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29/01/2022 06:00:00

La Corte dei conti ed il j’accuse al settore Tributi del Comune di Mazara / 8

 Riprendiamo, dopo ieri, l’analisi approfondita del perché e come si sia abbattuta, il 15 dicembre scorso, la scure della Sezione di controllo siciliana della Corte dei Conti sui bilanci del Comune (Deliberazione n. 185/2021/PRSP).

Oggi, volgeremo lo sguardo sempre alla sesta e pure alla settima delle 11 ‘sberle totali, soffermandoci ancora sui residui attivi derivanti da altre tasse comunali non riscosse.

TARSU/TIA/TARES – Altro dente ‘cariato’ è quello relativo al capitolo riscossioni della tassa spazzatura. “Nel 2019 – scrivono i magistrati contabili palermitani – i residui iniziali erano pari 41.249.779,08 euro, di cui sono stati riscossi 967.421,19 euro (con una percentuale di riscossione del 52,3%); nel 2018 su residui attivi al 1/1 pari a 31.942.557,66 euro, sono stati riscossi 2.744.898,25 euro, con una percentuale di riscossione del’8,5%; nel 2017 su 29.663.112,49 euro sono stati riscossi 1.556.930,68 euro (con una percentuale di riscossione del 5,2%)”.

0 FITTI E PROVENTI: La situazione legata agli affitti e locazioni ha prodotto anch’essa delle criticità secondo la Corte: “a) nel 2019 i residui ammontano a euro 1.001.160,24, di cui sono stati riscossi appena 1.000 euro, in merito ai quali il revisore segnala l’urgenza di intraprendere azioni che consentano l’immediata riscossione; b) su 985.481,48 euro, sono stati riscossi nel 2018 11.733,87 euro, con una percentuale del 14,9%; c) per l'esercizio 2017, su 964.749,09 euro i residui riscossi sono stati pari a 653.852,07 euro), con una percentuale di riscossione del 67,8%”

ALTRA REPLICA DEL COMUNE – L’Ente mazarese aggiungeva, inoltre, come ulteriore memoria difensiva che: “Nel 2021 l’attività di contrasto all’evasione ha registrato un significativo impulso” posto che nel marzo dell’anno scorso è stato approvato un regolamento di contrasto dell'evasione dei tributi locali, con cui è stato introdotto uno strumento per la verifica della regolarità tributaria: “per ogni rilascio di autorizzazioni comunale bisogna prima dimostrare di essere in regola con il pagamento dei tributi dovuti”. Una buona parte dei residui 2020 sono stati, inoltre, cancellati per la rottamazione Ter gestita da Riscossione Sicilia. Per IMU e TASI: “A seguito dell’insediamento di questa amministrazione – scrivono sempre dal Comune alla Corte – si è proceduto all'affidamento del servizio di supporto agli uffici tributari, volto all'accertamento dell’evasione ed elusione per gli anni 2014 e 2015, avvalendosi di un servizio esterno per espletare le varie fasi del procedimento che dalla individuazione dei contribuenti evasori/elusori giunga fino all'ingiunzione di pagamento per le annualità predette”.

UNA BUONA NOTIZIA: CALANO I DEBITI FUORI BILANCIO – Sul punto il Collegio riconosce all’Ente un’evoluzione positiva del fenomeno dei debiti fuori bilancio nel triennio in esame, con un importo di debiti da riconoscere al 31.12.2019 di basso valore, invitando gli organi del Comune a proseguire nella strada tracciata, provvedendo a sterilizzare i rischi dei maggiori contenziosi, anche attraverso opportune transazioni. Lo schema sotto riportato, infatti, evidenzia che: 1) i debiti fuori bilancio riconosciuti da sentenze esecutive nel 2017 ammontavano a 310.338,91 euro; a 93.546,99 euro nel 2018; a 156.581,34 euro nel 2019. Anche il ‘Contenzioso passivo complessivo’ ha fatto registrare un buon risultato: dai 3.426.499,89 euro di cui con probabile rischio di soccombenza per 1.500.000 di euro del 2017 (somma accantonata non attendibile per la Corte) si è scesi a 20.825,37 nel 2018, fino ad arrivare a zero nel 2019.


“UNA PREOCCUPANTE INCAPACITÀ” – Pur tuttavia sui conti del Comune grava a riguardo un macigno enorme che dovrà necessariamente comportare delle misure draconiane: l’abnorme incremento dei residui attivi al 31.12, rispettivamente pari a 71.951.988,32 euro nel 2017; 80.386.632,76 euro nel 2018; e 96.021.421,32 euro nel 2019.
“Procedendo a un esame congiunto della complessiva situazione – sottolinea la Corte – relativa allo smaltimento dei residui attivi e di riscossione delle entrate, il Collegio evidenzia una preoccupante incapacità dell’ente nell’organizzazione e attuazione dell’attività di recupero dei crediti e della riscossione dei tributi, la quale merita una particolare attenzione da parte degli organi di governo, gestionali e di controllo del Comune”. Da una delle tabelle esplicative contenute nel report dei magistrati contabili (la n. 10) “emerge, con chiarezza, un rilevante peggioramento della performance dell’ente, il quale, se da una parte è riuscito (in materia di IMU/TASI) a incrementare notevolmente gli accertamenti, dall’altra ha raggiunto una risibile percentuale di riscossione dei medesimi tributi (pari allo 0,74%), mentre appare particolarmente grave l’assenza di entrate Tarsu/Tia/Tares/Tari, Cosap/Tosap e di altri tributi nel 2019. In relazione soprattutto all’assenza di accertamenti, il Collegio non può esimersi dal rammentare che tale attività omissiva, qualora provocasse la prescrizione dei crediti dell’ente, potrebbe generare responsabilità erariale. Il Collegio – prosegue la Corte – pur prendendo atto delle misure esposte dall’ente e adottate nel corso dell’esercizio 2021, rappresenta che effettuerà uno specifico “focus” sull’attività di accertamento e riscossione delle entrate locali (nonché sul recupero dell’evasione) in sede di analisi delle misure correttive (…) considerato che la situazione di grave inefficienza derivante dalla improduttiva gestione del settore dei tributi locali rappresenta una delle principali criticità del Comune di Mazara del Vallo, con i conseguenti elevati rischi sugli equilibri di bilancio dell’ente”.
Domani continueremo ad analizzare le altre criticità contenute nel documento della magistratura contabile palermitana.

Alessandro Accardo Palumbo
Twitter: @AleAccardoP

 



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