La Sicilia che ieri ha registrato 5394 nuovi contagi in calo rispetto al giorno precedente, come stabilito dal Ministro Speranza la scorsa settimana, entra in zona arancione assieme ad Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Piemonte, andando ad aggiungersi alla Valle d'Aosta. Mentre alle regioni gialle si aggiungono anche Puglia e Sardegna. Saranno circa 11,7 milioni le persone (in pratica 1 italiano su 5), ad entrare nella fascia intermedia di gravità epidemica a causa dell'incidenza dei contagi e del tasso di occupazione dei posti letto.
Ma vediamo cosa cambia con il passaggio in zona arancione
Per gli spostamenti torna l'autocertificazione
A differenza di quanto accade per la zona bianca o gialla, in zona arancione senza Green pass sono consentiti gli spostamenti con mezzo proprio verso altri comuni della stessa regione o di altre regioni "solo per lavoro, necessità, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune". Permessi invece anche senza certificato gli spostamenti con mezzo proprio da comuni di massimo 5.000 abitanti verso altri comuni entro i 30 km, eccetto il capoluogo di provincia.
Centri commerciali off limits ai no pass nel weekend In zona arancione serve il Super Green Pass per il ristorante, anche all’aperto, le piscine, le palestre, le feste dopo le cerimonie, i centri culturali e ricreativi, anche all’aperto. Novità di non poco conto, in arancione ci vuole il ‘super’ per accedere nei centri commerciali nei festivi e nei prefestivi (eccetto alimentari, edicole, librerie, farmacie, tabacchi)
Capienze bar e locali
In seguito all'introduzione dell'obbligo di Green pass rafforzato, in zona gialla così come in arancione, nei bar, nei ristoranti e nelle altre attività di ristorazione non vi sono più limiti riguardo al numero di persone che possono sedersi allo stesso tavolo, purché sia mantenuto il rispetto delle capienze e delle regole per l'esercizio di queste attività stabilite negli specifici protocolli di settore.
Corsi ed eventi, cosa cambia
La partecipazione a corsi di formazione in presenza non è consentita con il pass semplice, che resta invece valido in zona bianca o gialla.
I dati Siciliani
Rallenta il Covid in Sicilia. Sono 5394 a fronte di 34.922 tamponi. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 24 decessi (sabato 44) che portano il totale delle vittime, sull’isola, a 8.181. Sono questi i dati comunicati oggi dal Ministero della Salute e dalla Protezione Civile. Il numero degli attualmente positivi in Sicilia è di 212.178 (+4.363) mentre le persone ricoverate con sintomi sono 1.426, di cui 164 in terapia intensiva. In isolamento domiciliare ci sono 210.588 pazienti. I guariti dall’inizio dell’emergenza ad oggi sono 351.356 (+1.007). Il numero dei nuovi casi nelle province, vede Catania in testa con 1414 casi, segue Palermo 1.020 casi, Messina 547, Siracusa 579, Trapani 344, Ragusa 711, Caltanissetta 362, Agrigento 364, Enna, 53.
Sicilia in zona arancione. Lupo: "Musumeci troppo impegnato alla sua ricandidatura, non pensa ai problemi dei siciliani"
“Se la Sicilia è scivolata verso la zona arancione è anche per le gravi responsabilità del governo regionale: disorganizzazione, mancati interventi di programmazione, addirittura siamo arrivati ad allestire in tutta fretta ospedali da campo, come se la quarta ondata non fosse più che prevedibile. In questa fase l’emergenza Covid dovrebbe essere al centro dell’azione del governo regionale, ma evidentemente Musumeci è troppo impegnato ad occuparsi della sua ricandidatura alla presidenza della Regione e non ha tempo per i problemi dei siciliani”. Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo del PD all’Ars a proposito delle dichiarazioni del presidente della Regione Nello Musumeci sul passaggio della Sicilia verso la zona arancione.
Zona arancione, Patrizia Di Dio:"Effetto psicologico dleterio per imprenditori e cittadini"
“La zona arancione contribuisce a rendere ancora più incerto lo scenario presente e futuro, argomento tutt’altro che secondario per gli imprenditori che devono organizzare la propria attività e decidere per tempo se, come e quanto investire”. Lo dice la presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio, dopo il passaggio della Sicilia in zona arancione.
“È evidente che questa incertezza crea un effetto psicologico deleterio - continua la Di Dio - non solo sugli imprenditori ma anche sui cittadini che hanno paura, che non sono certo stimolati ad uscire da casa. Questo clima non incentiva i consumi e non ci permette di superare una crisi che dura già da due anni e che sta logorando la resistenza di chi ha dovuto fare veri e propri miracoli per tenere in piedi la propria attività. All’ennesimo annuncio negativo, oggi l’arancione e domani chissà, che garanzie abbiamo da parte di un sistema di governo politico della crisi, sanitaria ed economica, la cui prevedibile programmazione e la conseguente efficacia non è stata all’altezza delle attese e delle risorse spese, e a volte sprecate?”.
I dati italiani
Sono 138.860 i nuovi contagi da Covid nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Sabato erano stati 171.263. Le vittime sono invece 227, mentre sabato erano state 333. I tamponi effettuati sono 933.384, sabato erano stati 1.043.649. Il tasso di positività è al 14,9%, in calo rispetto al 16,4% di Sabato. Sono 1.685 i pazienti in terapia intensiva, 9 in più nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 132. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 19.627, ovvero 185 in più rispetto a sabato.
Il governo pensa alla proroga oltre i sei mesi della scadenza del green pass per chi ha fatto il booster
E sul tavolo ci sono anche i nodi della minore durata del certificato rispetto rispetto ai 9 mesi di altri Paesi europei e dell'obbligo di tampone per chi arriva in Italia, anche con la terza dose: dalle Regioni è arrivato un grido d'allarme per le ripercussioni sul turismo.
A sbloccare in parte la situazione potrebbe essere una raccomandazione che martedì approderà sul tavolo del Consiglio affari regionali dell'Ue: alle persone con vaccinazione completa, guarite dalla malattia o con un test negativo, non potranno essere imposti nuovi tamponi o quarantene, indipendentemente dalla situazione epidemiologica del loro Paese di origine, si legge in una bozza del documento. E la validità del pass resta di 9 mesi.
Dall'1 febbraio la durata del certificato verde diminuirà da 9 a 6 mesi (dopo che il 15 dicembre 2021 c'era stato un primo taglio da 12 a 9 mesi). Calcolando che la somministrazione del booster è partita a metà settembre, a metà marzo ci saranno i primi italiani col pass scaduto nonostante abbiano fatto tre dosi e non ci sia, al momento, alcuna indicazione riguardo ad un'eventuale quarta dose. La problematica è ben presente ai ministri interessati che stanno "valutando soluzioni". Al momento la metà della popolazione del Paese (30 milioni di persone) ha fatto il booster. C'è ancora qualche settimana di tempo per una decisione; l'ipotesi potrebbe essere quella di eliminare la scadenza per i trivaccinati. La 'tagliola' dei sei mesi impatta poi anche sugli arrivi da Paesi che hanno pass di più lunga durata (l'Ue ha stabilito 9 mesi). Altro tema da dirimere è quello dell'obbligo del tampone per chi arriva dall'estero. L'ordinanza del ministero della Salute che lo prevede scade il 31 gennaio e se non verrà rinnovata nei prossimi giorni dall'1 febbraio cesserà di avere vigore. La prescrizione è valida anche per chi ha il green pass o ha ricevuto il booster. La discussione è aperta, si vedrà se prevarrà la posizione di chi chiede di far scadere l'ordinanza per dare respiro al turismo.