I nove cantieri fermi, censiti tra le opere incompiute, trapanesi equivalgono ad un fiume in piena di danaro pubblico, fino ad oggi buttato a mare, equivalente a quasi 19 milioni di euro: 18.549.175 per essere più precisi. Milioni che rischiano, se non rimpinguati per riaprire i cantieri, di non contribuire mai a trasformare la frase da ‘opera incompiuta’ a ‘lavoro completato’ e, soprattutto, fruito dalla collettività.
ANAGRAFE DELLE OPERE INCOMPIUTE – È questo ciò che salta subito all’occhio ad una prima e rapida occhiata all’anagrafe delle opere incompiute siciliane, pubblicato a fine giugno scorso, con riferimento all’anno 2020.
SUL PODIO PANTELLERIA E VALDERICE – Al primo posto, di questa non certo ambita classifica, troviamo l’isola di Pantelleria e, subito dopo, a seguire, Valderice: la prima con ben tre progetti incompiuti, sui dieci, del totale trapanese e la seconda con due opere abbandonate: 1) nella ‘perla nera del mediterraneo’ sono fermi al palo i lavori di interesse regionale per la realizzazione di una casa di riposo per anziani (casa albergo e casa protetta). L’importo parziale, già speso, per avviare questo cantiere ammonta a 506 mila 127,76 €. Per l’ultimazione dei lavori – il cui completamento in percentuale rappresenta appena il 21.77 % – sono ancora necessari un milione 549 mila 370,69 euro. L’opera, manco a dirlo, non è fruibile nemmeno parzialmente; 2) i lavori di costruzione dei bagni di cura saunistica in località ‘Bagno Asciutto’ (nella foto) sono anch’essi fermi al semaforo: completati appena il 20,12% del previsto, con una spesa di 549 mila 279,79 euro, alla quale devono ancora aggiungersi un milione e mezzo di euro, per riaccendere il verde e completare il cantiere. Anche questa opera non è disponibile ad essere usata, nemmeno parzialmente; 3) stop, inoltre, ai lavori stradali nell’isola vulcanica: le opere di realizzazione delle bretelle di collegamento fra la strada provinciale perimetrale e quella panoramica hanno fatto registrare una miserissima percentuale di completamento dei lavori, ferma al 1.38%, che necessita di ulteriori quattro milioni di euro per essere completata.
1) al Comune di Valderice i lavori di costruzione del 1° Lotto della strada esterna abitato Crocevie - S. Marco-Fico (Circonvallazione) necessita per essere ultimato – visto che è stato realizzato appena il 22.02 % del cantiere di interesse regionale – di sei milioni di euro; 2) le opere già (si fa per dire) realizzate – del 1° Lotto di trasformazione in rotabile della Via Ragosia – Acquesorbe, compresa tra la Via Cimitero e la Via Acquasorbe – rappresentano il 5.72 % del totale necessario a completare l’intervento che, infatti, necessita di altri quattro milioni e mezzo di euro per potere scrivere la parola fine.
E A SEGUIRE VITA – 1) Qui c’è un altro record, anch’esso non certo di invidiabile natura: c’è un edificio da adibire a ricovero per anziani, i cui lavori sono eseguiti al 100% e che hanno un importo oneri per l'ultimazione dei lavori pari a zero ma che, inspiegabilmente, rientra tra le opere incompiute. Gli anziani, a Vita, ‘ringraziano’ ma non sono i soli, anche i più piccoli hanno di che essere felici; c’è, infatti, 2) un parco urbano in località comunale (non si sa bene manco dove si trovi, ma è noto che la cittadina provoca smarrimenti geografici in chiunque si addentri in questa ‘metropoli’ trapanese) completato per oltre la metà (58,64%) ma che non dovrà suggere ulteriori fondi per essere completato. Per la sua fruizione è stato indicato che va bene così e che può essere soggetto, il parco, ad ‘un uso ridimensionato’, tanto, i bambini, non votano di sicuro.
POI PACECO E GIBELLINA – 1) l’ampliamento della Biblioteca comunale di Paceco, completato a metà (50%), come a Vita, oltre a non essere fruibile, nemmeno per un uso ridimensionato, non avrà un euro in più per essere ultimato. È questo ciò che si evince, leggendo la tabella ministeriale con i dettagli delle incompiute (ai sensi dell’art. 44 bis del decreto – legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214). Giù quindi lo sciacquone, con altri soldi spesi inutilmente; 1) i lavori di costruzione di un edificio polifunzionale, centro sociale, asl e mercato coperto, a Gibellina, sono fermi ad una percentuale di completamento del 13,43% e dovrebbero far spendere altri cinque milioni 281 mila 425,72 euro se un giorno, chissà quando, si volessero ultimare.
INCOMPIUTE, IL PERCHÉ – Lo stato di ‘opera incompiuta’ e attribuito da una precisa disposizione normativa. Il decreto ministeriale (42/2013 art. 1 comma 1 o comma 2) prevede tre motivazioni per le quali si può e si deve individuarli: a) i lavori di realizzazione, avviati, risultano interrotti oltre il termine contrattualmente previsto per l'ultimazione; b) i lavori di realizzazione, avviati, risultano interrotti entro il termine contrattualmente previsto per l'ultimazione, non sussistendo, allo stato, le condizioni di riavvio degli stessi; c) i lavori di realizzazione, ultimati, non sono stati collaudati nel termine previsto in quanto l'opera non risulta rispondente a tutti i requisiti previsti dal capitolato e dal relativo progetto esecutivo, come accertato nel corso delle operazioni di collaudo.
Alessandro Accardo Palumbo
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