Egregio direttore e signori della redazione di TP24, ho molto apprezzato il discorso fatto dal sindaco di Trapani rag. Giacomo Tranchida, riportato nella Vostra edizione di sabato 11 c.m. in occasione dell’inaugurazione del nuovo terminal al nostro porto di Trapani e dove,dallo stesso, è stato posto, opportunamente,anche l’accento sulla necessità di completare, senza alcun impedimento, i lavori di dragaggio dei fondali necessari per accogliere “i giganti del mare”.
Non so perché , ma mi è venuta alla mente la commedia del nostro conterraneo famoso drammaturgo Luigi Pirandellio, “Pensaci Giacomino” dove Il protagonista della commedia, il buon prof. Toti raggiunge l’obiettivo prefissato di ricongiungere la sua sposa
in” bianco” incinta con il padre del bambino che porta in grembo.
Quale è l’obiettivo finale di tutti questi miglioramenti che riguardano il nostro porto? sicuramente renderne più agevole l’approdo alle grandi nave e quindi collegare il nostro porto ed il nostro,territorio con le più importanti rotte di navigazione con l’arrivo di grandi navi sia di trasporto che di crociera. Ora, restando nel tema del movimento turistico legato all’arrivo a Trapani dei croceristi, desidero evidenziare un aspetto che magari non è a conoscenza di tutti.
Alcuni di questi “stranieri”, di lontana origine trapanese, depositari di vecchi ricordi e racconti di famiglia,sbarcati a Trapani, si recano nelle nostre vecchie chiese San Lorenzo e San Pietro e meno presso gli uffici di stato civile ,per chiedere ed avere notizie dei loro antenati che nei secolo passati hanno lasciato la città di Trapani per emigrare in paesi esteri. Spesso o quasi mai però non riescono nei loro desideri.
Stessa sorte per tanti altri che, con mezzi di trasporto diversi ,vengono in città non solo per visitarla.
Domanda: non potrebbe il comune di Trapani, nel contesto di queste visite, farsi debitamente carico di dare loro la doverosa assistenza attuando, come già avviene in altre parti d’Italia, anche a Trapani una forma di “turismo genealogico”.
A mio parere l’iniziativa potrebbe essere realizzata di concerto con le compagnie di navigazione che organizzano le crociere e le strutture locali che esercitano le attività portuali logistiche di accoglienza.
Un altro aspetto che attiene sempre al movimento turistico e non solo, riguarda la toponomastica della nostra città.
Incontravo infatti, in tempi lontani dalla pandemia, molti di questi croceristi che, con le cartine stradali in mano e con occhio alla lapidi murarie, giravano per le vie del centro storico per raggiungere il sito da visitare.
Cosa crediamo che possa significare per un turista non trapanese leggere solo un nome e cognome inciso su una lapide?
Niente e più che Niente. Se si vuole veramente dare seguito alle frasi pronunciate dal sindaco Tranchida che, in diverse occasioni manifesta la sua intenzione di fare:“tuffi nel passato della storia di Trapani”.
Quale migliore occasione per inserire, nel contesto degli interventi di riqualificazione da realizzarsi nel vecchio centro storico di Trapani, anche un moderno ed ambizioso progetto di rivisitazione delle lapidi stradali?
Basterebbe semplicemente aggiungerci: data di nascita, di morte e succintamente le motivazione a supporto del ricordo del personaggio ivi riportato.
Si raggiungerebbero almeno tre obiettivi: primo, rendere finalmente giustizia ai personaggi vissuti nei secoli passati irrimediabilmente sepolti nella nostra memoria; secondo, far meglio conoscere ai turisti di passaggio in città ed a quelli che ci abitano, il personaggio ricordato nella lapide; terzo, il più importante perché, cosi facendo, forse potremmo risalire di qualche posizione la classifica della qualità della vita nella nostra città che, seppur in gara per il mancato prestigioso titolo di città della cultura per il 2022, si è ritrovata oggi terzultima in Italia.
Di fatto,evitata per miracolo la prima, viene assegnata una bella e significativa “medaglia di bronzo” ai nostri amministratori presenti e passati, ex equo con noi cittadini trapanesi.
Pensaci Giacomino!
Rosario Salone