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25/01/2022 06:00:00

  Il sistema Montante in tre processi. Dal dossieraggio alla corruzione, dove siamo arrivati

Tre fronti aperti. Tre diverse vie giudiziarie sul cosiddetto “Sistema Montante”, quello messo su dall’ex numero uno di Confindustria Sicilia ed ex “paladino” dell’Antimafia.


Antonello Montante segue tre processi, due da imputato, uno da osservatore speciale.
E’ in dirittura d’arrivo il processo, con rito abbreviato, arrivato al secondo grado di giudizio davanti al Gup di Catania, nel quale per Montante è stata chiesta una condanna a 11 anni e quattro mesi, ridimensionata rispetto ai 14 del primo grado.
Il primo febbraio inizia entra nel vivo l’udienza preliminare su un altro procedimento che coinvolge anche nomi noti della politica, tra tutti l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta, e in cui Montante è accusato di essere il perno di un giro di corruzioni ai piani alti della politica regionale.
Dal processo che è arrivato al secondo grado di giudizio, con rito abbreviato, però si è formata un’altra tranche, che va invece con rito ordinario. Qui sono alla sbarra i cosiddetti “gregari” del Sistema Montante, e si susseguono testimonianze e contro accuse.

 

Chiesta riduzione della condanna
Il procuratore generale di Catania, Giuseppe Lombardo, ha chiesto la condanna a 11 anni e 4 mesi di reclusione per l'ex leader di Confindustria Sicilia Antonello Montante al quale in primo grado erano stati inflitti 14 anni di reclusione.
Si è conclusa così, nell'aula bunker del carcere Malaspina di Caltanissetta, la requisitoria del processo d'appello in abbreviato sul cosiddetto "Sistema Montante", in cui è imputato l'ex leader di Confindustria in Sicilia accusato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione.
Montante è imputato insieme a colonnello Gianfranco Ardizzone, ex comandante provinciale della Guardia di Finanza di Caltanissetta condannato in primo grado a 3 anni, al sostituto commissario Marco De Angelis (4 anni), il capo della security di Confindustria Diego Di Simone (6 anni), al questore Andrea Grassi condannato (1 anno e 4 mesi). Sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, favoreggiamento, rivelazione di segreto d'ufficio e accesso abusivo al sistema informatico. Per gli altri quattro imputati l'accusa ha chiesto la conferma delle condanne.


L’inchiesta con Crocetta
Aperta e subito rinviata per difetti di notifica al primo febbraio l'udienza preliminare che riguarda l'inchiesta "Montante bis", in cui sono imputate 13 persone nell'aula bunker del carcere Malaspina di Caltanissetta dinanzi al gup Emanuela Carrabotta.
La procura chiede il processo per l'ex presidente di Confindustria in Sicilia, Antonello Montante, l'ex governatore Rosario Crocetta, gli ex assessori regionali alle Attività produttive Maria Lo Bello e Linda Vancheri, l'ex presidente di Sicindustria Giuseppe Catanzaro, l'imprenditore Rosario Amarù, l'ex commissario dell'Irsap Maria Grazia Brandara, l'ex capo centro della Dia di Palermo Giuseppe D'Agata, l'ex capo della Dia Arturo De Felice, il capo della sicurezza di Montante Diego Di Simone Perricone, il vice questore in servizio allo scalo di Fiumicino Vincenzo Savastano, l'ex capo centro della Dia di Caltanissetta Gaetano Scillia, l'imprenditore Carmelo Turco.
Per gli inquirenti Montante avrebbe gestito un giro di corruzioni e avrebbe manovrato l'ex governatore Crocetta, i due assessori, burocrati e investigatori di alto profilo. L'ex numero uno degli industriali siciliani avrebbe organizzato un'associazione a delinquere, insieme alle persone già coinvolte nel primo processo chiuso in primo grado con condanne pesanti.


“Dossieraggio contro le persone perbene”
C’è anche l’ex assessore regionale siciliano Marco Venturi tra i 15 che hanno chiesto al gup di Caltanissetta di costituirsi parte civile nel caso di rinvio a giudizio nell’ambito del procedimento sul cosiddetto ‘Montante bis’. L’udienza preliminare è stata rinviata al prossimo primo febbraio per un difetto di notifica. Tra gli altri quindici che chiedono la costituzione di parte civile spicca anche il nome di Alfonso Cicero, ex presiente Irsap. I due da ex amici di Montante si sono trasformati nei suoi due più grandi accusatori. “Dopo la notizia del febbraio 2015 sull’indagine di mafia a carico di Antonello Montante, io e Alfonso Cicero avevamo compreso che Montante era molto pericoloso in quanto, diversi pentiti, lo avevano accusato di essere organico a «Cosa nostra» sin dagli anni ’90. Anche altri fatti inquietanti successivi evidenziarono la sua pericolosità”, aveva detto Venturi deponendo in aula.
Secondo l’accusa, Venturi e Cicero sono stati i due grandi accusatori del sistema Montante e per questo bisognava “minare la loro attendibilità in relazione alle dichiarazioni già rese alla Procura della Repubblica di Caltanissetta sul conto di Montante”. Per raggiungere il suo obiettivo Montante avrebbe pure fatto nominare commissario dell’Irsap Mara Grazia Brandara assieme a cui cercarono di screditare la gestione di Cicero. C’è anche la Camera di commercio di Caltanissetta che chiede di costituirsi parte civile., oltre alla Regione siciliana, e ancora l’ingegner Pietro DI Vincenzo e l’imprenditore Salvatore Moncada. Di Montante Venturi disse che era in grado “di fare dossieraggio contro persone perbene”. Nel processo Cuva+ 16, nei confronti dei “gregari” del sistema Montante, che si svolga con rito ordinario è stato sentito proprio Venturi negli ultimi giorni.
 



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