Dopo infinite sollecitazioni, riunioni, richieste di incontri e meeting coi vertici sanitari regionali alla fine – per far fare qualche passo avanti alla situazione Ospedale di Mazara – arrivò l’esposto. A redigerlo ed inviarlo una serie di associazioni attive sul territorio (Centro Studi ‘La Voce’ – A. D. I. M. – Misericordia San Vito) - relativamente alle innumerevoli problematiche sanitarie.
DENUNCIA ALLA PROCURA, CORTE DEI CONTI E AL PREFETTO – Nell’esposto alla procura della Repubblica, alla procura della Corte dei conti e per conoscenza anche al Prefetto, le associazioni fanno notare che: “l’angiografo (‘migrante’ di cui abbiamo scritto più volte n. d. a.) giace inoperoso da molti mesi in un magazzino, mentre vi è urgenza di renderlo operativo nel presidio ospedaliero A. Ajello. Per rispondere ad una anomalia indifendibile, verbalmente viene promesso l’acquisto di un terzo angiografo destinato a Mazara. Per quanto sopra esposto, nel rispetto delle Istituzioni interessate e nella piena autonomia delle stesse, si è chiesto di valutare: a) eventuali profili di illegittimità sotto l’aspetto di danni erariali arrecati nei provvedimenti assunti e descritti nell’esposto; b) eventuali reati di natura penale che potranno essere ravvisati nella gestione dei processi aziendali riportati nell’esposto stesso.
LA PROPOSTA ‘INDECENTE’ – Un’ipotesi messa sul piatto ma: “Fatta a posteriori, di cambiare l’Atto Aziendale, che preveda un’unità operativa semplice Emodinamica a Castelvetrano non tiene in debito conto che: è necessario, in questo caso, acquistare un terzo angiografo del costo di circa 420.000 € da destinare a Mazara; è necessario anche l’esborso di 275.000 € (stima per difetto?) pari al costo per creare a Castelvetrano le strutture adatte ad accogliere l’angiografo, strutture già sostanzialmente presenti a Mazara. Inoltre – continuano – è presente a Sciacca, a pochi chilometri da Castelvetrano, ai margini del territorio provinciale, una efficiente Unità operativa sempice di Emodinamica in rispetto della prevista Rete Regionale per l’Infarto Miocardico Acuto. È più logico, ove ritenuto necessario, installare una nuova Emodinamica a Mazara, geograficamente baricentrica, stante il bacino di utenza di riferimento (Marsala Sud, Mazara, Campobello, Castelvetrano e gran parte della Valle del Belice)”.
TANTI TENTATIVI CONTRO UN MURO DI GOMMA – “Ad agosto 2021 – continuano le associazioni e Nursing Up – si viene a conoscenza che l’A.S.P. Trapani dispone la consegna di un angiografo, acquistato per l’ospedale A. Ajello di Mazara, al nosocomio di Castelvetrano, volto a preannunciare l’istituzione di una Emodinamica presso quest’ultimo. Numerose associazioni e il sindacato Nursing up chiedono l’annullamento in autotutela del provvedimento, stante le chiare anomalie della disposizione. L’ASP non dà alcun riscontro, fino a quando il sindacato Nursing Up chiede un incontro secondo le prerogative che la legge riconosce al sindacato stesso. Finalmente Nursing Up, con il supporto di tecnici facenti parte di alcune associazioni firmatarie della prima istanza, viene ricevuto in sequenza dal Commissario Straordinario ASP Zappalà, dall’assessore alla Sanità, Razza e dal Direttore generale dell’assessorato, La Rocca”.
UN OSPEDALE DI 1° LIVELLO ANCORA SULLA CARTA – A costoro vengono esposti, in particolare, le gravi anomalie: in generale, la non rispondenza dell’A. Ajello all’Atto Aziendale; nello specifico, la mancata creazione dell’unità operativa complessa di Chirurgia Generale e la mancata realizzazione della Rianimazione, obbligatoria per un D.E.A. di I Livello”. A ciò si aggiungono – secondo quanto descritto nell’esposto – altri reparti che dovrebbero essere attivi già da qualche anno e che ancora non lo sono. “Le Unità operative che, ad oggi, dovrebbero essere già attive all’A. Ajello ed ancora non lo sono – secondo quanto previsto dall’Atto Aziendale (Delibera n.1024 del 07.10.2021) vigente – sono le seguenti: a) Unità Operativa Complessa Anestesia e Rianimazione; b) U. O. C. Chirurgia generale oncologica; c) U. O. C. Ortopedia; d) U. O. C. Oncologia medica; e) U. O. S. D. Ematologia;f) U. O. S. Anatomia Patologica; g) U. O. S. Riabilitazione; e altre ancora”.
‘DIVIDI ET IMPERA’ – Il vecchio adagio del ‘dividi e comanda’ sugli avversari disuniti, torna sempre in auge e, anche questa volta, alcuni stanno provando ad usare questa vecchissima strategia contrapponendo due ospedali tra loro. In tale ottica si vorrebbe, infatti, far ricadere la mancata consegna dell’angiografo, spettante al nosocomio mazarese ma dirottato a Castelvetrano. “L’illegittimità – spiegano le associazioni – di predisporre un’unità operativa semplice di Emodinamica in un nosocomio di base come è attualmente l’ospedale di Castelvetrano dirottando anche fondi, destinati alla ristrutturazione dei poliambulatori di Marsala, per la predisposizione dei locali a norma per l’angiografo. Risulta evidente dagli incontri – sottolineano gli scriventi – come non vi sia intenzione di annullare il provvedimento che, viceversa, viene perfezionato con la successiva richiesta di modifica dell’Atto Aziendale che riporta, infra alia, la creazione di una Emodinamica a Castelvetrano. Ciò al fine di legittimare, ex post, tutta l’operazione? Viene inoltre formalizzata la gara, fino al completo espletamento della stessa con individuazione del vincitore, per effettuare i lavori di predisposizione dei locali tecnologici nell’ospedale di Castelvetrano”.
DA OTTO MESI SI USA UN ANGIOGRAFO DEL 2009 – Le associazioni fanno notare, inoltre, quanto sia: “Grave che in questo lasso di tempo (ad oggi 8 mesi) l’ospedale di Mazara sia costretto a continuare ad effettuare gli impianti di Pace Maker più complessi, utilizzando un angiografo in uso fin dal 2009, soggetto a continui guasti, per la sostituzione del quale, appunto, era stato acquistato il nuovo angiografo”.
Alessandro Accardo Palumbo
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