Quante volte ci siamo sentiti stanchi e demotivati? Addirittura al punto che non sappiamo più realmente cosa vogliamo davvero, dove realmente stiamo andando, alla fine di tutte le interminabili giornate che ci lasciano stravolti.
Gli eventi prendono il sopravvento e noi finiamo per sentirci una barchetta di legno in mezzo all’atlantico.
E allora dove troviamo di nuovo la motivazione giusta che accende tutta la nostra energia, che ormai davamo per dispersa?
Dentro di noi.
Nella parte inconscia di ognuno di noi.
Noi non lo sappiamo, ma durante la nostra vita si va formando una scala di valori, una classifica di priorità, che prende sempre più struttura e va sempre più in profondità, a nostra insaputa, e da lì prende in mano il timone e ci guida in ogni decisione, dalla più piccola, alla più importante.
Questa scala di priorità si forma a seguito di esperienze che viviamo, e di conseguenti decisioni che prendiamo sulla vita e su noi stessi. Quelle famose volte in cui ci diciamo “questa esperienza non voglio viverla mai più!” “da ora voglio essere come quella persona” “se ho fatto questa cosa vuol dire che sono intraprendente/tenace/coraggioso…”.
Sono tutte promesse che facciamo a noi stessi, decisioni profonde, che determinano chi siamo e chi vogliamo essere.
La motivazione funziona allo stesso modo. È una decisione.
Una decisione che prendiamo con noi stessi. Quindi una promessa.
La motivazione si attiva in base a 2 principi: leva dolore e leva piacere.
Funzionano entrambe dentro di noi, per qualcuno sarà più forte la leva dolore, per qualche altro la leva piacere.
Come funzionano?
La leva dolore si attiva quando abbiamo raggiunto il picco massimo di sofferenza che siamo in grado o disposti a sopportare e per ognuno è estremamente personale. Ti capita mai di vedere una persona a te cara sguazzare nella sofferenza e dirle: ”Ma non ti sei stancato?” Il suo livello di sofferenza sopportabile è evidentemente diverso dal tuo, e finchè non lo raggiunge, non scatterà nessuna molla: non si creano cambiamenti dall’esterno.
Solo dall’interno.
Queste persone sono definite in PNL (Programmazione Neuro Linguistica) “via da”, ovvero si motivano immaginando di allontanarsi finalmente dalla situazione dolorosa in cui si trovano. La loro motivazione scatta con questo scenario, e con il pensiero “non voglio più stare così/essere questo” “Basta! Mi sono stancato!”.
Le persone che si motivano tramite la leva piacere invece sono definite “verso”, cioè si motivano al cambiamento, immaginando il piacere che proveranno quando saranno diventate persone migliori, quando avranno raggiunto l’obiettivo che si sono prefissate. Sono le persone a cui scatta la molla al pensiero: “Non vedo l’ora di essere lì/di essere così” “Voglio raggiungere questo obiettivo entro…”
Non c’è giusto o sbagliato, sono solo modi diversi in cui funzioniamo, ed è fondamentale sapere che tipo di persona siamo, per toccare la leva giusta che ci attiva più velocemente la motivazione che ci serve.
Conseguentemente attiveremo certamente la modalità “verso” nel determinare i nostri obiettivi, come abbiamo detto le scorse volte. L’importante è accendere la miccia, che attiva il cambiamento e convince la nostra mente a venirci appresso anziché remarci contro.
Il cambiamento vero, si ottiene poi lavorando sulla nostra famosa scala delle priorità, i valori che ci guidano, al fine di diventare la persona che vogliamo essere e che raggiungerà gli obiettivi che vogliamo raggiungere, col minimo sforzo, in maniera naturale e spontanea. Attivando quelle abitudini che ci porteranno a destinazione.
Questo è uno dei lavori più belli, divertenti e gratificanti che si fa in un percorso di coaching profondo.
Personalmente baso quasi tutti i miei percorsi su questo lavoro, perché per ottenere ciò che ancora non abbiamo ottenuto dobbiamo prima diventare la persona che ancora non siamo.
Vorrei chiudere con un’intervista a quello che per me è un esempio eclatante di motivazione: il mio istruttore di Calisthenics Emmanuele Cassata, che ha creato non solo in sè un cambiamento straordinario, affidandosi completamente al potere della mente, lo ha anche portato nel suo ambiente, creando a Marsala qualcosa che prima non esisteva.
Lo ha creato prima nella sua mente, e il suo inconscio si è mosso con un movimento energetico talmente potente che lo ha trasformato in realtà.
Grande notizia: questo potere lo ha chiunque di noi. Va solo attivato!
Emmanuele è partito da una leva dolore “non voglio più essere così”, che poi ha subito girato in leva piacere, immaginandosi cosa avrebbe potuto fare e diventare.
E voglio fartelo leggere attraverso le sue parole.
Quando ti ho conosciuto mi hai messa subito a mio agio e mi hai raccontato la tua storia di incredibile cambiamento, che mi ha subito ispirata e motivata (a mia volta!). È da tanto che vorrei chiederti di più e sono grata di avere ora questa occasione. Da cosa è iniziato tutto?
“Tutto inizia a causa di un malessere generale che ormai aveva preso il sopravvento su tutto. Un giorno guardandomi allo specchio non riconoscevo più me stesso, ero diventato un trentaquatrenne in sovrappeso con gli occhi spenti, infelice, senza sogni e con un futuro che sembrava già essere tracciato. Dovevo cambiare, migliorare me stesso, modificare il mio assetto mentale e curare il mio aspetto estetico.”
Come hai usato la tua mente nel cambiamento e durante il percorso?
“Iniziare non è per niente facile e ho iniziato proprio dal mio assetto mentale. Sembrerà strano ma un grande aiuto me lo hanno dato una serie di video motivazionali che si possono facilmente trovare nel web. L'obiettivo era autoconvincermi che tutto è possibile nella vita se lo si desidera veramente, se desideriamo qualcosa con tutto il cuore è impossibile non raggiungere il risultato. Ho iniziato ad allenarmi e ho finalmente iniziato a seguire una sana alimentazione, connubio che ha migliorato tantissimo il mio stato di salute e mentale.”
C'è qualcuno che è stato importante nel tuo percorso?
“Gli ostacoli sono tantissimi e difficilmente si può contare sull'aiuto esterno. Nessuno può conoscere o capire i tuoi sogni e spesso e volentieri è proprio la ricerca dell'approvazione esterna che ci fa desistere e mollare.”
Cosa ti ha consentito di non mollare?
“Poi è arrivato il CALISTHENICS, navigando sul web trovo per caso un video su questa disciplina ancora sconosciuta in buona parte d’Italia e mi sono detto: VOGLIO FARE QUESTO.
Volevo condividere questo sogno con le persone a me vicine ma puoi immaginare i commenti di tutti che all'unanimità, mi ridevano in faccia. Ormai però il mio assetto mentale stava cambiando e tutti i commenti negativi e destabilizzanti li ho trasformati in forza interiore, in motivazione. Volevo dimostrare a tutti che lo scemo del villaggio poteva raggiungere i suoi obiettivi, sapevo che ci voleva tanto tempo, sapevo che non era per niente facile ma ormai volevo dimostrare a me stesso e agli altri ciò che io potevo fare. Ho iniziato a praticare questa meravigliosa disciplina che giorno per giorno amavo sempre di più: ogni allenamento era una conquista, il Calisthenics è come una scalinata infinita, inizi a salire il primo scalino e ogni scalino superato ti spinge ad andare oltre lasciandoti alle spalle quello che sembrava insuperabile e che invece sei riuscito a superare con dedizione e costanza. Contemporaneamente ho iniziato a documentarmi sempre più su questo sport, fino a pensare di voler essere il primo a portare il Calisthenics in provincia di Trapani: volevo far conoscere a tutti questa disciplina che stava cambiando la mia vita. Ormai ero cambiato in tutto e per tutto e non avevo più limiti nei sogni: volevo insegnare Calisthenics. Ho così preso il diploma d'istruttore e nel 2017 ho aperto Calisthenics Marsala insieme al mio amico e socio Giuseppe Marino, che dopo aver resistito inizialmente, ha amato quanto me questa disciplina. Abbiamo aperto praticamente senza clienti ed introdotto una pratica che quasi nessuno conosceva, insegnata da 2 ragazzi sconosciuti. Piano piano gli allievi sono aumentati sempre di più e ho finalmente toccato con mano la famosa frase "fai ciò che ami e non lavorerai nemmeno un giorno della tua vita".
Grazie Emmanuele per la tua umiltà, la tua dedizione, per essere un esempio vivente di cambiamento e per accoglierci tutti sempre col tuo miglior sorriso.
Ogni volta che ti guardo penso al tuo straordinario cambiamento e a quanto è fortunata Marsala ad avere un istruttore che ha dalla sua, non solo una vasta e minuziosa preparazione tecnica, ma soprattutto un grande spessore umano, una congruenza estrema, una passione smodata e un’empatia innata che fanno del corso di Calisthenics un ambiente estremamente piacevole e motivante in cui lavorare con gioia e serietà non comuni.
Hai reso possibile per tanti trasformare l’attività sportiva in un’abitudine piacevole e leggera.
Io ti lascio con un augurio dal profondo del cuore:
“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” Mahatma Gandhi