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16/03/2022 13:45:00

Terme, polemiche sul nuovo disegno di legge in Sicilia. "Così viene azzerato tutto"

 “Siamo sinceramente sconcertati dall’aver appreso che nella seduta del 15 marzo dell’assemblea regionale siciliana è stato inserito l’esame del DDL in materia di acque termali sul quale Federterme aveva già espresso chiaramente la propria contrarietà nel corso dei lavori in Commissione, perché prevede inspiegabilmente il sostanziale azzeramento del settore termale siciliano. Se approvata, le legge porterebbe al totale svilimento di un settore che invece dovrebbe essere sviluppato e non definitivamente affossato”. A lanciare l’allarme è Massimo Caputi, presidente Federterme Confindustria.

“Il termalismo siciliano – sottolinea ancora Caputi – sarebbe completamente paralizzato e si allontanerebbe in modo definitivo qualunque investitore dal comparto, parliamo anche delle terme di Sciacca e Acireale, destinate a restare un problema irrisolto. Se la Regione è realmente interessata al settore, come afferma da sempre anche attraverso una serie di eventi sul tema ai quali Federterme ha sempre partecipato per sottolineare a gran voce l’importanza delle terme e del loro sviluppo sul territorio, allora si fermi e stralci un provvedimento che, così com’è, porterebbe solo altra grave ed irreparabile crisi”.

 

“Il parere negativo di Federterme al disegno di legge in discussione oggi all'Ars recante “Norme in materia di acque termali” è un invito ad ulteriore approfondita valutazione di cui dobbiamo tenere conto”. È il commento di Michele Catanzaro parlamentare regionale del Pd alla nota con la quale Federterme individua le criticità del provvedimento all’esame del parlamento regionale.

Secondo Federterme il disegno di legge svilisce la natura di presidio sanitario, riconosciuta dal Ministero della Salute, dell’acqua termale, prevedendo usi della risorsa non in linea con la normativa nazionale e ad evidente rischio quanto alla sostenibilità degli utilizzi proposti; introduce un sistema di controlli farraginoso e inutilmente limitante che moltiplica gli oneri a carico delle imprese; non affronta il problema del canone di concessione eccessivamente elevato; d) non tiene conto di quanto previsto all’articolo 1, comma 1094 e 1095, della Legge 27 dicembre 2017, n. 205 (legge di Bilancio per l’anno 2018) in materia di esclusione delle concessioni per acque termali dall’ambito di applicazione della cd “Direttiva Bolkestein” e prevede un illegittimo azzeramento al 31 dicembre 2023 delle concessioni termali esistenti con il rischio più che concreto di contenzioso con tutti gli operatori.

“Se approvata nel testo proposto dalla IV Commissione – dice Catanzaro - la legge produrrebbe effetti negativi sul termalismo siciliano, portandolo alla paralisi nel giro di poco tempo. Nella fase in cui è fondamentale recuperare le Terme di Sciacca e Acireale che sono da anni in stato di abbandono, bisogna pensare seriamente, e senza demagogia, al rilancio del settore ed eventualmente ad attrarre investitori. Non posso far altro che allinearmi alla proposta di Federterme che invita la classe politica siciliana ad una più approfondita riflessione, nell'interesse delle economie dei nostri territori”.

“La Federazione Italiana delle Industrie Termali e delle Acque Minerali Curative è l’unica organizzazione italiana rappresentativa delle Aziende termali del nostro Paese – dice Catanzaro – lo stesso attuale governo regionale ha ritenuto importante il confronto con chi rappresenta il settore .Ecco perchè condivido le perplessità manifestate dal presidente di Federterme Massimo Caputi”.