Marsala. 3 Dicembre 2020. La città sta cercando di fronteggiare la seconda ondata di Covid.
Massimo Grillo è sindaco da un paio di mesi. Tiene sottobraccio l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. Vengono immortalati dalle telecamere della propaganda del sindaco mentre guardano l’area libera accanto l’ospedale Paolo Borsellino di Marsala in cui è parcheggiata una gru e alcuni mezzi noleggiati per l’occasione. Paolo Zappalà, commissario dell’Asp, li accompagna. Tutti e tre, con al seguito uno stuolo di politici, assessori, consiglieri, e “prezzemolini” delle cose politiche marsalesi, mettono in scena la pupiata dell’inaugurazione dei lavori del padiglione Covid di Marsala. Uno dei più grandi bluff visti a Marsala negli ultimi tempi.
Della visita di Razza non era stata data notizia alla stampa, anche per evitare l'imbarazzo, dopo quello che è successo qualche mese prima, a Maggio: allora era venuto l'assessore per annunciare che il vecchio ospedale San Biagio sarebbe stato ristrutturato e destinato ai casi Covid.
Ma quella di un anno fa è stata una messinscena ancora più imbarazzante, per come sono andate poi le cose. Con tanto di render e piante del progetto che tapezzavano l’hall dell’Ospedale erano stati annunciati l’avvio dei lavori di un padiglione per curare i pazienti Covid. Una struttura che sarebbe stata polo di riferimento per la Sicilia occidentale, con tre piani, oltre 100 posti letto, tra terapia intensiva e degenza ordinaria. Il tutto sarebbe stato pronto entro pochi mesi, a maggio 2021, dicevamo.
“Oggi è una giornata molto importante per l’intera comunità provinciale.
Insieme all’assessore regionale alle attività produttive Mimmo Turano, ai parlamentari regionali Pellegrino, Lo Curto, Tancredi ed al presidente del consiglio comunale Enzo Sturiano ho avuto il piacere di accogliere a Marsala l’assessore regionale alla salute Ruggero Razza per la posa della prima pietra del nuovo padiglione dedicato alle cure delle malattie infettive, che sorgerà all’interno dell’area dell’Ospedale di Marsala Paolo Borsellino”, annunciava con ecumenico entusiasmo il sindaco Grillo. che rivendicava orgogliosamente il proprio ruolo: “abbiamo seguito i lavori con attenzione”…..”ho concorso a determinare la nascita proprio insieme all’assessore Razza ed al governo regionale”.
Si espone anche Razza presentando “l’avvio del cantiere… un investimento importante di 13 milioni di euro che riguarda la realizzazione di una struttura complessa”.
Si espone il commissario dell’Asp di Trapani, Paolo Zappalà, dando “concreto avvio al cantiere di un opera che è stata progettata e realizzata in tempi brevissimi. Avrà la possibilità di ospitare 104 posti letto per il Covid. Contiamo di terminare i lavori entro il 31 maggio almeno per il primo piano, poi ci vorranno altri due mesi per gli altri”.
(Come è stato promesso...)
Poi, come abbiamo svelato su Tp24 (qui potete leggere tutti gli articoli sulla vicenda) si è scoperto che era tutto un bluff. I lavori, dopo la posa della prima pietra, si sono fermati. Le gru, immobili, erano soltanto un segnaposto. Si scopre che erano stati inaugurati i lavori senza che ci fosse un progetto esecutivo, senza una certezza dei fondi, e soprattutto quanto annunciato non corrispondeva alla realtà.
(Come sarà)
Alcuni mesi dopo vengono consegnati, questa volta realmente e senza cerimonie in pompa magna, i lavori.
Ma si scopre il bluff. Non si sarebbe realizzato il padiglione Covid ma un suo surrogato, per 10 posti in terapia intensiva e 6 in sub intensiva, in uno stabile da collegare attraverso un tunnel all’edificio dell’ospedale.
I lavori, quelli veri, sono cominciati a maggio. Nel frattempo ballano cifre importanti sui costi. Nel contratto firmato dalla struttura commissariale, guidata da Tuccio D’Urso, con la Operes, la società che si è aggiudicata l’appalto, i costi per realizzare l’opera ammontano a 5,8 milioni di euro. E nel contratto c’è scritto, appunto: “Lavori per la realizzazione di un padiglione per le emergenze epidemiologiche – 1° stralcio” presso il P.O. Paolo Borsellino di Marsala (TP)”.
(Com'è ora...)
Ma, tanto per non diradare la nebbia che avvolge la realizzazione dell’opera, la regione pubblica sul portale il dettaglio dei costi del piano di riassetto ospedaliero come "rimodulato" nell'ultimo decreto.
Lì si legge che a Marsala i posti rimangono sempre e soltanto 10+6 e che per l'opera occorrono 17 milioni di euro da fondi regionali, in poche parola l'intera opera dipende da questi ultimi fondi. In più viene scritto che si tratta di “intervento su struttura esistente”.
Nell’ultimo aggiornamento, ai primi di ottobre, sul sito della Regione dedicato al potenziamento della rete ospedaliera viene indicata la fine dei lavori tra 120 giorni. A febbraio, quindi, dovrebbe essere completata la struttura. Non c’è però nessuna indicazione su quando sarà realmente operativo il padiglione che un anno fa venne annunciato per la prima volta in una sfilata di politici che hanno bluffato con la salute dei cittadini.