A quasi una settimana dall’ordinanza che vieta l’uso dell’acqua a Marsala per un’elevata presenza di nitrati, finalmente i marsalesi qualche dato in più adesso lo conoscono. Nel corso della diretta facebook il sindaco Massimo Grillo, puntualizzando che "il problema della concentrazione dei nitrati nelle acque nasce da molti anni addietro", non dando però nessuna specificità in merito, ha detto, che l'allarme dell'elevata concentrazione dei nitrati è stato sollevato dagli uffici lo scorso gennaio, con dati già allarmanti dei nitrati, e che dopo averlo comunicato all’Asp, quest’ultima ha ritenuto necessaria una controprova nel mese di febbraio, che ha confermato i parametri fuori norma.
I valori dei nitrati a gennaio e febbraio - l dati relativi ai nitrati presenti nel mese di gennaio e che hanno provocato l'allarme, almeno quelli comunicati, riguardano cinque pozzi di approvvigionamento, ma non è stato specificato quali siano esattamente, quelli in cui sono stati riscontrati questi valori così elevati. In uno di questi pozzi c'è stato un picco di 124 mg/l di nitrati - ricordiamo che il valore normale è di 50 mg/l - in altri, invece, si sono registrati 95 mg/l, 98, 100 e 62. A febbraio con il nuovo test i parametri si sono ridotti, ma hanno mantenuto una media abbastanza elevata rispetto alla norma, in alcuni casi 47 mg/l, ed ancora punte di 83, 78, 62 e ancora di 48 mg/l. Sono questi i valori dei nitrati che hanno poi fatto procedere all'emanazione dell’ordinanza di divieto di utilizzo dell'acqua potabile.
Oggi nuovo accertamento dell’Asp – Il primo cittadino ha comunicato che si sta continuando il monitoraggio, e nuovi accertamenti verranno fatti nei prossimi giorni. Oggi l’Asp farà una nuova verifica e dai dati che verranno rilevati si potrà capire meglio qual è la situazione e decidere cosa fare. “Se si dovesse confermare, speriamo di no, che i parametri sono ancora oltre i 50 mg/l – afferma il sindaco - dovrebbe scattare il piano di rientro da concordare con l’Asp. Il piano di rientro nel breve termine prevede che, se l’acqua di Siciliacque, dovesse essere potabile, a quel punto, potremmo fare dei punti di erogazione nella zona nord e creare delle bretelle di collegamento tra Birgi e i nostri pozzi. La zona nord di Marsala, quella di Birgi, con la maggiore portata d’acqua potrebbe essere un punto di approvvigionamento”.
Nessun’altra soluzione al momento - Altre soluzioni, anche su sollecitazione di tanti cittadini il sindaco non ne ha date. Molti hanno chiesto se si potrà intervenire sul prezzo dell’acqua minerale comprata al supermercato, altri come intende l’amministrazione assistere le attività commerciali, come panificatori, bar e pasticcerie e ristoranti. Ma ci sono anche i cittadini che hanno rappresentato le esigenze di chi vive nei condomini. Ma di risposte a questi quesiti non ce ne sono state.
Casetta dell’Acqua – Il sindaco nel corso della diretta facebook è tornato a parlare della Casetta dell’Acqua di Piazza del Popolo, chiusa dall’amministrazione Grillo una volta insediata e da allora mai più riaperta. In sostanza, il sindaco ha ribadito che, su indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Asp si è ritenuto di mantenere sospeso il funzionamento della Casetta dell’Acqua, a causa della pandemia; negli altri comuni però, questi impianti hanno continuato a funzionare, ma questo non viene detto (ne ha chiesto l'apertura il circolo PD online Nilde Iotti). “Per il momento con i nitrati elevati non è possibile utilizzarla e la riapriremo quando le autorità competenti ci daranno conforto - continua il sindaco -. Si potrebbe utilizzare se diventasse una casetta che depura l’acqua con il processo ad osmosi inversa". Qualche cittadino sulla pagina facebook gli fa notare che la casetta utilizza questo processo di depurazione, ma anche in questo caso non ci sono risposte.
La polemica e la colpa che è sempre di chi amministrava prima... – Anche in questo caso che riguarda la salute pubblica e l'inquinamento dell'acqua potabile, il sindaco Grillo non perde l'occasione di scaricare la colpa su chi c'era e ha amministrato la città prima di lui. “Su un argomento così delicato qualche soggetto politico continua a strumentalizzare - le parole del sindaco -. Così come per il Covid si dovrebbe, anche nel caso dell’acqua, dover collaborare. Il problema dei nitrati c’è già da tempo ma dai sondaggi che si facevano, non era emersi questi parametri. In queste ore ho letto di tutto e di più sui social, io inviterei eventualmente a collaborare piuttosto che criticare e non mi occuperei di ciò che è accaduto tra gennaio e febbraio, ma dovremmo occuparci di ciò che è accaduto prima. Io mi sono assunto la responsabilità, vi informerò di come evolverà la situazione nelle prossime ore. Riapriremo solo nel caso in cui i parametri dei nitrati dovessero rientrare”.
La dichiarazione dell’ex sindaco Alberto Di Girolamo - "Per il sindaco di Marsala, Massimo Grillo, la colpa è sempre degli altri. La presenza dell’alta concentrazione dei nitrati nell’acqua è colpa degli altri che non hanno fatto mai niente nel passato - queste le parole dell’ex sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo -. Se abbiamo bevuto acqua con nitrati è colpa dell’Asp che non ha comunicato i valori. Il sindaco, invece, sembra che sia l’unico che lavora solo per la tutela della nostra salute e noi non l’abbiamo capito”.
L’associazione Strutture Turistiche chiede l’attivazione di un tavolo tecnico – Sulla emergenza acqua a Marsala il presidente dell’AST Gaspare Giacalone ha scritto al prefetto di Trapani, al sindaco Grillo e all’ASP di Trapani per rappresentare le preoccupazioni di tutti gli albergatori per la stagione turistica che è in preparazione e in promozione (vedi trasmissioni televisive o eventi internazionali come il TGG o BIT). “Ogni giorno arrivano richieste di informazione sul come verrà gestita la stagione turistica in mancanza di acqua potabile e se questo avrà una ricaduta sui prezzi applicati – scrive Giacalone -. Fino ad ora tutti si sono prodigati nel cercare di minimizzare la situazione, che riteniamo essere complicata se non ci saranno azioni che facciano rientrare immediatamente le notizie allarmanti diffuse. Infine sarebbe auspicabile qualora la situazione non si sbloccasse nel giro di pochi giorni, che le Autorità in indirizzo istituiscano un tavolo tecnico, aperto alle forze sociali ed economiche, per una maggiore trasparenza, una migliore comunicazione tendente a rassicurare i cittadini e monitorare l’andamento dell’emergenza in un momento molto critico per la Città di Marsala, dove una nuova emergenza si somma ad altre già in atto (sanitarie, economiche, ambientali)”.
Assoutenti, se l’acqua non è potabile, c’è il diritto alla riduzione del canone e a un risarcimento danni - E sull’acqua non potabile interviene Assoutenti Marsala, sportello che svolge assistenza e tutela dei consumatori, pubblicando una sentenza della Cassazione in merito. "Sullo spinoso tema, e in difesa dei consumatori, la Cassazione si è già pronunciata nel merito dell’acqua non potabile che scorre impropriamente dai rubinetti delle case degli utenti. La sentenza (Cass. Civ., Sez. I, 04.02.2016 n. 2182) prevede, infatti, che in caso di disservizi nella erogazione, l’utente ha diritto ad una riduzione del canone, nonché a ricevere un risarcimento per i danni subìti. Spetta, dunque, al gestore dell’acquedotto pagare il risarcimento acqua non potabile. Infatti, se l’acqua non è fruibile per scopi umani viene meno una delle voci della bolletta dell’acqua, ossia quella che riguarda il canone di depurazione. Ne consegue che, se l’utente si ritrova ad avere a casa acqua non potabile, il gestore non può richiedere che esso paghi per un servizio di cui non ha di fatto usufruito".