Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Legambiente Marsala e Petrosino riguardo l'istituzione imminente di un Parco Nazionale nel territorio costiero della provincia.
Il dibattito è aperto, in quanto il sindaco di Favignana, Francesco Forgione, è contrario.
Il nodo della discordia, essenzialmente, è la paura del sindaco delle Egadi di perdere i privilegi esclusivi legati alla gestione dell'Area Marina Protetta delle Egadi se Favignana entrasse a far parte del Parco insieme ai territori della costa dell'isola maggiore.
Ecco il punto di vista del presidente di Legambiente Marsala, Giuseppe Marino.
E se invece che Parco Nazionale delle Isole Egadi e del litorale Trapanese, fosse solo il Parco Nazionale del litorale trapanese?
Perché?
Perché dopo 14 anni è finalmente ripreso il dibattito sull’istituendo parco nazionale previsto dalla legge n. 222/2007. Grazie all’iniziativa dell’On. Fundarò, infatti, tutti i Comuni costieri della nostra provincia hanno sottoscritto un appello al Ministero dell’ambiente affinché il Parco si realizzi. Purtroppo il Sindaco delle Egadi non ci sta.
La scorsa settimana, nel corso del convegno sul tema delle aree protette da incrementare (al fine di giungere al 30% di territorio naturale regionale protetto), organizzato da Legambiente Sicilia, l’On. Forgione ha espresso il suo dissenso per due ordini di ragioni: 1) la legge istitutiva del parco nazionale è una legge profondamente sbagliata perché mette insieme territori molto diversi tra di loro; 2) le isole Egadi, se diventassero parco nazionale, perderebbero i privilegi esclusivi legati alla gestione dell’area marina protetta.
A noi, invece, che il parco lo vogliamo con forza e con il perimetro che il mistero riterrà opportuno, le ragioni del dissenso ci sembrano inconsistenti.
Innanzitutto ci lascia attoniti l’attacco alla legge istitutiva che fu approvata anche con il voto dall’On. Forgione che all’epoca sedeva in parlamento.
Ancor di più ci stupisce la scarsa conoscenza che il Sindaco delle Egadi ha delle aree protette della provincia di Trapani. Come è ampiamente noto, infatti, le saline di Trapani e Paceco, lo Stagnone di Marsala, i Margi Milo, Nespolilla e Spanò, Capo Feto, Monte Cofano, la foce del Belice ed altri ampi tratti di territorio, non solo costiero, fanno parte della Rete Natura 2000 che è l’insieme dei più importanti siti europei ad elevata naturalità dei territori tra di essi contigui. Non è certamente questo il luogo in cui elencare le caratteristiche naturali, culturali e storiche che legano il litorale trapanese alla isole Egadi, ci limitiamo, senza scomodare la storia delle guerre puniche, ad un piccolissimo ma significativo esempio: la calendula marittima cresce in Europa solamente in Spagna, sulle isole Egadi e lungo ampi tratti del litorale trapanese.
Il secondo degli argomenti di Forgione si commenta da solo. Noi ci limitiamo ad osservare che se le accuse mosse dalla Procura della Repubblica di Trapani a carico dell’ex Sindaco delle Egadi Pagoto, dell’ex direttore dell’area marina protetta Donati ed altri , per reati di corruzione commessi proprio nella gestione dell’aria marina protetta, dovessero trovare conferma nel processo che si istaurerà a breve, forse i privilegi di quella gestione non sono andati a beneficio del mare delle Egadi.
Riteniamo pertanto che, visto il consenso dei Sindaci della provincia, visto il precedente più che positivo del Parco Nazionale di Pantelleria istituito nel 2016 , non si possa rinunciare, per l’opposizione di un solo Sindaco, ad uno strumento che non apporterebbe maggiori vincoli rispetto agli attuali, ma doterebbe la provincia di Trapani delle risorse necessarie per la tutela e la conservazione del nostro meraviglioso patrimonio naturale.
Giuseppe Marino
Legambiente Marsala e Petrosino