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16/12/2021 06:00:00

Mazara e il caso dei nitrati nell'acqua, chiesto un tavolo tecnico al Prefetto

 Il problema delle acque cittadine inquinate dai nitrati torna d’attualità in Città. A riaccendere i riflettori, nei giorni scorsi, è stato un gruppo di cittadini ed associazioni operativo sul territorio da diversi anni. E lo hanno fatto attraverso l’invio di un esposto al Prefetto per richiedere l’istituzione di un tavolo tecnico, al fine di valutare la migliore soluzione al problema della alta presenza di nitrati nell’acqua, in distribuzione in alcune zone della città di Mazara, in particolare nei quartieri di Trasmazzaro e Tonnarella.

L’ESPOSTO AL PREFETTO DI TRAPANI – “L’amministrazione – scrivono i membri del ‘Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara’ – ha comunicato di aver approvato il progetto esecutivo per la realizzazione di un depuratore a scambio ionico (con la delibera di giunta n.125 del 28 luglio 2021) il cui costo era uguale a quello del progetto di massima, illustrato a suo tempo dall’ingegnere Noventa e cioè 900 mila euro. In questo frangente – continua la nota – senza trascurare il fatto che il sindaco aveva detto più volte che la soluzione del problema dei nitrati si sarebbe affrontata e risolta entro l’autunno di questo anno (promessa non mantenuta), visto che il progetto esecutivo come redatto e pubblicato è a disposizione della cittadinanza, gli intestatari hanno dato incarico ai tecnici al loro interno di esaminare il progetto in questione per verificare se c’erano delle criticità o incongruenze che rendessero irrealizzabile e non utile il progetto stesso”.

POTABILIZZATORE? ANCHE NO – “Il sindaco e l’amministrazione – scrive il Comitato –hanno scelto un potabilizzatore a scambio ionico, assicurando di poter garantire al più presto acqua potabile”, ed in giunta, da qualche mese ormai, è stato approvato il progetto di attuazione. E proprio su questo progetto gli autori dell’esposto si sono basati per contestarne l’efficacia, l’efficienza e l’economicità. “Sulla base di una relazione tecnica prodotta – informa il Comitato – evidenziamo i punti critici della soluzione adattata da sindaco e amministrazione e proponiamo una soluzione migliore”.

MANCANZE E CONTRADDIZIONI PROGETTUALI – “Il progetto presenta diverse mancanze e contraddizioni” secondo i membri del Comitato, che le hanno rilevate e specificate in un allegato inviato al prefetto di Trapani assieme alla lettera. “Fatto l’esame – prosegue il comunicato stampa – si è constatato” inoltre, “che il progetto in questione è stato redatto dall’ingegnere Noventa non su sua carta intestata, ma su quella intestata ad una fantomatica ditta di Padova di cui non è dato sapere”.

CONVOCARE UN TAVOLO TECNICO – “Si ritiene opportuno – si legge ancora – che la S.V., verificata la fondatezza delle eccezioni sopra menzionate, convochi un tavolo tecnico nel quale siano presenti rappresentanti dell’amministrazione, cittadini comuni, i tecnici che hanno redatto il progetto, i membri che rappresentano i comitati e i cittadini che unitamente a loro si sottoscrivono, oltre ai tecnici a cura dei quali sono redatte le eccezioni summenzionate, per verificare quali sono, nell’interesse generale della città, le soluzioni più idonee e non interessate”.

I NITRATI: PROBLEMA DECENNALE – L’intera città e in particolare i rioni di Tonnarella e Trasmazzaro da oltre un decennio, ormai hanno dovuto convivere con l’inquinamento delle falde idriche dalle quali si attinge l’acqua potabile che viene distribuita nelle loro case. Un problema da non sottovalutare dato che – il sindaco di Mazara del Vallo, verificate le comunicazioni che sono state fatte dagli organi preposti per legge al controllo della salubrità delle acque comunali per il consumo umano – ne ha vietato l’uso con un suo provvedimento, il 23 novembre 2020. Le percentuali massime di nitrati hanno, infatti, oltrepassato i limiti stabiliti dalla legge. L’inquinamento di alcuni pozzi comunali ha origine chimica e, quasi certamente, deriva dall’uso incontrollato ed intensivo di prodotti per l’agricoltura che, poi, finiscono nei pozzi da cui si attinge l’acqua per i fabbisogni della cittadinanza. In un primo tempo si è messa una pezza procedendo alla miscelazione delle acque per portare l’inquinamento al di sotto dei limiti di legge, ma tale soluzione non si è dimostrata duratura.

TUTTI GLI AUTORI DELLA MISSIVA – Ad inviare l’esposto al prefetto di trapani sono stati: i membri del ‘Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo’, unitamente al gruppo facebook ‘Mazara asciutta’, l’associazione ‘Pro Capo Feto – Federazione nazionale Pro Natura’, l’associazione ‘GIVA’ delegazione di Mazara del Vallo 2010 – ODV’ ed altri cittadini comuni.

Alessandro Accardo Palumbo
www.facebook.com/AlessandroAccardoPalumbo