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16/12/2021 08:32:00

Marsala. Indebita compensazione tributaria, assolto Cipriano Sciacca

  Il 58enne marsalese Cipriano Sciacca, recentemente eletto segretario regionale della Confsal, nonché a lungo ai vertici siciliani del patronato Sias-Mcl, è stato assolto (“il fatto non sussiste”) dal giudice monocratico di Marsala Matteo Giacalone dall’accusa di concorso “indebita compensazione” tributaria.

Nell’estate 2019, Sciacca, in qualità di legale rappresentante della società “Mater”, con sede a Marsala, era rimasto coinvolto in un’indagine della Guardia di finanza e della Procura di Roma denominata “Maat”. L’inchiesta vide l’arresto, per frode fiscale e auto-riciclaggio, dell’avvocato civilista romano Michele Alfredo Paese. Il legale finì in carcere con l’accusa aver messo in piedi un’organizzazione volta a vendere falsi crediti d’imposta. Per l’accusa, l’organizzazione dell’avvocato Paese, nell’arco di tre anni, attraverso 250 società “cartiere”, la maggior parte con sede in provincia di Roma (ma una anche a Marsala: e cioè la “Mater”), sarebbe riuscita a generare crediti Iva per oltre 320 milioni ed evadere l’imposta di 98 milioni. Ciò con la complicità di alcuni “prestanome”.

E per gli investigatori Cipriano Sciacca sarebbe stato uno di questi. Nell’ordinanza del gip romano Pierluigi Balestrieri, all’avvocato Paese, nonché a Pierpaolo Palla, quali amministratori “di fatto” della “Wanima”, a Fabrizio De Santis, quale amministratore della stessa società, è stato contestato di avere ceduto alla “Mater” di Sciacca “crediti tributari inesistenti”, che sarebbero stati acquistati dalla società marsalese “al 10 per cento del loro valore nominale”. Crediti, poi, utilizzati a titolo di imposta. Utilizzando in compensazione, sempre secondo l’accusa, crediti inesistenti “illecitamente maturati dalla Wanima srl per un importo pari a 802.348,40 euro”. Il sindacalista marsalese, però, ha sempre sostenuto di essere rimasto vittima di una truffa. E per questo ha denunciato l’avvocato Paese. Il procedimento è in corso a Roma.

“Il processo si è risolto nella cronaca di una assoluzione annunciata - commentano gli avvocati difensori Vincenzo Scontrino, Stefano e Andrea Pellegrino - Risultava già accertato che Cipriano Sciacca rivestisse la qualità di persona offesa in altro procedimento proprio per gli stessi fatti per i quali era ingiustamente imputato. Quest’ultimo, lungi dall’aver tenuto condotte illecite, è stato fraudolentemente raggirato e la società da lui rappresentata ha subito un grave danno patrimoniale di oltre 100.000 euro. La sentenza assolutoria - concludono i legali - restituisce il giusto riconoscimento ad uno stimato imprenditore”.



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