La prima maglia è giallorossa, con la trinacria sul petto in filigrana.
La seconda, di II° ricorda Federico, con la sua aquila reale sveva.
La terza, raffigura lo scudo di Ruggiero d'Altavilla, fondatore del Regno di Sicilia.
Sono le maglie della neonata “Nazionale” di calcio siciliana.
Sì, avete capito bene... nazionale.
Se le spinte indipendentiste sono da tempo sopite sotto la cenere, ci pensa goliardicamente questa trovata calcistica a rendere la Sicilia “indipendente”, almeno nel pallone.
Si giocherà sotto l'egida della “Conifa”, insieme agli altri Paesi irredenti veri o presunti. Avversari della Sicilia, fra le altre, ovviamente la Padania, l'Ossezia del Sud, l'Isola di Man e, udite udite, in un derby dal sapore borbonico, i cugini del Regno delle Due Sicilie.
Il progetto, è stato lanciato ca van sans dire il 15 maggio scorso, nel giorno della festa per l'Autonomia. E se quel 15 maggio 1946 per molti siciliani che speravano in un percorso che portasse all'indipendenza fu illusorio, adesso ci si rifugia in questa goliardata.
I calciatori convocabili sono quelli siciliani di famiglia e nascita (“ius sanguinis”), ma anche quelli adottivi: quelli sposati con siciliane, quelli che vivono sull'isola da più di cinque anni.
Una sorta di ius soli volto però, forse, a rendere più competitiva la squadra.
Pare che Giacomo Tedesco, straordinario ex centrocampista palermitano (Palermo, Catania, Trapani, Salernitana, Reggina e altre) si sia già candidato per il posto di allenatore...
Prima partita, subito derby: si gioca contro il Regno delle Due Sicilie del ct Gennaro Iezzo, ex portiere del Napoli.
Il “sogno”, è quello di poter giocare l'europeo Conifa a Nizza il prossimo anno.