L'amministrazione comunale di Custonaci non si è costituita parte civile al processo contro il boss Giuseppe Costa. All’indomani dell’arresto di Costa, dicembre 2020 - l'uomo è uno dei carcerieri del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del collaboratore di giustizia Santino Di Matteo - il sindaco di Custonaci Morfino disse che il Comune si sarebbe costituito parte civile.
Oggi il segretario comunale Antonino Margiotta ha risposto ad una nota del gruppo consiliare di opposizione ‘SiAmo Custonaci’, che agli atti del Municipio non esiste alcuna documentazione inerente la costituzione di parte civile nel procedimento penale.
Lo scorso ottobre al termine del processo dinanzi al gup di Palermo col rito abbreviato, Costa è stato condannato a 12 anni di reclusione per l’appartenenza a Cosa nostra trapanese. Contro di lui non c'è stata, però, nessuna costituzione da parte del Comune di Custonaci.
Costa, cercato e voluto da Matteo Messina Denaro e indicato dal killer Vito Mazzara per il ruolo di carceriere del piccolo Di Matteoera spresente all’arrivo del ragazzino nella sua casa, e per parecchi mesi successivi il piccolo ragazzino restò nascosto nella casa della frazione Purgatorio, con Costa che si occupava di fare da vivandiere ai mafiosi che facevano da custodi del sequestrato.