In questi giorni in cui le notizie di una guerra così vicina e le immagini di quello che sta accadendo, sono arrivate inaspettate a sconvolgere le nostre emozioni, pensavo a che argomento scegliere, adatto a questo momento così particolare, che arriva nelle nostre vite già così provate da questi ultimi due anni.
Pensavo a quanto e come, figure come la mia possano mettere a disposizione strumenti e risorse, per recuperare un pò di benessere, che dopo tutto questo tempo di difficoltà, sentiamo anche di meritare.
Sono infatti davvero molto grata di avere la possibilità di poter parlare qui di strumenti e risorse, di benessere mentale ed emotivo, che tanto ci manca e di cui tanto abbiamo, bene o male, tutti bisogno.
Qual è stata in questi anni l’emozione che più abbiamo provato?
Io credo, sicuramente, la paura.
Paura di non rivedere i nostri cari, all’inizio di tutto, paura di non poter più vivere la vita che conoscevamo, paura per la nostra salute e incolumità, paura della solitudine prima, paura della socializzazione poi, paura di un abbraccio, paura del futuro ormai sempre più ignoto e incerto, e potremmo andare avanti parecchio.
Vivere nella paura significa vivere da schiavi di qualcosa di invisibile che esiste solo nella nostra mente.
La paura paralizza, non ti permette di sentire più nulla, nè il tuo cuore, nè la tua mente, nè gli altri, soprattutto quelli che possono aiutarti.
Non è uno stato in cui ci auguriamo di restare.
Eppure, quanti vivono una vita intera nella paura? A prescindere dal periodo storico. Li vedi proprio: le loro scelte di vita, fino a quelle più piccole, quotidiane, sono guidate dalla paura. Nell’illusione di aggrapparsi a una fantomatica sicurezza, che altro non è, in realtà, che un castello di sabbia.
La paura. Un’ombra nera appollaiata sulle loro spalle, che ne modifica anche la postura, li vedi reclini, come sotto un peso, lo sguardo verso il basso, perennemente preoccupato.
È così che ci vogliono, perchè persone così sono estremamente influenzabili e controllabili. Basta una piccola leva sulla loro emozione dominante e il gioco è fatto. Si diventa burattini a comando.
È il principio dello stimolo-risposta: a una data emozione corrisponde un comportamento ben preciso e prevedibile.
La paura è un’emozione primordiale, serve a produrre l’adrenalina utile per l’azione: correre, scappare, combattere.
Ha quindi in realtà già in se stessa lo stimolo di risposta. Solo che noi lo ignoriamo e ci paralizziamo, perchè oggi non siamo più davanti a reali pericoli di vita o di morte.
Succede che nella maggioranza dei casi la paura è solo immaginata, è solo nella nostra mente.
Pensaci, quante e quali scelte sono davvero TUE?
Quando accendi la tv e SCEGLI un programma o un film, sono davvero SCELTE? O stai semplicemente attingendo da qualcosa messo a disposizione da qualcun altro? Se potessi scegliere davvero, cosa sceglieresti?
Quando scegli un vestito da uno scaffale di un negozio, stai scegliendo davvero? O stai facendo una selezione per esclusione in base a quello che c’è, che viene proposto?
È molto inconscia la questione e anche molto sottile, non ce ne accorgiamo, perchè non ci facciamo caso, ma questo è il pilota automatico che ci installano, dalla nascita e giorno dopo giorno.
Funziona così anche con i pensieri e le emozioni. Ti è mai capitato di vivere delle emozioni con una certa costanza e non ritrovartici caratterialmente? Non riconoscerle come TUE, proprie del tuo temperamento?
Esiste una coscienza collettiva, cioè noi come singoli pensiamo pensieri collettivi, comuni a tutta la società in cui viviamo, in cui la nostra coscienza è IMMERSA.
Il 90% dei pensieri che abbiamo nella mente NON sono nostri (“The Miracle Morning” Hal Elrod).
La bella notizia è che se ne prendiamo consapevolezza, possiamo SCEGLIERE, DECIDERE noi cosa pensare e quali emozioni provare. Siamo noi padroni del nostro destino.
Questo è quello che facciamo noi coach. Accompagniamo le persone che si affidano a un percorso di coaching a prendere consapevolezza delle proprie emozioni, dei propri pensieri e a scegliere quali emozioni vivere, cosa pensare, perchè, sì, si può scegliere.
Si può sempre scegliere, se farsi trasportare dalle onde, o costruirsi un’imbarcazione sulla quale prendere il timone e decidere la rotta.
Gli strumenti di coaching servono a questo.
Come si supera la paura?
Di certo non con il pensiero razionale. Hai mai provato a sentirti dire quando sei terrorizzato: “non ti preoccupare, vedrai che andrà tutto bene” Ti ha tranquillizzato quella frase?
Intanto è fondamentale accettare la paura. Dice un principio di bioenergetica: restare nell’incertezza fa fiorire doni.
Qual è il contrario della paura? Il coraggio? Si, ma il coraggio deve prendere moto da un terreno diverso, opposto a quello della paura.
Il contrario della paura è l’amore!
Se inizio ad amare me stesso, a volere il mio bene, troverò il coraggio di fare quel salto oltre lo steccato, e lì, amico mio, si trovano le cose più incredibili e meravigliose che la vita ha in serbo da regalarci.
A tal proposito c’è un bellissimo video di Will Smith sulla paura (lo trovi cercando su YouTube “Will Smith paracadute”) e dal suo racconto ci si rende davvero conto di quanto la paura sia un’emozione a volte superflua, da superare, un limite che ci auto imponiamo per perpetrare l’abitudine a stare male, perchè è uno stato a cui siamo talmente abituati da esserne dipendenti.
Quando superi questo limite però scopri incredibilmente che ciò di cui avevi più paura, è la cosa più bella che tu abbia mai vissuto, capisci allora quanto valga la pena andare oltre le nostre paure, vivere nuove esperienze, uscire dall’abitudine, espandere i nostri orizzonti.
Se volessimo elencarle ci sono 3 tecniche almeno per superare le nostre paure:
1. Tecnica di PNL (Programmazione Neuro Linguistica) sul cambio di stato d’animo.
C’è una tecnica che uso nelle mie sessioni che serve appunto per superare la paura, come anche tutte le emozioni depotenzianti, che ci fanno stare male e le sostituisce con emozioni che ci danno forza ed è uno strumento straordinario, che serve tantissimo soprattutto nello sport, dove c’è bisogno di cambiare stato d’animo velocemente per affrontare una performance e portare a casa un risultato nel breve termine, ma anche nella vita quotidiana per affrontare le nostre giornate e le nostre sfide al meglio.
2. Cambiare fisiologia: togliersi dalla postura di contrattura e paralisi mettendo il corpo in movimento.
Le emozioni si esprimono nel corpo, quindi cambiando il corpo cambiamo all’istante le nostre emozioni. Perciò: MUOVITI!
Fai ciò che preferisci: canta, balla, cammina, corri, salta!
Sul serio, prova e fammi sapere cosa scopri!
3. Fatti una semplice domanda: “Cosa farebbe l’amore?”
Si, immagina di essere l’amore universale e chiediti: “cosa farebbe l’amore?”
Può non essere immediato, può non essere semplicissimo all’inizio, perchè non ci siamo abituati, ma ogni volta che pensi “e se….?” (perchè è così che si manifesta la paura) fatti questa domanda.
Può aiutare molto immaginare di mandare un fascio di luce alla situazione che ci fa paura, alla persona con cui non riusciamo a comunicare, e anche immaginare noi stessi, con la nostra paura, ricoperti di luce.
Ti prego non sottovalutare questa visualizzazione, funziona ed è molto potente.
La risposta arriverà, magari non subito, magari ci vorrà il suo tempo perchè trovi la strada, ma se continui a farti la domanda, giorno dopo giorno, la risposta arriva.
Garantito.
Parola di coach.
Ti auguro una vita piena, libera dalle paure, in cui scegli il coraggio: il coraggio di vivere la TUA vita, una vita ai tuoi termini, in cui TU scegli, tu sei al centro, perchè la persona con cui dovrai passare tutta la vita SEI TU. E meriti il meglio.
Tutto parte dalla libertà mentale. La libertà dobbiamo sentirla dentro per poterla vivere fuori.
Il mondo non è altro che lo specchio della nostra interiorità: solo col coraggio possiamo cambiare noi stessi e questo mondo di conseguenza.
Alla tua libertà
Maria Giovanna Trapani