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09/01/2022 00:10:00

Il ricambio generazionale che non c'è in politica

 Ricambio generazionale. È ciò che accade in tutti settori dell'azione umana.

In Italia, nazione delle piccole e medie imprese, è molto conosciuto e attenzionato nel contesto imprenditoriale perché molto spesso avviene tra gli appartenenti dello stesso nucleo familiare, ossia da genitori in figli.

Ovviamente accade anche nelle grandi aziende, esempi di successo nel 20°secolo lo sono state la famiglia Agnelli e Berlusconi. Nella FIAT-Fabbrica Italia Automobili Torino- ora FCA. Uno dei fondatori per poi diventarne unico proprietario fu Giovanni il nonno dell'avvocato nato nel 1866, il figlio Edoardo papà di Gianni erede designato morì in un incidente aereo.

Alla morte del nonno in attesa della crescita del nipote sindaco di Villar Perosa per 35 anni ininterrottamente, ci fu l'interregno di Valletta. Poi l'avvocato assistì al suicidio del figlio Edoardo e alla morte del nipote Giovannino figlio di Umberto per tumore, indicato alla guida dell'azienda.

Al decesso di Gianni e Umberto è stato Jhon Elkann primogenito di Margherita figlia dell'avvocato ad assumere la conduzione del regno, oltre l'auto comprende assicurazione, editoria, banca. L'altra famiglia interessa e la Berlusconi, il Cavaliere ha creato un impero, il figlio Piersilvio CEO di Mediaset,alla Mondadori presidente la figlia Marina. I figli di secondo letto Barbara, Eleonora e Luigi sono proprietari della Holding 14 titolare del 21,42% di Fininvest il cui capo indiscusso a 85 primavere è il Caimano. Silvio è allergico alla sostituzione per motivi anagrafici,in famiglia ha concesso spazio. Nel partito neanche a pensarlo, ha fagocitato prima Fini e poi Alfano. La meteora Alfio Marchini, costretti all'esilio Fitto e Toti.

L'unico che ha accettato la controfigura sbiadita di amministratore delegato del partito è Tajani nella veste ufficiale di coordinatore.

Nell'Udc marsalalese aspiravano a diventarli Sinacori e F.Coppola, ma M.Turano scelse E. Lo Curto che portò a Palazzo dei Normanni. Poi la deus ex machina lilibetana d'adozione ha delegato sul territorio O.Alagna-assessore- E.Milazzo -vicepresidente del consiglio comunale-, insieme 1648 preferenze, contro le 655 di F. Coppola.

Ed è banale ripeterlo, in politica conta il numero dei voti, poco le idee. Nel movimento/partito Liberi il gattopardesco M. Grillo si è avvalso di due giovani V. Milazzo e P. Cavasino, l'altro più grande L. Pugliese. Ma chi gestisce l'organizzazione è lady Grillo. Fa lo stesso con ProgetTiamo Marsala il vicesindaco P. Ruggieri. Tutti e tre ultrasessantenni. Parafrasando il maestro F. Battiato in "Povera Patria, il ricambio generazionale tarda ad arrivare, soprattutto nella classe politica.

Vittorio Alfieri



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