"Classe-ghetto" a Marsala, il Ministero dell'Istruzione avvierà un'ispezione
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Il caso della "classe-ghetto" a Marsala arriva al Ministero dell'Istruzione che avvierà un'ispezione.
La vicenda, come raccontiamo oggi su Tp24, è emersa nel corso di un'audizione in commissione antimafia all'Ars in cui veniva affrontato il problema della dispersione scolastica.
Alle dichiarazioni fatte in commissione ha replicato la dirigente dell'Istituto in questione, l'"Asta" di via Falcone, negando la circostanza.
Il Ministero dell'Istruzione però avvierà un'ispezione per appurare i fatti e le eventuali responsabilità relativamente al caso, sollevato in commissione antimafia all'Ars, dell'intera classe di prima elementare a Marsala composta da alunni tutti figli di pregiudicati. A farlo sapere è il ministero dell'Istruzione.
Intanto sulla vicenda interviene la deputata regionale Eleonora Lo Curto.
“Ignobili menzogne spacciate per indiscutibili certezze”. Così la deputata regionale Eleonora Lo Curto, interviene sulla questione della classe ghetto nel plesso Sappusi di Marsala. “La scuola “Sturzo-Asta” di Marsala, come ogni altra scuola ad ogni latitudine del mondo, opera come baluardo della legalità e dell’integrazione. Non ci sono classi ghetto a Marsala, ed è alquanto strana la dichiarazione del dottor Inguì in Commissione regionale antimafia. Le sue affermazioni sono false, stante la storia della dirigente – da me conosciuta - che attualmente guida l’istituto e la storia stessa della scuola che ha operato da sempre in un territorio complesso con grande dignità e capacità di contrastare l’insuccesso scolastico dei bambini. Quella del quartiere Sappusi a Marsala è una scuola meravigliosa, altro che scuola ghetto. Meno che mai è pensabile che ci sia una classe dove vengono ammassati i bambini, a prescindere dal fatto che non si chiede a nessun genitore di esibire il certificato penale. E quando i Servizi sociali – prosegue Eleonora Lo Curto, anche lei Dirigente scolastica - segnalassero qualche situazione particolare, i bambini interessati vengono messi nelle condizioni di una piena integrazione in classi eterogenee. Sono certa che c’è dell’altro dietro la dichiarazione di Inguì. Guarda caso l’insegnante che ne ha parlato è sua sorella, che dubito abbia potuto dire una menzogna così eclatante. Per questo mi auguro che la dirigente Alagna avvii una giusta ispezione per comprendere come un’insegnante di scuola dell’Infanzia potesse avere un elenco con dati sensibili che non può comunicare a nessuno, men che meno al fratello.
Approfondirò la questione e chiederò alla Commissione antimafia che, a questo punto, penso abbia svolto per sette mesi indagini in maniera unidirezionale. Dal 14 settembre 2021, quando è stato sentito Inguì, come mai non è stata chiamata anche la dirigente della Scuola? Cosa c’è dietro questa indagine unilaterale, falsa, tendenziosa e calunniosa nei confronti della scuola di Sappusi? Va tenuto presente, come ha detto il direttore dell’Usr Sicilia Suraniti, che le scuole – aggiunge il capogruppo Udc al Parlamento siciliano - quando formano le classi procedono con un’apposita Commissione che opera in maniera trasparente e chiara, fissando criteri che vengono deliberati dai collegi dei docenti, dai consigli di Circolo e di Istituto. I presidi non hanno la facoltà, né la volontà, di agire arbitrariamente creando una classe ghetto. Pertanto le dichiarazioni mendaci vanno perseguite, perché calunniano tutta la scuola. Chiederò in Parlamento regionale spiegazioni al presidente Fava perché egli presiede una Commissione non per fare il capo corrente, ma per fare il suo dovere. Un’indagine prevede l’ascolto di tutti i soggetti interessati e non solo chi fa comodo sentire, perché magari con qualche associazione antimafia si hanno condivisioni politiche e partitiche. In più di un’occasione, ad esempio, ho chiesto a Fava di fare indagini sulla Fondazione orchestra sinfonica della Sicilia, senza esito pur in presenza di gravi violazioni. Ciò è successo perché lo chiedevo io, deputato di centrodestra, o forse perché qualcuno vuole fare credere all’opinione pubblica che la legalità, l’anticorruzione, la scelta di scendere in campo contro la mia, siano solo appannaggio di certa sinistra? Smettiamola con questa storia e badiamo ai fatti. Interrogherò io stessa in Aula Claudio Fava – conclude la deputata regionale -".
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