Le scuole in provincia di Trapani non se la passano benissimo. L’ex Provincia ha accumulato ritardi e inadempienze sul fronte dell’edilizia scolastica e delle manutenzioni di istituti che aspettano da anni interventi per rendere accettabile la permanenza degli studenti negli edifici.
Il diritto allo studio viene garantito se vengono garantite anche le condizioni di sicurezza e benessere all’interno degli istituti. Una delle scuole che paga i ritardi del Libero Consorzio è l’istituto Abele Damiani di Marsala, ad esempio.
Non solo le 16 aule inagibili, non solo la palestra in cui ci piove dentro e inutilizzabile. Da oltre quattro anni gli studenti fanno lezione senza riscaldamenti. Adesso, finalmente, qualcosa si muove.
E’ stata pubblicata la gara d’appalto per la manutenzione straordinaria dell’impianto di riscaldamento dell’Istituto “Abele Damiani” di Marsala, in via Trapani. L’importo a base d’asta dell’appalto ammonta a 331.843,08 euro, di cui 22.486,71 euro come oneri di sicurezza. I lavori dovrebbero durare non più di 120 giorni. La gara è stata bandita dal Libero consorzio comunale di Trapani, che ha competenza in materia di edilizia scolastica per le scuole superiori della provincia di Trapani.
L’Istituto “Damiani”, uno dei più grandi della provincia, nasce in una struttura storica, in via Trapani. Dal 2017 gli studenti sono costretti a fare lezione senza riscaldamenti, al freddo. Dopo ormai 5 anni l’ex Provincia ha trovato i soldi per mettere mano alla manutenzione e avviare la gara d’appalto. Si spera che questo sia l’ultimo inverno al gelo per gli studenti dell’Abele Damiani.
La vicenda dei riscaldamenti, dicevamo, è solo uno dei tanti problemi che sta vivendo l’Agrario.
Da prima dell’estate, infatti, un’intera ala della scuola è stata dichiarata inagibile dal punto di vista antisismico.
Del caso ce ne siamo occupati tempo fa. Ben 16 aule, sala docenti, e la bellissima aula magna non hanno superato le verifiche antisismiche effettuate dai tecnici del Libero Consorzio di Trapani, l'ente competente. Gli studenti, circa 300, sono così costretti a fare lezione in condizioni precarie. Alcuni sono stati spostati nei locali del vicino convitto, con camere da letto diventate aule, altri fanno lezione nei laboratori, altri in quelli che erano gli spogliatoi della palestra.
I tecnici incaricati dalla ex Provincia suggerivano addirittura di demolire l’aula magna. Secondo i tecnici incaricati dall’Istituto, invece, la decisione di chiudere tutte quelle aule e l’ipotesi di demolire l’aula magna è a dir poco esagerata e basata su calcoli errati. In questi mesi si è tentata una mediazione, ed è al vaglio un progetto di recupero dell’ala dichiarata inagibile, con alcuni accorgimenti che le farebbero superare le verifiche anti-sismiche.
Peggiora invece la situazione della palestra dell’Abele Damiani, ormai inagibile da anni per infiltrazioni d’acqua. Da oltre tre anni la palestra è chiusa. Nei mesi scorsi sono stati fatti dei lavori per impermeabilizzare il tetto della struttura. Proprio l’ex Provincia ha speso circa 60 mila euro: risultato ci piove dentro, ancora.
Gli studenti non ce la fanno più, hanno scelto l’Abele Damiani per usufruire dei laboratori tecnici che ora vengono utilizzati come aule. I docenti supportano la protesta. E la speranza è che i nuovi lavori, per l’impianto di riscaldamento, non abbiano ulteriori intoppi.