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31/12/2021 06:00:00

I fatti del 2021. Ecco come è stato l'anno del Covid-19

 Tra i fatti del 2021, anzi, il fatto di cronaca quotidiana, che raccontiamo da quasi due anni e che ha cambiato le nostre vite, non poteva che esserci il Covid. Qui di seguito il racconto di un anno di Covid-19 che inizia con l'arrivo in Italia del vaccino. Un anno fa come oggi, erano passati appena tre giorni dalla data decisa dall'Europa per l'inizio della somministrazione. Vaccino che in Italia ha avuto un avvio in sordina ed è stata necessaria l'apertura di diversi Hub vaccinali e di una massiccia campagna di promozione per essere diffuso tra gli italiani. 

Vax Day in tutta Europa. E' il giorno uno della lotta al Covid con le prime somministrazioni dei vaccini in tutta Europa.  Allo Spallanzani di Roma i primi italiani vaccinati, si prosegue in tutte le altre regioni. In Sicilia la prima presona vaccinata è Massimo Geraci, primario del pronto soccorso dell'ospedale Civico di Palermo.

Prima vaccinazione in Sicilia - E' stata inoculata sul braccio destro del dottor Massimo Geraci, primario del pronto soccorso dell'Ospedale Civico di Palermo, la prima, storica, dose del vaccino anti-Covid in Sicilia. Una data storica per tutta l'Isola. C'è tanta emozione tra i presenti al Civico di Palermo. "Aspettavamo con ansia questo giorno. E' una grande emozione. Abbiamo lavorato sodo e fa rabbia certo scetticismo", dice una operatrice sanitaria. Sono 685 le prime dosi arrivate in Sicilia. Nei prossimi giorni si proseguirà con le altre vaccinazioni, in questa prima fase dedicate agli operatori sanitari e delle rsa."E' un momento importante, un messaggio di speranza. Nel vaccino abbiamo riposto la speranza di superare questa terribile esperienza. Siamo consapevoli che la campagna vaccinale sia la risposta dell'uomo a quella parte della natura che a volte fa scherzi. E' una sfida tra la vita e la morte”, sono le parole, dopo essersi vaccinato, di Massimo Geraci, primario del pronto soccorso dell'Ospedale Civico di Palermo, il primo siciliano a cui è stato somministrato il vaccino anti- Covid.

Prime vaccinazioni in Italia - La professoressa Maria Rosaria Capobianchi, l'infermiera Claudia Alivernini e l'operatore sociosanitario Omar Altobelli, sono stati i primi in Italia a ricevere il vaccino anti Covid-19  all'Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani di Roma.

27 dicembre 2020 - "l'Italia si risveglia #Vaccineday. Questa data ci rimarrà per sempre impressa. Partiamo dagli operatori sanitari e dalle fasce più fragili per poi estendere a tutta la popolazione la possibilità di conseguire l'immunità e sconfiggere definitivamente questo virus". Così l'allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte su twitter nel giorno del V-Day in Italia e in Europa.

 Le fiale del vaccino sono arrivate all'ospedale Spallanzani di Roma dove è stata effetuata la prima vaccinazione in Italia su una infermiera. Le dosi della Pfizer sono partite dalla fabbria in Belgio ed ora sono conservate in celle frigorifere in grado di mantenere una temperatura di -75 gradi, come richiesto dalla casa farmaceutica. Una parte di esse è stata caricata in contenitori termici a bordo dei mezzi dell'Esercito e consegnata in tutti i punti di somministrazione entro i 300 chilometri da Roma mentre le dosi destinate alle regioni più distanti sono consegnate dall'aeroporto militare di Pratica di Mare con 5 aerei nel resto d'Italia. "Intravediamo il primo spiraglio di luce dopo una lunga notte" sottolinea il Commissario per l'Emergenza Domenico Arcuri parlando di un giorno "simbolico ed emozionante".

Sicilia in zona rossa a metà gennaio 2020 - La Sicilia sempre più vicina alla zona Rossa, lo ha anticipato Musumeci che ha chiesto il provvedimento per due settimane al ministro Speranza, e se la richiesta non dovesse essere accolta, sarà lo stesso presidente della Regione con una sua ordinanza ad applicare le limitazioni previste per le zone rosse.

I dati della Sicilia - Sono 1.867 i nuovi contagi covid. I morti sono stati 36 (e il totale è ora a quota 2.877). Scendono di poco i ricoveri nelle terapie intensive (sono 205, -3) ma cresce il numero dei ricoverati in ospedale (sono 1.602, +23). Il numero dei tamponi processati è stato di 10.737 e dunque il rapporto tra casi su tamponi effettuati resta ancora alto: 17,38% (media del Paese 10,7%). Al momento in Sicilia ci sono 44.865 persone positive al virus (ma 43.263 sono in isolamento domiciliare perché asintomatiche. Altissimo il numero dei guariti nelle ultime 24 ore: 1.643. Dall’inizio della pandemia in Sicilia ci sono stati dunque 115.391 casi con 2.877 morti. Questa la situazione nelle diverse province dell'isola. Catania: 33.493 casi dall'inizio della pandemia (581 nuovi casi) Palermo: 31.182 (479); Messina: 14.414 (222); Trapani: 7.813 (163); Ragusa: 7.500 (25); Siracusa: 7.458 (188); Caltanissetta: 5.093 (98); Enna: 3.786 (27). 

In primavera i primi problemi con Astrazeneca - Sono sei le procure che indagano sui decessi che - almeno in maniera temporale - potrebbero essere legati alla somministrazione del vaccino AstraZeneca in Sicilia.

Alle cinque inchieste in corso che vedono impegnate le Procure di Trapani, Gela, Siracusa, Catania e Messina, se ne aggiunge un’altra che coinvolge Agrigento e che riguarda la morte sospetta di un operatore sanitario di 52 anni di Licata. All’uomo, che lavorava in una casa di riposo di Palma di Montechiaro, era stata iniettata alcuni giorni prima, insieme a tutto il personale della struttura, la prima dose del vaccino. Inizialmente senza apparenti problemi e indicato dai familiari e dai conoscenti come in buona salute, si era poi sentito male qualche giorno dopo, accusando un malore nella casa di famiglia dove viveva con i genitori (era celibe). Trasportato all’ospedale di Licata era poi stato trasferito in eliambulanza e in gravi condizioni al Policlinico di Palermo, dove è però deceduto per emorragia cerebrale. I familiari avrebbero chiesto di verificare le cause del decesso e per questo sarebbe stata sporta denuncia.

E altre tre inchieste nell’Isola sono incentrate sulle morti di altrettante persone alle quali è stato somministrato l’ormai famosa dose del vaccino AstraZeneca del lotto con codice Abv2856 (poi ritirato in via precauzionale in tutta Italia) somministrata a un militare della Marina di Misterbianco di stanza ad Augusta, Gaetano Paternò, 44 anni da compiere, sposato e padre di due figli, deceduto nella notte tra l’8 e il 9 marzo nella sua casa, dopo una quindicina di ore dal vaccino (indaga Siracusa); un’altra riguarda un poliziotto di Catania, Davide Villa, 50 anni, morto il 7 marzo, dodici giorni dopo avere ricevuto analoga dose. Villa aveva iniziato a stare male il giorno successivo all’inoculazione e le sue condizioni peggiorarono fino al decesso per emorragia cerebrale causata, secondo il referto ospedaliero, da una trombosi (indaga Messina).

La terza inchiesta ancora per una dose “incriminata” iniettata al maresciallo dei carabinieri Giuseppe Maniscalco, 54 anni, vice comandante della sezione di pg presso la Procura di Trapani, deceduto 48 ore dopo il vaccino per infarto (indaga Trapani). C’è poi un’inchiesta aperta a Gela che riguarda una insegnante di 37 anni ricoverata a Caltanissetta in gravissime condizioni per un’emorragia cerebrale. La donna aveva ricevuto il vaccino il primo marzo (dose però di un lotto diverso da quello ritirato dall’Aifa). Si è avuta notizia di un’altra indagine in corso a Catania (diffusa da Repubblica) su eventuali controindicazioni del vaccino AstraZeneca, su soggetti trombofilici.

L’inchiesta, che sarebbe a carico di ignoti, ipotizza il reato previsto dall’articolo 443 del codice penale, sul “commercio o somministrazione di medicinali guasti o imperfetti”. Sempre Catania starebbe indagando su un altro caso che, fortunatamente, non ha però provocato la morte della persona vaccinata. Le famiglie del militare della Marina e del maresciallo dei carabinieri hanno presentato un esposto per chiarire le cause della morte. Non lo hanno fatto invece i congiunti del poliziotto di Catania. E a proposito del sottufficiale della Marina l’esame autoptico si è svolto nel tardo pomeriggio di sabato scorso all’ospedale catanese Cannizzaro. A eseguirlo i periti incaricati dalla Procura di Siracusa (indagano il procuratore Sabrina Gambino e il sostituto Gaetano De Bono) dottori Ragazzi, Barbera, Iacobello e Marletta. Presenti anche i periti (dottori Guerrera, Di Mauro, Indelicato, Oristanio e Condorelli) nominati dai legali della famiglia della vittima.

Effettuati tutti i prelievi necessari, occorre adesso attendere l’esito dei vari esami prima di trarre le conclusioni. Intanto ieri sono giunti a Siracusa gli ispettori inviati dal ministero della Sanità che oggi saranno ricevuti in Procura dopo avere incontrato i vertici dell’Asp di Siracusa e delle strutture sanitarie coinvolte.

MUSUMECI. "Abbiamo affidato alla Magistratura il compito ad accertare se esiste una correlazione tra il decesso sospetto e l'effetto del vaccino stesso. Non demonizziamo i vaccini. Non c'è alternativa se non si vuole restare vittime del Covid". Lo ha detto il Presidente della Regione Nello Musumeci alla inaugurazione del centro provinciale hub vaccinazioni di Ragusa realizzato nell'ex Ospedale Civile, a proposito di alcuni decessi dopo le somministrazioni del vaccino Astrazeneca su cui indaga la magistratura. Riferendosi alle ultime restrizioni, Musumeci ha ribadito: "Conciliamo la misura delle chiusure e le misure del sostegno. Ho chiesto al governo nazionale di accelerare questo processo. Siamo pronti per fare partire la gigantesca macchina della vaccinazione , presto il peggio sarà alle spalle".