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09/03/2022 09:20:00

Ucraina, la figuraccia mondiale di Salvini. Arrivano in Sicilia i primi profughi

E' stato Matteo Salvini l'involontario protagonista di molte cronache di ieri sulla guerra in Ucraina. Durante la sua “missione” verso l’Ucraina, il leader della Lega è stato contestato a Przemsyl, città della Polonia a pochi chilometri di distanza dal confine ucraino, dove negli ultimi giorni sono transitati molti profughi ucraini in fuga a causa dell’invasione russa.

Salvini è stato inizialmente accolto dal sindaco della città, Wojciech Bakun, che davanti ad alcuni giornalisti ha ringraziato l’Italia per le dichiarazioni e i gesti di solidarietà nei confronti dell’Ucraina e dei paesi che stanno organizzando l’accoglienza, come la Polonia. Terminati i ringraziamenti, però, Bakun ha estratto dalla propria giacca una t-shirt con la fotografia di Vladimir Putin, simile a quella indossata anni fa da Salvini a Mosca in segno di apprezzamento verso il presidente russo.

Bakun ha detto di non poter accogliere nella sua città Salvini e lo ha invitato piuttosto ad andare al confine per «condannare» Putin e l’invasione militare russa dell’Ucraina. Dopo alcuni attimi di spaesamento, Salvini ha accennato qualche frase in inglese dicendo di essere in missione per portare «aiuti e pace». Si è poi allontanato, prima di avere una breve discussione con un fotografo italiano che gli ha urlato «Buffone», «Sei un pagliaccio» e «Vai a casa».

Ecco il video. 

 Sono arrivati ieri pomeriggio con un volo da Cracovia i primi venti profughi ucraini che verranno ospitati in Sicilia. Sono stati accolti da mediatori e medici, hanno fatto il tampone (e faranno anche il vaccino) e saranno ospitati per la maggior parte in un bed and breakfast di Castellammare del Golfo che ha messo a disposizione la sua struttura, anche se solo a Palermo sono ben 170 le persone che hanno messo a disposizione la loro casa. 

COORDINAMENTO. Ucraina, si avvia alla Regione il coordinamento per l'accoglienza dei profughi Il presidente della Regione Musumeci, nella qualità di commissario delegato dello Stato per l'emergenza dell'Ucraina, ha avviato il coordinamento territoriale della Regione Siciliana per la gestione dell'accoglienza dei profughi. Nel corso della riunione operativa nsieme ai nove prefetti dell'isola, agli assessori alla Famiglia, Scavone e alla Salute, Razza e al capo della Protezione civile regionale, Cocina, sono state definite le prime azioni organizzative per la gestione del flusso migratorio dall'Ucraina.
«Stiamo valutando l'opportunità di coinvolgere anche gli enti intermedi per l'accoglienza”, ha detto il presidente Musumeci. Definirò questo aspetto con i rappresentanti dell’Urps e dell'Anci, poiché ritengo che in questa fase, oltre che alle prefetture, da un punto di vista delle competenze, serva un riferimento in ogni Provincia. Nei prossimi giorni lavoreremo per definire le azioni sistematiche e, nel frattempo, seguiamo con attenzione la tendenza dei flussi; al momento si stratta di numeri sporadici ma occorre monitorare da vicino per adeguare l'offerta alla domanda, prestando particolare attenzione alle procedure sanitarie da adottare in via prioritaria».

ASSOCIAZIONE. Nei giorni drammatici dell’aggressione russa contro l’Ucraina, si aggiunge alle tante iniziative fratellanza anche la costituzione a Palermo dell’Associazione “Sicilia-Ucraina”, soggetto giuridico di volontariato che intende promuovere la solidarietà, l’amicizia e il mutuo sostegno tra l’isola mediterranea ed il grande paese slavo. La prima proposta del sodalizio per sostenere la democrazia ucraina, aggredita dal dittatore Putin, è rivolta alle Università siciliane: gli aderenti chiedono l’esonero dal pagamento delle tasse universitarie per gli studenti ucraini che frequentano gli Atenei isolani, come ulteriore solidarietà verso un Paese vittima di una spietata guerra d’invasione da parte di un nemico senza scrupoli, che uccide civili e bambini. Ai Rettori siciliani si chiede anche l’introduzione di borse di studio in favore di studenti e ricercatori nati in Ucraina o i cui genitori siano originari dello stato.

BENI CONFISCATI. Fra i luoghi in cui verranno ospitati i profughi dall’Ucraina, ci sono i beni confiscati alla mafia da parte dello Stato. Lo ha annunciato il ministero dell’Interno, che ha già avviato un censimento per mappare tutti quei beni immobili, un tempo in mano alle organizzazioni mafiose e oggi inutilizzati. L’idea è che le tante persone in fuga dal fronte di guerra, possano trovare rifugio proprio lì. “L'Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) - ha detto lo stesso ministro dell’Interno Luciana Lamorgese - ha avviato il censimento dei beni confiscati in gestione che possono essere destinati in tempi brevi, anche in via temporanea, per accogliere i profughi dall’Ucraina”. Sarà necessaria la collaborazione delle varie prefetture dei vari territori, che lavoreranno insieme a Bruno Corda, il direttore della Anbsc, incaricato di individuare quegli immobili trasferiti ai Comuni, non ancora utilizzati, ma “idonei per essere impiegati nell'ambito della rete di protezione e tutela messa in campo per fronteggiare l'emergenza umanitaria", ha ribadito il Ministro Lamorgese, sottolineando come "è massimo l'impegno del ministero dell'Interno per dare risposte concrete a chi fugge dal teatro di guerra e soprattutto alle persone più fragili, come donne e bambini”.

VALDERICE. E' una gara di solidarietà senza fine. Anche Valderice si stringe attorno al popolo Ucraino e la sede dell'associazione Sos Valderice diventa un centro di raccolta. Lì arriva di tutto. C'è chi porta farmaci. Chi giocattoli per i bambini, vittime innocenti di una guerra folle che non risparmia nemmeno i più piccoli. E chi, ancora, cibo e indumenti. Venerdì, da Valderice, partirà il primo carico con destinazione l'Ucraina. La raccolta proseguirà anche nei prossimi giorni. La sede dell'associazione, in via Seggio 64, resterà aperta da lunedì a sabato, dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 18. La domenica, invece, sola la mattina dalle 9 alle 12.

PALERMO. Da Palermo e provincia massiccia solidarietà del mondo delle farmacie, mobilitate per l’emergenza del popolo ucraino. L’Ordine dei farmacisti di Palermo, in collaborazione con Federfarma Palermo, con l’associazione Giorgio La Pira onlus e con il Rotary e-club “Colonne d’Ercole”, ha organizzato una raccolta di farmaci senza prescrizione medica, parafarmaci, prodotti per l’infanzia, presidi sanitari, kit di primo soccorso, materiali di medicazione e di automedicazione indicati dal ministero della Sanità ucraino, donati dagli stessi farmacisti e dai cittadini e affidati, con il coordinamento di soci del Rotary e-club “Colonne d’Ercole” presenti nel Paese, all’Associazione Ucraini in Romania, che ne curerà la consegna, al confine, alla Croce Rossa ucraina e alle associazioni internazionali che assistono i profughi. Un primo carico di generi vari, organizzato dai rotariani, è già giunto a destinazione. Un secondo, di farmaci e materiale sanitario, è previsto in partenza questa settimana e altri saranno messi a punto entro il mese.
Per i cittadini è possibile donare utilizzando i contenitori dell’iniziativa “Raccogliamo la solidarietà” già presenti in molte farmacie per la raccolta di farmaci non ancora scaduti e il cui ritiro è da sempre curato dalla “La Pira”, oppure affidando le donazioni ai farmacisti laddove i contenitori non siano presenti.
Questa non è l’unica iniziativa in campo. I farmacisti di Palermo e provincia stanno anche aderendo in massa all’invito rivolto da Roberto Tobia, presidente dei farmacisti europei del Pgeu, segretario nazionale e presidente provinciale di Federfarma, a partecipare alla raccolta fondi organizzata da Federfarma nazionale sempre per l’acquisto di farmaci in raccordo con le autorità ucraine.
I farmacisti e i cittadini possono anche donare sul conto corrente attivato dall’Associazione nazionale farmacisti volontari, che ha già contribuito in diverse emergenze e che agisce in raccordo con la Protezione civile e con le Autorità governative (Iban IT93Q0875310202000000900184).
“Siamo certi – afferma Mario Bilardo, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Palermo e degli Ordini dei farmacisti della Sicilia – che anche in questa occasione il cuore dei palermitani non verrà meno e troverà in questo canale che abbiamo attivato un veicolo sicuro per aiutare concretamente chi sta vivendo il dramma della guerra. Una catena virtuosa di solidarietà – continua Bilardo – che coinvolge i farmacisti assieme ad enti del terzo settore e club service”.
“Le farmacie palermitane – aggiunge Roberto Tobia, presidente provinciale di Federfarma – con questo impegno in prima linea confermano il loro fondamentale ruolo di supporto a fianco delle istituzioni in questa emergenza umanitaria che colpisce il popolo ucraino e produce ingenti sofferenze”.



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