Molto rumore per nulla.
"pezo el tàcon del buso" - la pezza è peggio del buco- . Nell'ultimo consiglio comunale di Marsala, oltre ai problemi tecnici per la trasmissione in streaming, si è assistito ad un psicodramma che ha vissuto il consigliere A. Marino.
Si narra l'antefatto. Nella precedente assemblea Marino diceva: "ahimè forse per la mia foga eccessiva non mi faccio comprendere da taluni impiegati, ma la mia esperienza mi porta a comportarmi in modo adeguato e rispettoso dei nostri dipendenti comunali". Poi l'affondo: "le nostre richieste per la città vengono scambiate per reati penali da taluni dipendenti comunali,[...] segretario farei pervenire a tutti una lettera in cui si dice che abbiano rispetto per tutti i consiglieri comunali, oggi l'acqua ha traboccato perché un'indegna, e mi assumo la responsabilità, dipendente che forse non è buona neanche per pulire i pavimenti mi ha rimproverato come un cane solo perché sono entrato in sala giunta per salutare. Un ignobile personaggio di cui non conosco il nome".
Ne chiede il trasferimento, che alcuni lavoratori in passato "sono stati "presi per i capelli" e messi in diversi posti "non meritandolo". Continua: "mi hanno esasperato, forse alcuni farebbero meglio a starsene su una montagna con un gregge di pecore".
Sturiano condivide lo sfogo e aggiunge che la passata amministrazione aveva dato indicazione che non si rispondesse ai consiglieri e che si usi la pec per lasciare traccia.
L'assise successiva, nonostante pesanti critiche dalle associazioni femministiche e dai sindacati, Marino si è così espresso: "non ho niente da chiedere scusa, perché ciò che ho detto di certi dipendenti continuo a pensarlo". Aggiunge "non volevo offendere le donne di Marsala. Già si parlava di far venire a Marsala le Iene per ciò che ho detto".
Ribadisce che necessita ascoltare i rappresentanti della città, riafferma la stima e il rispetto per le donne, ma che le associazioni non devono strumentalizzare la vicenda. Sturiano si scusa con dipendenti e Consiglio per la distrazione sull'intervento del collega nella riunione precedente e ne prende le distanze. Come lui, tutto il consesso.
Il presidente sempre di più l'animale politico aristotelico.
Poi Pugliese:" mi aspettavo che il collega Marino dicesse una sola parola... "scusa"; "mi sono vergognato ed è stato irrispettoso nei nostri confronti e non sono intervenuto allora perché avrei peggiorato la situazione".
Ferrantelli: "Marino non aveva capito di avere sbagliato, ma questa sera ha corretto il tiro perché siamo uomini delle istituzioni, voglio spendere una parola a favore delle donne, laddove hanno raggiunto posti di una certa importanza si sono dimostrate anche superiore agli uomini. Mi scuso se non sono intervenuto la sera del 14, le motivazioni le ha spiegate bene il collega Pugliese".
Replica di Marino: "non ho offeso il consiglio comunale, e si fosse ritenuto tale poteva intervenire la volta scorsa".
E' amareggiato dalla dichiarazione di Pugliese che era presente e conosce bene la storia.
L'assessore Milazzo, che rappresenta l'Amministrazione, si rallegra per le scuse e la chiarezza.
Infine Coppola: "ero distratto [...] e non me ne sono accorto, non me ne voglia Andrea ma l'intervento è andato fuori le righe. Io difendo i dipendenti".
Ricapitolando: non si sa se la vicenda avrà degli strascichi amministrativi politici o giudiziari. Ad oggi molto rumore per nulla. Sturiano non aveva compreso, Pugliese e Ferrantelli non ritennero opportuno adoperarsi, Coppola era distratto.
La pezza è peggio del buco.