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22/02/2022 06:40:00

Mafia, affari e politica, maxi blitz dei Carabinieri in Sicilia: 81 arresti

14,00 -  Ecco tutti i nomi dei soggetti coinvolti nell'operazione antimafia di oggi in Sicilia.


Custodia cautelare in carcere per:

Alesci Andrea, Alesci Lo Presti Antonino Santo, Biondo Giovanni, Bonaffini Antonino, Brunini Jordan, Campo Gianluca, Catalfamo Alessio, Chiofalo Angela, Costantino Bartolo, Crea Antonino, De Pasquale Felice, De Pasquale Angelo Tindaro, Di Natale Carmine, Falcone Antonino, Foti Carlemo Vito, Foti Francesco Salvatore, Foti Mariano, Garofalo Fabrizio, Gatto Salvatore, Giardina Giusi, Guerriera Pietro, Iannello Filippo, Iannello Maurizio, Imbesi Giovanni, Mara Enrico, Mazzeo Antonino, Mazzeo Vincenzo, Meo Steven, Merlino Roberto, Milici Roul Antonio, Milone Agostino, Munafò Giampiero Nucera Vincenzo, Perdichizzi Ottavio, Porcino Angelo, Santos Cardoso Aldenice, Scordino Carmelo Tindaro, Sottile Maurizio Giacomo, Torre Filippo, Triolo Salvatore Antonino, Aiello Francesco, Alessi Giovanni, Bernava Stellario, Campo Alfio, Chiofalo Giuseppe, Cutroneo Giovanni, Donato Carmelo, Giardina Tindaro, Pirri Antonino, Salvo Piero, Zocca Antonio, Pantè Tommaso, Abbas Gabriele Antonino, Abbas Alessandro.


Obbligo di firma per:

Chiofalo Antonino, Fugazzotto Antonio De Domenico, Lo Presti Marco Bartolomeo, Mirabile Alessandro, Scardino Santi Manuel

Arresti domiciliari per:

Calderone Mariano, Caranna Fortunato, Torre Salvatore, Abbriano Massimo, Albergo Enrico, Canevari Davide, De Luca Stefana, Morasca Natale, Marouine Youness, Bartuccio Stefano, Imbesi Carmelo, Pittari Maria, Caggegi Carmelo, Floramo Domenico, Franco Salvatore, Giusti Alessandro, Iacono Antonino, Mazzù Carmelo, Mohamed Hajjoubi, Piccolo Matias Jesus, Torre Lo Duca Salvatore, Morici Teresa, Di Biase Maria, Papale Caterina, Emanuele Patrick, Pirri Massimo, Natoli Filippo Rosario.

 07,40 - Cosa nostra gestiva la sicurezza nei locali lungo la costa. Le infiltrazioni mafiose erano presenti nel settore della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli. Contestato anche lo scambio elettorale politico mafioso.

Sono questi alcuni degli elementi che emergono dalla maxi operazione che questa mattina ha fatto scattare 81 arresti e cinque obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria in provincia di Messina.

Al centro dell'indagine i boss Carmelo Vito e Mariano Foti che puntavano a riorganizzare la cosca di Barcellona Pozzo di Gotto.

Lunga la lista dei reati contestati nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari: associazione mafiosa, estorsione, scambio elettorale politico-mafioso, trasferimento fraudolento di valori, detenzione e porto illegale di armi, incendio, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione.

06,35 - Dalle prime luci dell'alba di oggi, in Sicilia e Calabria, i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina stanno dando esecuzione a ordinanze di custodia cautelare emesse, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Messina, dal Gip del locale Tribunale, nei confronti di 86 persone, sul cui conto il Gip ha riscontrato "gravi indizi di colpevolezza in ordine ai delitti – a vario titolo – di associazione di tipo mafioso, estorsione, scambio elettorale politico mafioso, trasferimento fraudolento di valori, detenzione e porto illegale di armi, incendio, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, con l'aggravante del metodo mafioso".

L'attività investigativa "è il risultato di una più ampia, progressiva e strutturata manovra - condotta dal 2018 ad oggi e coordinata dalla Procura Distrettuale di Messina e finalizzata a disarticolare l'attuale operatività della famiglia mafiosa “dei barcellonesi”, storicamente radicata nel comune di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), capace di esercitare un costante tentativo di infiltrazione in attività imprenditoriali e di economia lecita, sia nel settore della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli (attraverso l'acquisizione di imprese fittiziamente intestate ovvero imponendone, con metodo mafioso, la fornitura dei prodotti), sia nella conduzione del business dei locali notturni e ricreativi del litorale tirrenico nell'area di Milazzo, in cui, oltre a imporre i servizi di sicurezza mediante l'utilizzo di metodi coercitivi e intimidatori, l'associazione mafiosa è sovente intervenuta per condizionare i titolari nell'attività gestionale".



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