Corruzione e truffa nell'AST, l'azienda siciliana trasporti partecipata della Regione. La Guardia di Finanza ha eseguito 9 misure cautelari nell'operazione "Gomme lisce" che vede indagate 16 persone. Diverse le ipotesi di reato in campo, nell'operazione che ha portato ai domiciliari il direttore generale dell'azienda di trasporti.
L'inchiesta coordinata dal tribunale di Palermo ha permesso di scoprire una rete di corruzione che coinvolge L'AST, l'azienda di trasporto pubblico locale partecipata della regione. Corruzione e truffa aggravata ai danni dello stato fra le accuse per i 16 indagati , nove le misure cautelari, uno ai domiciliari. Coinvolto fra gli altri il direttore generale dall'azienda, Andrea Fiduccia, ai domiciliari, che avrebbe conferito un incarico illecitamente in cambio di diversi benefici.
16 persone, sulla base degli elementi probatori allo stato raccolti, sono indiziati a vario titolo dei reati di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, falsità ideologica in atto pubblico, frode nelle pubbliche forniture e truffa aggravata ai danni dello Stato.
Le indagini, condotte dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo - Gruppo Tutela Spesa Pubblica.
Gli elementi acquisiti allo stato delle indagini hanno consentito di ipotizzare una gestione societaria superficiale e privatistica da parte dei vertici aziendali, che avrebbero violato le norme di trasparenza pubblica e colluso con i referenti di alcune imprese, turbando diverse procedure di appalto, tra cui quelle per:
l’acquisto di pneumatici, a danno di altri possibili fornitori;
l’approvvigionamento di autobus aziendali, attraverso l’artificiosa rappresentazione delle condizioni giustificanti il ricorso alla procedura negoziata;
l’affidamento del servizio di revisore contabile e la fornitura di servizi per le fasi di startup di una compagnia aerea.Nel corso delle indagini, inoltre, emergerebbero condotte corruttive nei confronti del direttore generale dell’azienda in questione, il quale:
avrebbe conferito illecitamente l’incarico di revisore contabile ad un professionista, il quale, in cambio, avrebbe omesso la rilevazione di irregolarità contabili in grado di inficiare l’attendibilità dei bilanci della società pubblica;
in cambio di utilità varie, tra cui la promessa dell’assunzione di propri familiari, avrebbe posto in essere atti contrari ai doveri del proprio ufficio, tra cui la predisposizione di una procedura di gara per la fornitura di servizi per lo startup di una compagnia aerea, del valore di euro 2.150.000,00, al fine di consentirne l’aggiudicazione a una società appositamente individuata grazie a requisiti “ritagliati su misura”.Durante le investigazioni, infine, sarebbero state riscontrate:
un’ipotesi di truffa aggravata in danno dell’azienda pubblica commessa dai referenti della società aggiudicataria del servizio di bigliettazione elettronica, del valore complessivo di 3,2 milioni di euro, attraverso l’utilizzo di documentazione falsa al fine di simulare il possesso dei requisiti previsti nel bando;
una frode in pubbliche forniture nella somministrazione di lavoratori a tempo determinato da parte dell’agenzia di lavoro interinale aggiudicataria dell’appalto del valore complessivo di 6 milioni di euro, in quanto le assunzioni sarebbero state influenzate da logiche di natura politica piuttosto che dalle effettive necessità aziendali.L’odierna attività evidenzia, ulteriormente, il perdurante impegno della Guardia di Finanza e della Procura della Repubblica di Palermo nel contrasto alla corruzione e alle altre gravi forme di reato contro la Pubblica Amministrazione che sottraggono alla collettività risorse pubbliche, incidendo pesantemente anche sulla qualità dei servizi forniti ai cittadini, soprattutto in un settore delicato come quello dei trasporti pubblici