Cocaina per festeggiare la promessa di matrimonio. A mandare a monte il progetto della coppia, però, sono stati i carabinieri di Trapani che hanno tratto in arresto Zsuzsanna Lilli Farkas.
Arresto, in flagranza di reato, scattato nel corso delle indagini che hanno consentito ai militari dell'Arma di smantellare un vasto traffico di sostanze stupefacenti gestito da Salvatore Di Pietra detto Pio, dal figlio Emanuele Pio che si avvalevano della collaborazione di Giuseppe San Brunone, Francesco Incarbona e Ignazio Cangemi, tutti destinatari di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del capoluogo.
E' una vicenda che stiamo raccontando in questi giorni su Tp24. Qui potete leggere la prima parte su quella che abbiamo chiamato "la banda della pizzeria".
Zsuzsanna Lilli Farkas voleva festeggiare con il suo compagno Vincenzo Ravazza. E quest'ultimo, per procurarsi la polverina bianca – secondo quanto emerso dall'attività investigativa – si è rivolto a Salvatore Di Pietra, gestore del bar Taif di via Cesarò e della pizzeria Stadium.
Dopo essersi approvvigionati di droga, però, l'auto sulla quale viaggiavano Zsuzsanna e Vincenzo è stata fermata dai carabinieri in contrada Pizzolungo. Era il 6 febbraio del 2021. Scesa dall'abitacolo, la donna si è seduta sul cordolo del marciapiedi, disfacendosi di un involucro. Il gesto, però, non è passato inosservato agli uomini in divisa che una volta recuperato l'involucro hanno scoperto che conteneva circa 8 grammi di cocaina. Per Zsuzsanna Lilli Farkas è scattato l'arresto. Ma ad assumersi ogni responsabilità è stato il suo compagno: “L'ho acquistata io la cocaina. Mi sono recato nella pizzeria gestita da Pio ed ho comprato la droga, pagando 300 euro, la mia compagna è rimasta in auto. Volevamo festeggiare la nostra promessa di matrimonio”. Per lui è scattata la denuncia.
E mentre erano in corso le indagini, i carabinieri hanno eseguito anche altri due arresti. Il 31 gennaio 2021, infatti, è finito in manette Filippo Lombardo trovato in possesso di hashish, acquistato da Emanuele Pio Di Pietra; il 12 febbraio del 2021, invece, Giuseppe Fiorino trovato in possesso di cocaina e hashish, acquistate da Salvatore Di Pietra.
Tra i clienti privilegiati di Salvatore Di Pietra, c'è una vecchia conoscenza delle forze dell'ordine: Salvatore Sansica detto U Checco, ritenuto, dagli investigatori. elemento di spicco della microcriminalità trapanese e dedito, secondo gli inquirenti, allo spaccio al minuto di stupefacenti nella zona del centro storico. Numerose sarebbero, infatti, le conversazioni telefoniche intercettate tra U Checco e Di Pietra che temendo di essere “ascoltati”, utilizzavano un linguaggio convenzionale, chiamando la sostanza stupefacente “carne di cavallo”, ovvero “armadio” e “Peppe due”.
“Vedi... vedi – dice Salvatore Sansica, balbettando al telefono – un chilo...un chilo e mezzo di carne di cavallo... Un chilo e mezzo, mi hai capito?”. E in un' altra chiamata: “Ci metti.... a Peppe due... puro”.
E nel corso di un incontro tra Salvatore Di Pietra e Salvatore Sansica, nella zona del centro storico dove vive U Checco, lo spacciatore riesce ad eludere un controllo dei carabinieri, dandosi alla fuga. Poco dopo chiama la moglie al telefono, dicendole di aver subito “un agguato” mentre stava andando dal Checco e di far sparire, temendo una perquisizione, la droga nascosta nel portapane: “Ti dico nel portapane – dice a Sabrina Cammareri – c'è il pane...Occhi aperti perchè mi stavano facendo l'agguato qua... mentre andavo dal Checco”. In quella circostanza Salvatore Sansica venne fermato dai carabinieri che lo trovarono in possesso di 7 mila euro. Soldi – scrivono gli investigatori – che servivano per l'acquisto di una partita di droga.