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26/02/2022 06:00:00

Il PNRR e gli altri finanziamenti pubblici che la Sicilia deve saper sfruttare per il rilancio

PNRR, è la sigla che assieme alla parola Covid abbiamo imparato in questi due anni di pandemia. PNRR sta per Piano Nazionale Ricostruzione Resilienza l Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) si inserisce all’interno del programma Next Generation EU (NGEU), il pacchetto da 750 miliardi di euro, costituito per circa la metà da sovvenzioni, concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica.

La principale componente del programma NGEU è il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (Recovery and Resilience Facility, RRF), che ha una durata di sei anni, dal 2021 al 2026, e una dimensione totale di 672,5 miliardi di euro (312,5 sovvenzioni, i restanti 360 miliardi prestiti a tassi agevolati).

Il Piano di Ripresa e Resilienza presentato dall’Italia, prevede investimenti e un coerente pacchetto di riforme, a cui sono allocate risorse per 191,5 miliardi di euro finanziate attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e per 30,6 miliardi attraverso il Fondo complementare istituito con il Decreto Legge n.59 del 6 maggio 2021 a valere sullo scostamento pluriennale di bilancio approvato nel Consiglio dei ministri del 15 aprile. Il totale dei fondi previsti ammonta a di 222,1 miliardi. Sono stati stanziati, inoltre, entro il 2032, ulteriori 26 miliardi da destinare alla realizzazione di opere specifiche e per il reintegro delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione. Nel complesso si potrà quindi disporre di circa 248 miliardi di euro.

Il problema della progettazione in Sicilia - Ma per il PNRR, che è una straordinaria opportunità per l’Italia e in particolar modo per le zone d’Italia svantaggiate, bisogna non solo rispettare la tempistica per la presentazione dei progetti che hanno diverse scadenze in base ai settori di interesse, ma saper fare il progetto in maniera corretta per evitare di perdere il finanziamento, come ad esempio già accaduto alla Sicilia, che ha avuto bocciati ben 32 progetti che riguardavano la prima tranche di finanziamenti del Ministero dell'Agricoltura per le "infrastrutture irrigue". Tutti i progetti presentati dagli uffici regionali sono stati ritenuti non idonei (ne abbiamo parlato qui).

 Ma non ci sono solio i soldi del PNRR, in Sicilia oltre un miliardo arrivano dal Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027 - Strade e autostrade, ferrovie, dighe, reti di distribuzione idrica. Ammontano a oltre 1,2 miliardi di euro le risorse del Fondo sviluppo e coesione 2021-2027 che saranno anticipate alla Regione Siciliana per finanziare opere infrastrutturali immediatamente cantierabili nell’Isola. Lo stanziamento comprende anche 311 milioni di risorse per il settore idrico, ottenuti dal governo regionale grazie a un grande lavoro di progettazione e coordinamento anche con gli enti locali.


Il governatore Nello Musumeci, con gli assessori alle Infrastrutture Marco Falcone e all’Acqua e rifiuti Daniela Baglieri, al PalaRegione di Catania ha fatto il punto sugli interventi approvati dal ministero del Sud e finanziati dal Fsc, così come recentemente deliberato dal Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile. Presenti anche i vertici del Consorzio per le autostrade siciliane: il presidente Ristuccia, i consiglieri Sterrantino e Guttadauria e il direttore generale Minaldi. «Grazie all'azione sinergica fra il governo regionale e l’esecutivo nazionale - ha sottolineato il presidente Musumeci – abbiamo raggiunto un risultato importante. Abbiamo ripreso, portato a termine e ottenuto il finanziamento di progetti per opere strategiche fondamentali per il futuro della Sicilia. L’impegno ci ha premiato e ringrazio per la sensibilità dimostrata il ministro per il Sud, Mara Carfagna, perché questa terra ha bisogno di infrastrutture per avviare una stagione di crescita e di sviluppo. Per quelle stradali avremo a disposizione oltre 493 milioni. Somme destinate principalmente alle autostrade gestite o realizzate dal nostro Cas, che ha adesso l’onere di portare l’arteria sino a Gela. Dopo essere arrivati a Ispica e presto a Modica, questo è un obiettivo importante per tutto il territorio, fondamentale anche per l’aeroporto di Comiso. Per le ferrovie è in elenco un solo grande investimento da 408 milioni sulla direttrice Catania-Palermo, opera prevista dalla legge Obiettivo di 22 anni fa e mai portata avanti: con noi si sta accelerando con decisione, d’intesa con Rfi. Nel settore idrico – aggiunge il governatore – interverremo sulle dighe: in 18 delle 25 esistenti non sono mai stati fatti i collaudi e perciò non vengono del tutto sfruttate. Procederemo a ripristinarne la capienza e il consolidamento. Altri interventi riguardano le reti di distribuzione. Infine, abbiamo avviato la gara per avere al nostro fianco una società di progettazione che possa ovviare alle carenze di organico del personale interno all’Amministrazione».

«In favore del Cas – spiega l’assessore Falcone – abbiamo ottenuto il più importante finanziamento dell’ultimo decennio che ci consentirà di compiere i lavori, attesi da lungo tempo, per ammodernare e rendere più sicura la nostra rete autostradale. In questi quattro anni il governo Musumeci ha riavviato i cantieri dell’autostrada del Sud-Est, portando l’opera per la prima volta in provincia di Ragusa e oggi, dopo un impegno totalizzante sulla progettazione, otteniamo i fondi per realizzare il nuovo tratto fra Modica e Scicli. Di pari importanza le opere di riqualificazione e messa in sicurezza della tratta Giarre-Catania sulla A18, della tangenziale di Messina e delle nuove barriere sulla A20, così come il recupero e l’automatizzazione di tutti i caselli, da anni nel degrado, su A18 e A20 e la messa in sicurezza di ben tre gallerie fra cui quella di Taormina. La Regione – conclude l’assessore - ha avviato il riscatto infrastrutturale della Sicilia partendo dalla manutenzione dell’esistente e dalla costruzione di opere che tutti ormai davano per perdute».

88 INTERVENTI -
Il complesso delle opere finanziate nei diversi settori consta di 88 interventi, di cui 67 interessano le reti idriche di adduzione (pozzi, dighe, serbatoi, acquedotti) e le strade (riqualificazione e messa in sicurezza strade), mentre 21 progetti riguardano infrastrutture viarie per il miglioramento e la messa in sicurezza delle vie di collegamento nell'intera regione. Di questi l'87 per cento sono pronte a partire subito e il restante 13 per cento, per un importo di 151 milioni di euro, sarà deliberato dal Cipess al completamento delle procedure informatiche, che comunque avverrà entro il mese di marzo.

Nemmeno un centesimo previsto per la provincia di Trapani – Su 1,2 miliardi di euro di finanziamenti del Fondo di Coesione, non arriverà nemmeno un centesimo alla provincia di Trapani. Eppure, visto che il fondo messo a disposizione interessa strade, ferrovie e opere idriche servirebbero, e con le attuali situazioni di emergenza acqua che vivono le città di Marsala e Mazara, ma anche la stessa Trapani con i continui problemi relativi alle rotture idriche. Per non parlare del problema che vivono da settembre 4000 cittadini mazaresi isolati a causa della chiusura del ponte Arena

 PNRR, REGIONE E ANCI: ricognizione delle richieste di supporto da parte delle amministrazioni locali -  Una ricognizione delle richieste di supporto da parte delle amministrazioni locali per i procedimenti amministrativi connessi all'attuazione del Pnrr, così da coordinare al meglio il lavoro degli esperti selezionati dalla Regione Siciliana proprio a questo scopo. È l'iniziativa avviata dall'assessorato regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica e dall'Anci Sicilia, per venire in soccorso di tutti quegli enti locali che hanno bisogno di aiuto per semplificare e velocizzare le procedure amministrative necessarie ai progetti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

«Coinvolgere i Comuni in questa delicata fase è un segnale importante per partire col piede giusto e sfruttare al meglio le opportunità che le risorse del Pnrr possono offrire ai nostri territori – afferma l'assessore regionale alle Autonomie locali e alla Funzione pubblica, Marco Zambuto – Stiamo lavorando insieme con l'Anci Sicilia ad altre iniziative destinate ad aiutare le amministrazioni locali in questo percorso».

«Una quota cospicua delle linee di investimento previste dal Pnrr vede un coinvolgimento diretto degli enti locali, i quali non solo sono chiamati a partecipare agli avvisi presentando progetti - dichiara Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia - ma dovranno anche realizzare, in tempi brevi, le opere pubbliche o le altre attività previste. Sostenere la capacità amministrativa degli enti locali siciliani, favorendo la velocizzazione di procedure complesse propedeutiche alla realizzazione delle opere, attraverso il supporto di una task force di esperti, può rappresentare un elemento strategico per migliorare i servizi offerti ai cittadini e le imprese e per realizzare nuove infrastrutture». «Un rafforzamento del coordinamento tra le amministrazioni centrali, la Regione siciliana e gli enti locali – aggiunge Orlando - è certamente la base da cui partire per raggiungere gli obiettivi sperati e per trasformare la grandissima opportunità di crescita economica e sociale fornita dal Pnrr in un effettivo miglioramento della qualità della vita nell’Isola».

La parola d'ordine è superare le criticità dovute a procedure troppo complesse, i cosiddetti “colli di bottiglia”, che spesso riguardano valutazioni e autorizzazioni ambientali, bonifiche, autorizzazioni nei settori delle rinnovabili, dei rifiuti, dell'edilizia e dell'urbanistica, degli appalti di lavori, in particolare nei beni culturali. Alla Regione sono state assegnate risorse per contrattualizzare 83 esperti di vari profili professionali e il piano territoriale prevede uno sportello di consultazione attiva e supporto al dipartimento regionale Urbanistica, task force territoriali coordinate dal Dipartimento tecnico negli uffici del Genio civile per il supporto dei Comuni e degli altri enti territoriali, task force centrale per le procedure coordinate dall'Ufficio speciale di Progettazione; altre task force ubicate al dipartimento Acque e Rifiuti e al dipartimento dei Beni culturali. Gli esperti non possono svolgere attività di progettazione o di direzione dei lavori, ma sono a disposizione delle amministrazioni comunali, delle Città metropolitane e dei Liberi consorzi in cui si riscontrano “colli di bottiglia” amministrativi. Le amministrazioni locali dovranno compilare uno specifico modulo che l'Anci Sicilia ha messo a disposizione sul portale www.pnrrsicilia.it
 

Cancelleri: 20 milioni di euro alla Sicilia dal fondo per la progettazione territoriale -  Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è entrata in vigore la ripartizione del fondo per la progettazione territoriale. L'importo complessivo di 161.515.175,00 euro, disponibile presso l'Agenzia per la coesione territoriale, è ripartito tra gli Enti beneficiari sulla base delle classi demografiche, per ciascuno degli anni dal 2021 al 2022.
“Alla Sicilia sono stati assegnati complessivamente 20.002.081,35 euro dei quali 1 milione di euro ciascuno sono andate alle Città metropolitane di Catania, Messina e Palermo, mentre alla provincia di Trapani, Caltanissetta, Agrigento, Enna, Ragusa e Siracusa sono state assegnate risorse per 500 mila euro ciascuno. I restanti 14 milioni di euro sono stati ripartiti per i tanti Comuni dell’Isola” commenta dettagliatamente il Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile On. Giancarlo Cancelleri.
“Il fondo “concorsi di progettazione e idee per la coesione territoriale” è un importante passo che consente di rilanciare e accelerare il processo di progettazione nei Comuni nelle Regioni Meridionali (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e in quelli che fanno parte delle aree interne).
Il principale obiettivo del Fondo è sostenere il processo di progettazione su scala locale per favorire la partecipazione dei territori ai bandi attuativi del PNRR e della programmazione 2021-2027 dei Fondi strutturali e del Fondo per lo sviluppo e la coesione. L’istituzione di questo fondo garantisce ai Comuni l’opportunità di dotarsi di progetti di qualità, con massima partecipazione, competitività e riduzione dei tempi” commenta il Sottosegretario.
“In questo modo i Comuni e gli Enti pubblici interessati possono disporre delle risorse necessarie per utilizzare lo strumento del concorso di progettazione, e dotarsi di progetti di qualità con l’obiettivo di realizzare opere importanti per il Paese ed in linea con la strategia del Pnrr con competitività e riduzione dei tempi” conclude con soddisfazione ed ottimismo Cancelleri.


Pnrr, Giorgio Pasqua M5S “Gli edifici per realizzare gli Ospedali di comunità, le Case di comunità e le Centrali operative territoriali previsti dal Pnrr devono essere di proprietà delle Asp, o comunque di una pubblica amministrazione, peccato che i tecnici delle Asp lo abbiano scoperto solo in questi giorni, al momento di caricare le schede di intervento nel portale ministeriale dell’Agenas. E tutto questo quando manca solo una settimana alla scadenza prevista. Il rischio di fallimento ora è altissimo”. La denuncia è del deputato regionale M5S Giorgio Pasqua, componente della commissione Salute dell’Ars. “L’assessorato alla Salute – dice Pasqua - sapeva almeno dalla metà dello scorso anno, ma evidentemente non ha avvertito nessuno, visto che i tecnici incaricati di caricare le schede di intervento sono rimasti letteralmente spiazzati. Anzi , nei piani di intervento che le Asp e l'assessore Razza hanno presentato alla Commissione Salute erano previsti anche acquisti di immobili ove allocare le nuove strutture territoriali. Ora il tempo per rimediare non c’è più e parecchi Comuni rischiano di rimanere senza queste nuove importantissime realtà capaci di garantire una sanità più vicina ai cittadini”.
“ A ciò – continua Pasqua - si aggiunga la perdita di consistenti somme, ultima possibilità per dotare la Sicilia di strutture sanitarie territoriali. Questo possibile disastro, la cui responsabilità sarebbe pienamente ascrivibile al governo regionale e segnatamente all'assessore alla Salute, sarebbe il seguito del disastro della perdita dei fondi Pnrr per le reti idriche agricole, che ha visto bocciare la quasi totalità dei progetti” .
Secondo il deputato 5 stelle un altro ostacolo si para sulla strada della realizzazione delle opere previste dal Pnrr per la sanità siciliana. “Si tratta – dice Pasqua - della mancanza di tecnici nelle Asp. Nel momento in cui viene 'caricata' una scheda intervento sul portale Agenas viene chiesta la indicazione di un numero di CUP, cioè un numero di progetto acquisibile dal tecnico solo dopo dichiarazione di piena disponibilità di personale idoneo e sufficiente a portare a termine l'opera in oggetto.
Allo stato attuale quasi tutte le Asp non hanno in organico personale tecnico sufficiente a permettere loro di completare tutte le operazioni nei tempi previsti. Ci chiediamo quindi, cosa staranno dichiarando i tecnici in questi giorni per attestare la disponibilità di personale sufficiente?”
“Tutto ciò – commenta Pasqua - è la plastica dimostrazione della superficialità ed incompetenza mostrata da governo regionale, assessore alla Salute e vertici dell'assessorato, nell'affrontare le procedure per l'impiego degli 800 milioni di euro del Pnrr Sanità. Va infatti ricordato, inoltre, che non sono state convocate le Conferenze dei Sindaci prima della definizione delle proposte di allocazione delle strutture previste, obbligo derivante dalle disposizioni della Legge Regionale n. 5/2009”.
“Domani – conclude Pasqua - l'assessore alla Salute sarà audito in Commissione all’Ars e dovrà illustrare il quadro (semi)definitivo del piano sanitario da Pnrr. Sarà per noi l'ennesima occasione per cercare di sollecitarlo a ritornare a fare l'assessore alla sanità e a tralasciare per un po' la propria campagna elettorale e i giochi di palazzo. Mi pare doveroso, comunque, mettere in chiaro una cosa: a nessuno venga in mente di scaricare sui tecnici le colpe di un eventuale fallimento. Non accetteremmo assolutamente che diventino i capri espiatori di inadempienze che sono esclusivamente dell'assessore Razza e del governo Musumeci”.

Presidente Commissione Antintimafia Claudio Fava - "Mentre siamo ancora in emergenza, lasciare il Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico senza una guida certa è intollerabile. Dalle dimissioni del dottor Bevere come Direttore generale del dipartimento è trascorso un mese e ancora non sembra esserci alcuna ipotesi di sostituzione." Lo dichiara Claudio Fava, secondo cui siamo di fronte ad "una situazione inaccettabile che contribuisce a creare incertezza e confusione." "Evidentemente - prosegue il Presidente della Commissione antimafia - in Assessorato sembra contare unicamente l’accaparramento dei fondi del PNRR: vicenda su cui, per altro, attendiamo ancora chiarimenti visto il totale sfregio che si vuol fare ai territori, creando una rete che più che sostenere l’offerta sanitaria sembra costruita a uso e consumo di interessi di parte e politici."