La pandemia sta finendo? E' la domanda che campeggia oggi su molti quotidiani. Insomma, secondo alcuni osservatori, nonostante il record di contagi, stiamo forse vedendo la luce in fondo al tunnel.
Che l’uscita dal tunnel della pandemia sia sempre più vicina in Europa lo dimostra la situazione in Gran Bretagna. . E lo attesta a suo modo l’Organizzazione mondiale della sanità, in passato mai tenera con la strategia anti-Covid di Londra. Poche restrizioni, pub e stadi affollati, mascherine indossate solo dove strettamente necessario. Una ricetta funzionale a far circolare il virus per suscitare l’immunità di gregge (si stima che, non solo per merito della profilassi, oggi il 95% dei britannici abbia sviluppato gli anticorpi).
«Guardando dal punto di vista del Regno Unito – ha detto David Nabarro, responsabile per il Covid all’OMS – sembra che ci sia la luce alla fine del tunnel». Dunque «è possibile immaginare che la fine della pandemia non sia troppo lontana», ha aggiunto Nabarro, anche se ha messo in guardia che sarà ancora un percorso «accidentato».
Ma come sarà la fine della pandemia di Covid-19? Non ci sarà il raggiungimento dell'immunità di gregge o una dichiarazione ufficiale, ma "avverrà gradualmente e in modo non uniforme”. È la proiezione di due ricercatori statunitensi, David Robertson della Princeton University e Peter Doshi dell'Università del Maryland, pubblicata sul British Medical Journal.
E in Italia? Fuori dalla vita pandemica già dal mese prossimo: è l’ipotesi fatta dall’epidemiologo Pier Luigi Lopalco. «Credo che abbiamo raggiunto il picco della pandemia di Coronavirus dopo la Befana, ne stiamo uscendo, lo penso proprio», ha detto in un’intervista. E il «mese prossimo – ha osservato – questa situazione non ci sarà più». Lopalco ha detto di non voler «fare previsioni troppo ottimistiche ma credo che in primavera potremo fare i conti con una situazione nuova, con la popolazione in gran parte vaccinata oppure entrata in contatto col virus». E se davvero la pandemia scemasse, ci potrebbe anche essere la possibilità di togliere la mascherina, da marzo, ma per esserne sicuri «dobbiamo sempre aspettare i dati». Quanto infine all’obbligo di tampone per i vaccinati con tre dosi, ha concluso, «io sarei per abolirlo del tutto, anche per i positivi, dopo cinque giorni, a patto che non abbiano avuto sintomi».
Nonostante alcuni Paesi abbiano raggiunto il picco della variante Omicron, sempre l’Oms ha chiarito che è ancora presto per cantare vittoria. “Nessun Paese è ancora fuori pericolo”, ha sottolineato Tedros Adhanom Ghebreyesus, per poi ribadire che la pandemia non è “in alcun modo vicina alla fine”. Ha aggiunto che non si può escludere l’arrivo di nuove varianti. “Omicron continua a imperversare nel mondo: la settimana scorsa si sono registrati 18 milioni di casi. Anche se per il momento il numero dei decessi rimane stabile, siamo preoccupati per l’impatto che la variante sta avendo sul personale medico già esausto e sui sistemi sanitari stracarichi”.