosa stava succedendo”, racconta la figlia alla nostra redazione. “Il tempo passava, mio padre era steso per terra con quello che abbiamo ritenuto essere un infarto in corso. L’ambulanza è arrivata dopo mezz’ora”.
Ma il mezzo del 118 arrivato - raccontano i familiari - non era equipaggiato per questo genere di emergenza. Non c’era sostanzialmente il medico, nè l’infermiere specializzato, nè in dotazione avevano il defibrillatore. “Abbiamo aspettato trenta minuti per un’ambulanza senza gli strumenti e il personale idoneo a questo tipo di situazioni. Mio papà era a terra, gli operatori volevano aiutare ma non potevano, poi si sono convinti che serviva il defibrillatore e il medico. Hanno chiamato l’altra ambulanza. Ma quando sono arrivati ormai mio padre non c’era più”. L’uomo nel frattempo era morto. E i familiari si chiedono, ovviamente, se poteva esserci un altro destino se ci fosse stato un intervento tempestivo. “Una volta che hanno accertato il decesso le due ambulanze sono andate via. Mi hanno lasciato mio padre per terra e non mi hanno neanche spiegato cos’è successo, le cause del decesso. Non è giusto comportarsi così”.
“Non abbiamo presentato denuncia, vogliamo solo sensibilizzare, dire che occorre rispettare le persone e le vite umane”.
Questo è quanto racconta la famiglia alla nostra redazione che è aperta ad altre eventuali versioni per capire di più su questa vicenda.
Qui le reazioni in seguito al nostro articolo.