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14/03/2022 06:00:00

Marsala, la classe "ghetto" di Sappusi. Ecco come sono andate le cose 

 Ma insomma, esiste davvero a Marsala, ed in particolare alla scuola "Asta - Sturzo", che ha sede nel quartiere di Sappusi, una classe con solo figli di pregiudicati? 

Ricapitoliamo i fatti: venerdì mattina Tp24 pubblica uno stralcio di un rapporto della commissione antimafia dell'Ars, che denuncia l'esistenza a Marsala di una classe ghetto, in cui sono stati concentrati tutti figli di genitori che  hanno avuto gravi problemi con la giustizia.

La preside, irraggiungibile per tutta la giornata, ha, nella serata di venerdì, annunciato querela. Il ministero ha annunciato l'invio degli ispettori. 

A far scattare la vicenda è stata la testimonianza resa alla Commissione da Salvatore Inguì, direttore dell’Ufficio di Servizio sociale per i minorenni di Palermo. Inguì, marsalese, è molto noto anche perché è coordinatore provinciale di Libera, e proprio a Sappusi fa da anni attività di animazione sociale, con diverse iniziative. Quindi, conosce bene la realtà del quartiere che si trova alla prima periferia di Marsala.

"Mi ha chiamato la settimana scorsa un'insegnante e mi ha fatto un elenco di bambini - dichiara Inguì, nel corso dell'audizione, alla Commissione antimafia - mi chiedeva se io li conoscessi. Li conoscevo tutti, me ne ha elencati ventidue. Qual è la caratteristica di questi bambini? Che sono tutti figli di soggetti con gravi pregiudizi penali. Io ho detto all'insegnante: 'ma perché mi fai questo elenco?'". Perchè in quella prima elementare a Sappusi c'erano solo bambini provenienti, appunto, da quelle famiglie. 

In una nota  Anna Maria Alagna, dirigente dell'istituto "Sturzo Asta" di Marsala, annuncia querele “a difesa del buon nome dell’Istituzione scolastica di cui sono Dirigente, del gruppo di lavoro che si occupa di formare le classi nel rispetto di obiettivi e deliberati criteri, oltre che mio personale". Quelle di Inguì, afferma, sono "dichiarazioni false, tendenziose e prive di fondamento" e "non si comprende da quali fonti l’Inguì abbia tratto le false informazioni che tanto discredito gettano su una scuola che, pur insistendo in un quartiere popolare, non è annoverata tra le 9 scuole dell’ambito 28 della provincia di Trapani destinatarie di interventi contro la dispersione scolastica, al contrario vanta una storia di successi educativi testimoniati dai numeri crescenti di iscrizioni".

Per la preside "è appena il caso di ricordare che la scuola, ogni scuola, svolge una essenziale e instancabile azione educativa e di aperto contrasto ad ogni forma di illegalità. Per questo chiederò al presidente Fava di essere audita in Commissione dove sarà facile dimostrare, carte alla mano, l’infondatezza delle affermazioni di Inguì che per questa azione diffamatoria e calunniosa dovrà rispondere nelle sedi opportune. Altresì è mio dovere intraprendere ogni altra azione in autotutela nei confronti del docente che ha incautamente scatenato questa bufera mediatica".

Tra le altre reazioni, quella più chiassosa è stata quella di Eleonora Lo Curto, deputata regionale marsalese (evidentemente già lanciata in campagna elettorale ...) ed ex dirigente scolastica. Addrittura parla di  "ignobili menzogne spacciate per indiscutibili certezze”. Va detto, en passant, che la dirigente della scuola, Anna Maria Alagna, è sorella dell'assessore Udc Oreste, messo in giunta proprio da Lo Curto (e suo grande elettore in vista delle Regionali).  Lo Curto addirittura si dice "certa che c’è dell’altro dietro la dichiarazione di Inguì. Guarda caso l’insegnante che ne ha parlato è sua sorella, che dubito abbia potuto dire una menzogna così eclatante. Per questo mi auguro che la dirigente Alagna avvii una giusta ispezione per comprendere come un’insegnante di scuola dell’Infanzia potesse avere un elenco con dati sensibili che non può comunicare a nessuno, men che meno al fratello". Sempre Lo Curto si chiede: "Cosa c’è dietro questa indagine unilaterale, falsa, tendenziosa e calunniosa nei confronti della scuola di Sappusi?". Lo Curto annuncia poi che "interrogherà" all'Ars Claudio Fava, presidente della Commissione Antimafia. Sarebbe il primo caso nella storia in cui un deputato regionale fa un'interrogazione ad un altro deputato regionale ...

Conferma tutto, a Tp24, l'autore della denuncia, Salvatore Inguì. "Non credevo che le mie parole avrebbero suscitato tutte queste polemiche - racconta a Tp24 - ma oltre a confermare quello che ho detto alla commissione antimafia, aggiungo anche dell'altro: forse, tra le cose che ho denunciato, questa della classe con soli figli di pregiudicati è, dal mio punto di vista, una delle meno rilevanti...".

Inguì, che rappresenta, forse, in Sicilia occidentale, il migliore osservatore, per il ruolo che ha, sulla condizione dei giovani e il loro rapporto con la criminalità, specifica però un fatto importante: "Io ho raccontato alla commissione antimafia quello che mi era stato riferito e che sapevo, a Settembre scorso, poi, so anche che ci si è adoperati per distribuire questi bambini in tutte le classi, ed evitare la ghettizzazione". Quindi, come accade spesso, la verità è sempre un po' più complessa degli slogan e delle reazioni scomposte: a Settembre Inguì viene informato della circostanza con la quale stanno formando le classi, lo riferisce alla commissione antimafia, che lo ascolta in quei giorni nell'ambito di un'inchiesta sulla dispersione scolastica, e la cosa per la commissione finisce lì, viene messa a verbale, e finisce nella relazione. Ma dopo questa audizione le cose sono cambiate: insomma, chi cerca una classe ghetto oggi all'"Asta" non la trova. La dirigente ha ragione. Ma anche Inguì ha ragione, perché il "tentativo", diciamo così, è stato fatto. 

Certo è che sullo sfondo rimangono i problemi di un quartiere, Sappusi, che avrebbe bisogno di maggiore attenzione da parte delle istituzioni (cosa che accade purtroppo solo in campagna elettorale) con progetti seri contro la dispersione scolastica. Sempre Inguì racconta: "I volontari che fanno dopo scuola nel centro sociale di Sappusi seguono bambini che paradossalmente a scuola neanche ci vanno. La situazione è grave, richiede un intervento serio ed organico, non certo le polemiche di questi giorni". 



Native | 2024-07-16 09:00:00
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