Prima o poi sarebbe accaduto, a Trapani come ad Erice la partita è diversa ma coincide con la coalizione. La naturale candidata sindaca per la Vetta è Daniela Toscano, da sempre vicina a Giacomo Tranchida, l’asse è quello del Pd, delle liste civiche e anche dell’UDC, i partiti che a Trapani sostengono l’attuale sindaco.
Non sono passate inosservate le mosse di Giuseppe Guaiana, attuale presidente del consiglio di Trapani, che con la sua lista “Amo Erice” sarebbe dovuto andare in appoggio al candidato sindaco Gian Rosario Simonte, candidatura poi ritirata.
Guaiana è organico a Fratelli d’Italia, seppure ancora non ci sia stata la piena formalizzazione dell’ingresso ma è proprio nel partito di Giorgia Meloni che Guaiana ha chiesto di essere candidato per le prossime elezioni regionali. Ad Erice, dunque, il destino politico di Tranchida e Guaiana pare destinato ad infrangersi e a rivedere posizioni e aspettative.
Ad essere in mezzo a questo duello è l’assessore Giuseppe La Porta, espressione del gruppo “Amo Trapani”, ma meno convinto di tutte le mosse azzardate dello stesso Guaiana, così ha deciso di impegnarsi con Tranchida fino alla fine del mandato elettorale, un impegno forte con tanto di firma apposta in calce ad un documento programmatico.
C’è di più, perché a Tranchida si può rimproverare il fatto che non abbia un carattere facile ma non che non sia uno stratega delle alleanze: ha chiesto a tutto il gruppo dei suoi assessori di allestire una lista a supporto della Toscano. La Porta resta ben ancorato al gruppo Tranchida, lascia Amo Trapani e depotenzia il presidente del consiglio.
Guaiana, quindi, è pronto a passare all’opposizione di Tranchida, del resto deve fidelizzarsi con i vertici di Fratelli d’Italia, che ne chiedono la presa di distanza e una rottura netta, il partito della Meloni però avrebbe qualche difficoltà ad Erice a fare la lista, è stato questo il motivo per cui Simonte si è ritirato, e al momento non c’è una convergenza verso un altro candidato sindaco.