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06/01/2022 06:00:00

L'anno delle Regionali, con un occhio a Palermo. I candidati in campo, e i nuovi aspiranti

Si possono sommare le candidature alla presidenza della Regione per il prossimo autunno, dall’uscente Nello Musumeci a tutte le nuove sfide.

Uno dei primi ad avere rotto gli indugi è Cateno De Luca, attuale sindaco di Messina, non ha dato tregua al governo Musumeci nemmeno un attimo, lo invita a fare le valigie, ha iniziato un tour toccando le province siciliane e a febbraio, così aveva dichiarato poco prima di Natale, dovrebbe dimettersi da sindaco della sua città per correre alla presidenza della Regione: “Sarò il sindaco dei siciliani”.


A voler affrontare la sfida è di nuovo Claudio Fava, di fronte il silenzio del Pd, che fa fatica a fare sintesi su un nome, mette in campo la sua di candidatura.
Uno degli ultimi a dire di essere in campo per l’Isola è Dino Giarrusso, attuale eurodeputato del M5S, una iniziativa la sua non concordata con i vertici dello stesso Movimento e per questo hanno precisato che la decisione di Giarrusso è “Una iniziativa assolutamente personale non concordata con i vertici del Movimento. Non sono ancora decise le modalità delle candidature e qualsiasi anticipazione in questo senso risulta fuori luogo".

Il Partito Democratico vorrebbe una sintesi, ma tra le parole e i fatti di mezzo ci sono le correnti interne, da una parte i nomi finora fatti sono quelli di Caterina Chinnici o di Pietro Bartolo ma la discussione è aperta anche su Giuseppe Provenzano, un nome che i dem rispolverano ogni volta che si sentono in crisi. Potrebbero avviare la stagione delle primarie, che sono richieste da tanti ma i ben informati dicono che si procederà senza questo strumento.


Nel centrodestra i nomi fioccano, Musumeci risulta quella candidatura di continuità con l’attuale governo ma che fa storcere il naso ad alcuni alleati, sfuma il sogno di chi avrebbe voluto Gaetano Miccichè in corsa come governatore, l’opzione è stata smentita da lui stesso e anche dal fratello Gianfranco, attuale presidente dell’Ars.
Gli alleati del centrodestra, però, non appaiono compatti nell’appoggiare la candidatura di Musumeci e qualche partito di governo risulta essere debole, l’UDC non ha poi così tanti punti di riferimento politici nei territori siciliani, tanto da rischiare anche il tetto del 5% su base regionale, voci di palazzo dicono che potrebbero essere candidati dentro le liste di Forza Italia.


La tela per le regionali è quella che si tesse per le elezioni di Palermo del maggio 2022, i candidati a sindaco della quinta città d'Italia  si sprecano.

Al progetto del Pd parteciperà anche Fabrizio Micari, l’ex candidato dem alla presidenza della Sicilia nel 2017, ex Rettore che poco ha a che fare con la politica e che è un nome che si aggiunge, che non dice nulla di nuovo e che, semmai, chiede anche lui un programma condiviso e unitario, avrebbe intanto potuto presentarlo lui.


L’anno è appena iniziato ma i partiti annaspano, da destra a sinistra non riescono a mettere ordine tra le cose e tra i nomi, solo confusione che come tale viene ben percepita dall’elettore. 



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