"In arrivo un provvedimento del Ministero della Salute per togliere le mascherine all'aperto su tutto il territorio nazionale senza distinzione di colore per le regioni a partire dall'11 di febbraio", lo ha detto all'ANSA il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.
"Questo è un segno di speranza per tutti gli italiani", ha aggiunto.
"Subito dopo sarà l'occasione - ha aggiunto - per decidere se toglierle anche in zona gialla e arancione con un provvedimento del Ministero della Salute condiviso con il Cts. Ma direi che già oggi non vedo grandi differenze tra zone gialle e arancioni perchè i contagi sono in calo e la campagna vaccinale va molto bene. Bisogna dare un segnale positivo ai cittadini".
"Sono d'accordo" con la fine dello stato di emergenza al 31 marzo. "L'obiettivo del governo è questo. Confido che non venga prorogato e credo che sicuramente ci saranno le condizioni". Così il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, a Tagadà su La7. "Mancano ancora 12-13 milioni di dosi booster. Se procediamo con questo ritmo in 30-40 giorni è facile pensare che per metà marzo avremmo completato la dose booster a 49 milioni di concittadini. Da lì sicuramente inizierà una nuova fase e così come abbiamo introdotto gradualmente le restrizioni con la gradualità inizieremo l' allentamento delle misure, anche per gli stadi".
Speranza: 'Segnali incoraggianti, -30% casi in una settimana' - "Siamo in una fase ancora di lotta contro il Covid anche se ci sono segnali incoraggianti, con una decrescita del 30% dei casi in una settimana. Questo è stato possibile grazie ad una campagna vaccinale straordinaria. In questi giorni stiamo riuscendo a piegare la curva dei contagi senza aver dovuto ricorrere a misure restrittive particolarmente invasive per la vita delle persone". Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza ad Agora' Pd Basilicata sul tema del Pnrr.
Ricoveri in calo in una settimana
Nella settimana appena conclusa il numero dei nuovi positivi è rimasto sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente (anche a causa di diversi riconteggi), ma è diminuita la pressione sugli ospedali: sono diminuiti i posti occupati, sia ordinari che in terapia intensiva, e sono diminuiti anche i nuovi ingressi in terapia intensiva.
Rimane alto il numero dei decessi segnalati".
Lo dice Girolamo D'Anneo dell'ufficio Statistica del Comune di Palermo comunicando i dati diffusi dal Dipartimento della Protezione Civile.
Nella settimana appena conclusa i nuovi positivi in Sicilia sono 49.219, il 2,0% in più rispetto alla settimana precedente.
E' aumentato anche il rapporto fra tamponi positivi e tamponi effettuati, passato dal 16,1% al 17,1%. Il numero degli attuali positivi è aumentato dell'11,8%, passando da 242.444 a 270.939, 28.495 in più rispetto alla settimana precedente. Le persone in isolamento domiciliare sono 269.416, 28.582 in più rispetto alla settimana precedente. I ricoverati - dice ancora l'ufficio statistica - sono 1523, di cui 127 in terapia intensiva.
Rispetto alla settimana precedente sono diminuiti di 87 unità (i ricoverati in terapia intensiva sono diminuiti di 13 unità).
Flc Cgil Sicilia: “inspiegabile allentamento misure anticovid nella scuola”
“È inspiegabile l’allentamento delle misure di contenimento del contagio per le fasce d’età per le quali non sussiste l’obbligo di vaccinazione e nel caso dei bambini della scuola dell’infanzia anche l’obbligo dell’uso delle mascherine”. Lo dicono Katia Perna, della segreteria della Flc Cgil Sicilia, e Francesco Pignataro, coordinatore regionale dei dirigenti scolastici della Flc Cgil Sicilia, commentando le ultime misure varate dal governo.
“Di fatto – spiegano – si annullano quelle misure che finora, pur tra mille difficoltà, hanno permesso di tutelare gli alunni più piccoli. Scompare, infatti, la quarantena di dieci giorni e si introduce anche nella scuola primaria la distinzione tra alunni vaccinati e non vaccinati, già in atto nelle scuole superiori di primo e di secondo grado. Per loro le disposizioni di isolamento (che riguarderanno l’intera classe nella scuola dell’infanzia ed esclusivamente i bambini non vaccinati nella scuola primaria) saranno applicati solo dopo l’accertamento nell’arco di cinque giorni di cinque casi positivi, a differenza di quanto previsto nelle scuole superiori, dove basta un secondo caso positivo accertato per applicare le stesse procedure”.
“Ci troviamo ancora una volta – aggiungono Perna e Pignataro – di fronte a scelte che non tengono conto della realtà: le classi della scuola dell’infanzia sono già dimezzate a causa delle assenze per paura del contagio e i numeri di positivi tra i più piccoli sono elevati. Scelte che contribuiscono ad aggravare il carico di lavoro affidato alle scuole e, in particolare, ai dirigenti scolastici chiamati, in costante condizione di supplenza alle mancanze degli enti preposti, a eseguire compiti che vanno ben oltre le loro competenze e il loro profilo contrattuale: dalla progettazione di lavori di edilizia leggera, alla gestione di tracciamenti sempre più difficili e alla raccolta di certificazioni e persino di autocertificazioni sullo stato di salute”.
“Anche la procedura ideata per richiedere le mascherine sulla base del fabbisogno di ogni singola scuola – continuano – risulta farraginosa e poco chiara. Mentre ancora si attendono dal Commissario straordinario le forniture di mascherine ffp2, a seguito del monitoraggio richiesto all’inizio di gennaio, si chiede ai dirigenti di stimare il fabbisogno presunto di mascherine dello stesso tipo per il personale e per gli studenti in regime di auto-sorveglianza, aggiungendo a questa stima un 10% in più e di effettuare direttamente gli ordini stando attenti che siano accompagnati da un’attestazione che ne ‘comprovi l’esigenza’”.
“A ciò si aggiunga che il decreto pubblicato sulla gazzetta ufficiale in prossimità del week-end, quando la maggior parte delle scuole è chiusa – proseguono Perna e Pignataro – interviene con effetto immediato sui numerosi provvedimenti in corso, senza che dai Dipartimenti di prevenzione giungano indicazioni tempestive su come convertire le disposizioni già in atto e con la difficoltà per i dirigenti, per i quali da due anni il diritto alla disconnessione è una chimera, di avvertire tempestivamente le famiglie”.
“Abbiamo affermato con forza la necessità di garantire la scuola in presenza – concludono – ma chiediamo tutela e sicurezza per chi a scuola vive e lavora e che si ponga fine alla pratica di scaricare sulle scuole e sui loro dirigenti responsabilità e compiti che appartengono ad altri soggetti”.
Per il segretario della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza, “prendiamo atto, ancora una volta, che chi prende decisioni in merito al sistema d’istruzione del nostro Paese, dimostra di essere lontano anni luce dalla realtà quotidiana delle nostre scuole”.
I dati siciliani
Sono 3.463 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 28.099 tamponi processati in Sicilia.
Il giorno precedente i nuovi positivi erano 7.852.
Il tasso di positività scende al 12,3% ieri era al 18,2%.
L'isola è al quinto posto per contagi. Gli attuali positivi sono 273.993 con un aumento di 3.054 casi. I guariti sono 743 mentre le vittime sono 25 e portano il totale dei decessi a 8.815.
Sul fronte ospedaliero sono 1.539 ricoverati, con 16 casi in più rispetto a ieri; in terapia intensiva sono 127, lo stesso numero rispetto a ieri.
Sul fronte del contagio nelle singole province: Palermo con 849 casi, Catania 822, Messina 660, Siracusa 306, Trapani 349, Ragusa 265, Caltanissetta 245, Agrigento 248, Enna, 78.
La situazione in provincia di Trapani
Diminuisce ancora il numero dei positivi in provincia di Trapani secondo quanto comunica l'Asp provinciale. Nell'ultimo bollettino si registrano 2 nuove vittime e diminuiscono i ricoveri.
Sono 8.098 i positivi accertati in provincia (domenica erano 8300).
Sono 3 le persone ricoverate in terapia intensiva (-1 rispetto a domenica), invariato il numero dei ricoveri in semi intensiva (15) e in degenza ordinaria (97), mentre quattro persone in meno (17) si trovano in Rsa Covid Hotel.
Dall’inizio della pandemia 41.321 persone hanno avuto il Covid e sono guarite (domenica erano 40.870) e 531 morti.
Gli attuali positivi al virus sono così distribuiti in provincia di Trapani (tra le parentesi il dato precedente in ciascun comune): 1.700 a Trapani (1.785), 1.657 a Marsala (1.653), 757 a Mazara del Vallo (791), 667 ad Erice (682), 631 a Castelvetrano (610), 344 ad Alcamo (385), 328 a Campobello di Mazara (322), 290 a Valderice (298), 250 a Castellammare del Golfo (290), 185 a Paceco (205), 180 a Pantelleria (179), 179 a Custonaci (180), 162 a Salemi (162), 146 a Petrosino (136), 131 a Partanna (128), 112 a Santa Ninfa (108), 78 a Calatafimi Segesta (85), 72 a San Vito Lo Capo (70), 65 a Gibellina (64), 44 a Buseto Palizzolo (39), 29 a Misiliscemi (38), 27 a Salaparuta (25), 22 a Favignana (23), 22 a Poggioreale (21), 20 a Vita (21).
Il virus in Italia
Sono 41.247 i nuovi contagi da Covid nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute.
Ieri erano stati 77.029.
Le vittime sono invece 326, mentre ieri erano state 229.
Sono 393.663 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute.
Ieri erano stati 686.544. Il tasso di positività è al 10,47%, in calo rispetto a ieri (quando era all' 11,2%).
Sono invece 1.423 i pazienti in terapia intensiva, 8 meno di ieri nel saldo tra entrate e uscite.
Gli ingressi giornalieri sono 70. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 18.675, ovvero 177 in più rispetto a ieri.