Golden share. Con il termine tradotto - “Azione d’oro” - ci si riferisce all’istituto giuridico che conferisce ad un azionista la possibilità di apporre il veto su alcune operazioni societarie di carattere strategico e su variazioni dello statuto societario. Solitamente però ci si riferisce al pacchetto azionario - anche minuscolo - che resta in mano ad un Governo in seguito ad una privatizzazione o alla vendita di quote del capitale di una società pubblica. Tale partecipazione garantisce allo Stato determinati poteri di carattere speciale. L’obiettivo principale è quello di proteggere gli interessi della collettività nelle aziende strategiche. Le capacità speciali che esse conferiscono ai loro possessori, si ripete, riguardano principalmente la possibilità di intervenire in materie di interesse collettivo. Il permesso finanziario in virtù della libera circolazione dei capitali è molto attenzionato dall'UE.
Divagazione a proposito di patrimonio mobiliare: perché non tassare il reddito da capitale tanto quanto come quello da lavoro? Sarebbe un elemento di giustizia sociale. I proventi dovrebbero essere utilizzati solo per istruzione, ricerca e sanità.
Nella "prima repubblica" l'esercitavano spesso nel pentapartito i tre partiti minori PLI, PSDI, PRI. Nei due Governi Prodi la revocarono nel primo Rifondazione Comunista, nel secondo l'UDEUR di Mastella.
Quella dell'amministrazione Grillo in teoria è il consiglio comunale con 21 consiglieri, ma essa in pratica è detenuta da: Eleonora Lo Curto (Udc), Arturo Galfano (Marsala città Punica-PSI-Via), Paolo Ruggieri (progeTtiamo Marsala) e l'immancabile Enzo Sturiano (FI), oltre che dal suo personale movimento Liberi.
È vero, ha perso due consigleri (Di Pietra e Orlando), ma uno è stato acquisito (Ferrantelli). Per competenza, esperienza e catalizzatore del dissenso soprattutto dopo alcune defezioni, per adesso solo verbali, il King maker di Grillo è il presidente di Sala delle Lapidi: Sturiano è la principale Golden Share di Grillo.
Vittorio Alfieri