Questo pomeriggio alle 16:30 nel piazzale della Chiesa Madre di Ravanusa si svolgeranno i funerali di stato delle dieci vittime della tragedia di via Trilussa a Ravanusa, considerando il piccolo Samuele, figlio di Selene Pagliarello e Giuseppe Carmina che sarebbe dovuto nascere questa settimana.
Il premier Draghi - «È essenziale che venga fatta luce al più presto su quanto accaduto per accertare le responsabilità. Episodi come questo non devono accadere e sono inaccettabili» ha detto il premier Mario Draghi alla Camera chiamando per nome e per età tutte le vittime e ringraziando sindaco, prefetto di Agrigento, Croce Rossa, vigili del fuoco, carabinieri e volontari.
ANCI invita i comuni siciliani a esporre bandiere a mezz'asta - In considerazione della tragedia che ha colpito il paese di Ravanusa e in occasione dei funerali di Stato per commemorare quanti hanno perso la vita nell’esplosione, l’ANCI Sicilia in segno di lutto e di vicinanza alle famiglie delle 9 vittime e alla comunità guidata dal sindaco Carmelo D’Angelo, invita i comuni dell’Isola a esporre le bandiere a mezz’asta.
Le indagini per capire dinamica e causa del disastro - Il nucleo dei vigili del fuoco di Palermo rimasti sul campo indirizzerà gli scavi per provare ad individuare l’esatto punto di scoppio. Un lavoro delicato, per il quale si è svolto un vertice in Procura, con l’obiettivo di chiarire la dinamica e indirizzare dunque l’attività dei pm. L’inchiesta dei carabinieri, è coordinata dal procuratore capo Luigi Patronaggio, dall’aggiunto Salvatore Vella e dal sostituto Sara Varazi. La Procura di Agrigento, fin da subito, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e disastro colposo.
Sotto osservazione la rete del gas - Sotto osservazione del pool di periti nominato dalla procura sono finite le mappe della rete del gas metano fornite dalla Italgas Reti. L’area interessata che è stata sequestrata è di circa 10 mila metri quadrati. Ed è continuato e continua anche dopo il ritrovamento di tutte le vittime il lavoro dei pompieri che dovranno occuparsi delle attività di messa in sicurezza e del recupero dei beni di prima necessità delle 50 famiglie evacuate. Quest’ultima, che effettua «sopralluoghi settimanali per accertare che le lavorazioni delle imprese incaricate non producano danneggiamenti alla tubazione in esercizio», ha provveduto a fornire «tempestivamente» la cartografia relativa al posizionamento delle proprie condotte. In occasione dell’ultimo controllo, effettuato lo scorso 7 dicembre, i tecnici di Italgas hanno rilevato che «lo strato di copertura delle condotte risultava regolare» e dunque «l'attuale scopertura è probabilmente da attribuire alle recenti copiose precipitazioni meteorologiche».
Parla il titolare dell'azienda che si occupa della manutenzione - Ad essere chiamato in causa ma al momento solo mediaticamente è stato Saverio Vitale, titolare della Vitalegas di Partinico che lavora in subappalto con la Italgas Reti nella manutenzione delle reti gas a Ravanusa. Vitale intervistato dal Tg1 dice che non c’entra nulla con quanto accaduto. Dice di non aver ricevuto nessun avviso di garanzia e di non essere stato sentito da nessuno. L’uomo ha chiarito che lavora per Italgas a chiamata e che effettua l’intervento dove l’azienda lo invia. Ha specificato che cinque giorni prima dell’esplosione aveva effettuato “due manovrabilità valvole”. In pratica i tecnici di Vitalegas sono andati sul posto a Ravanusa aperto un chiusino in ghisa, pulito il pozzetto, ingrassato la valvola e controllato se funzionava. Vitale sostiene che non è stata riscontrata nessuna anomalia e che l’intervento di manutenzione è avvenuto lontano dalla zona dove è avvenuta l’esplosione.
Il perito della procura - E a capo dei periti per eseguire le indagini c’è il superconsulente, Antonio Barcellona, docente di Tecnologia e sistemi di lavorazione. Al primo sopralluogo Barcellona ha detto, di averne viste tante esplosioni dovute a gas ma mai come questa, che è del tutto anomala e che non è possibile escludere nessuna ipotesi.
I vigili recuperano beni nelle abitazioni inagibili I Vigili del Fuoco, autorizzati dalla Procura della Repubblica di Agrigento, ieri sono stati impegnati, al fianco dei cittadini, nelle operazioni per il recupero dei beni di prima necessità all'interno delle abitazioni danneggiate dalla forte esplosione. Gli operatori, sono in piena attività per fare fronte a tutte le esigenze e le richieste che provengono da parte dei cittadini che hanno le case all'interno della zona rossa, che si trova interamente sotto sequestro penale da parte della Autorità Giudiziaria. Il Comandante Giuseppe Merendino invita i cittadini che ne hanno bisogno, a recarsi pressi il Posto di Comando Avanzato ubicato in via delle Scuole, al fine di espletare il servizio di assistenza nell’ambito delle procedure di sicurezza e a tutela della pubblica e privata incolumità delle persone.