Vaccini ai bambini, al via il 23 dicembre. Natale col Covid: “obbligo mascherine all’aperto”
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Il super Green pass è la misura varata dal governo per fronteggiare la quarta ondata e dal 6 dicembre dovrebbe consentire di tenere tutto aperto, ma solo per gli immunizzati. No-vax fuori dalle attività ricreative: niente concerti, teatri, cinema, ristoranti, bar, pizzerie, discoteche, palestre, piscine…
I sindaci, però, vogliono introdurre anche l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto, almeno nei luoghi dello shopping, e anche in zona bianca (colore in cui si trovano tutte le regioni italiane tranne, da ieri, il Friuli). I sindaci hanno, infatti, chiesto al governo l’obbligo di mascherina all’aperto dal 6 al 15 dicembre. In Sicilia qualcosa di simile c’è già. Nei giorni scorsi, infatti, il governatore Musumeci ha firmato un’ordinanza che dispone l’uso della mascherina, anche in zona bianca, all’aperto nei luoghi “affollati”. Una ordinanza che lascia elasticità di interpretazione. Più diretto il sindaco di Taormina che ha disposto l'obbligo di mascherine all'aperto in città. Per organizzare i controlli sul super Green pass e sul distanziamento nei centri storici e mercatini di Natale, che saranno certamente affollati, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, ha incontrato ieri i prefetti dei capoluoghi di regione. Le settimane che ci separano dal Natale sono anche scandite dal processo di via libera in Italia al vaccino per i bambini dai 5 agli 11 anni. Si parte, molto probabilmente, il 23 dicembre. Sul fronte contagi la Sicilia tiene botta, i nuovi positivi ieri sono stati meno di 600 (domenica erano 777), ma la situazione negli ospedali è sotto controllo. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è del 5%, mentre in regime ordinario è al 10%, in entrambi i parametri 5 punti percentuali sotto la soglia di rischio che farebbe scattare la zona gialla. Aumenta il numero dei positivi in provincia di Trapani, invece, sono adesso oltre 900, con una crescita anche dell’incidenza, cioè il numero di nuovi positivi su 100 mila abitanti a settimana.
I sindaci vogliono l’obbligo di mascherine all’aperto
"I sindaci hanno chiesto al Governo, l'ho fatto io a nome dei sindaci qualche giorno fa in cabina di regia, di valutare l'opportunità di rendere obbligatorio l'uso della mascherina all'aperto su tutto il territorio nazionale dal 6 dicembre al 15 gennaio".
Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente Anci Antonio Decaro."Quelli - ha spiegato - sono i giorni del Natale dove per lo shopping, per la voglia giustamente di stare insieme e di fare comunità, nelle nostre città c'è maggiore possibilità di assembramento".
Al Viminale la riunione tra il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese ed i prefetti dei capoluoghi di regione - collegati da remoto - per mettere a punto il piano di controlli previsto dal decreto legge che ha introdotto il green pass rafforzato a partire dal prossimo 6 dicembre. Presenti al Viminale con il ministro anche il capo della Polizia Lamberto Giannini, il comandante generale dell'Arma dei carabinieri, Teo Luzi e quello della Guardia di finanza, generale Giuseppe Zafarana.
"E' il momento della responsabilità". Mentre l'arrivo della variante Omicron innalza l'allarme in Italia, il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, lavora sulla stretta ai controlli determinata dal decreto legge che introduce il green pass rafforzato a partire dal 6 dicembre.
Dal 23 dicembre vaccini anche ai bambini
Attesa del via libera di Aifa in questa settimana al vaccino in età pediatrica per iniziare con le somministrazioni "il 23 di dicembre, poi magari sarà qualche giorno prima o qualche giorno dopo. Semplicemente perché per quella data saranno disponibili le formulazioni pediatriche, in quanto la dose per la fascia di età 5-11 anni è di un terzo, 10 microgrammi, rispetto alla dose per l'adulto. Si è proprio voluto evitare il prelievo dalle fiale degli adulti, perché avrebbe creato situazioni in qualche modo aleatorie, per questo si è preferito aspettare la disponibilità di formulazioni pediatriche". "Si sta ragionando - aggiunge - per creare aree pediatriche negli hub vaccinali. Ho anche sentito frasi secondo cui occorre aspettare quello che emerge dalla vaccinazione in altri Paesi, ma se facciamo tutti così nessuno avrà mai dei dati. Cerchiamo di fidarci delle evidenze degli studi scientifici". Sull'obbligo vaccinale nei bambini Locatelli dice di non accarezzare assolutamente l'idea. "Assolutamente no, è un'opzione che va offerta, va fatta opera di convincimento, spiegando perché c'è un vantaggio nel vaccinare i bambini, per tutela della loro salute e dei loro spazi educativi e sociali. Ma non considererei l'obbligo". Così come il Green Pass: "Neanche - conclude Locatelli - se n'è già discusso, e il ministro Speranza è stato chiaro nel dire che in questo momento non si considerava questa ipotesi".
Omicron, l’Italia prepara un vaccino ad hoc
È pronta in Italia la prima piattaforma di un vaccino anti Covid-19 progettato in modo specifico per contrastare la variante Omicron e si prevede di poter cominciare i test preclinici fra alcune settimane.
Lo rende noto l'azienda biotech Takis, che in collaborazione con la Rottapharm Biotech è al lavoro da tempo sul vaccino Covid-eVax, sperimentato nella fase 1 nell'uomo. Il vaccino contro la variante Omicron è un vaccino di seconda generazione, basato cioè sulla stessa piattaforma del vaccino Covid-eVax. La stessa piattaforma è stata finora adattata alle varianti Alfa, Beta, Gamma e Delta e sperimentata con successo negli animali.
"Grazie a tutto quello che abbiamo imparato dall'inizio della pandemia, abbiamo disegnato il vaccino Covid-eVax, versione Omicron in poche ore e in poche settimane saremo in grado di testarlo nei modelli preclinici", rende noto Luigi Aurisicchio, amministratore delegato e direttore scientifico della Takis. "Mentre cerchiamo di sconfiggere la pandemia, è imperativo essere proattivi mentre il virus si evolve", rileva Aurisicchio. "Negli scorsi mesi abbiamo generato quasi in tempo reale modifiche di Covid-eVax contro le varianti Alpha, Beta, Gamma, Delta e tante altre, dimostrandone l'immunogenicità in modelli animali. A differenza delle precedenti varianti, Omicron presenta un alto numero di mutazioni nuove, per questo motivo è difficile prevedere se i vaccini attuali siano ancora protettivi: ecco perché ci stiamo muovendo il più velocemente possibile per adattare il nostro vaccino anche contro questa variante".
I dati siciliani
Sono 559 i nuovi casi di Covid19 registrati in Sicilia a fronte di 14.736 tamponi processati nell'isola.
Ieri i nuovi positivi erano 777.
Il tasso di positività oggi è al 3,8% in aumento rispetto a ieri che era al 3,1%.
L'isola è al sesto posto per contagi.
Gli attuali positivi sono 12.208 con un aumento di 361 casi. I guariti sono 192 mentre le vittime sono sei e portano il totale dei decessi a 7.197.
Sul fronte ospedaliero sono adesso 365 ricoverati, con sei persone in più rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 44, uno in meno rispetto a ieri.
Questi i dati dei nuovi contagiati per province: Palermo 102 casi, Catania 154, Messina 94, Siracusa 83, Ragusa 11, Trapani 39, Caltanissetta 16, Agrigento 54, Enna sei.
La situazione nel Trapanese
Continua a crescere il numero dei positivi al Covid in provincia di Trapani.
Gli attuali positivi sono 930, venerdì erano 828. Non si registrano decessi nel fine settimana, restano 429 le persone morte di Covid dall'inizio della pandemia. I guariti nel fine settimana sono stati 55, il totale dall'inizio della pandemia è di 20.069.
Ci sono 3 persone ricoverate in terapia intensiva (uno in più rispetto a venerdì), in sub intensiva sono 10, e 12 in degenza ordinaria. Tra le città continua ad essere Trapani quella con più contagi, sfiora i 200 positivi, seguita da Alcamo e Marsala.
Ecco la situazione nei Comuni (tra parentesi la differenza rispetto a venerdì):
Alcamo 143 (+37), Buseto Palizzolo 0, Calatafimi Segesta 39, Campobello di Mazara 51, Castellammare del Golfo 29, Castelvetrano 82 (+8), Custonaci 4, Erice 68, Favignana 1, Gibellina 2, Marsala 137 (+5), Mazara del Vallo 64 (+4), Paceco 18, Pantelleria 7, Partanna 29, Petrosino 4, Poggioreale 0, Salaparuta 0, Salemi 1, San Vito lo Capo 6, Santa Ninfa 10, Trapani 194 (+27), Valderice 41, Vita 0.
Il virus in Italia
Sono 7.975 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, ieri erano stati 12.932.
Sono invece 65 le vittime in un giorno, in aumento rispetto a ieri, quando erano state 47.
Sono 189.643 gli attualmente positivi al Covid in Italia, secondo i dati del ministero della Salute, 3.200 in più nelle ultime 24 ore. Dall'inizio della pandemia i casi totali sono 5.015.790, i morti 133.739. I dimessi e i guariti sono invece 4.692.408, con un incremento di 4.707 rispetto a ieri.
Sono 276 mila i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 512.592. Il tasso di positività è al 2,9%, in aumento rispetto al 2,5% di ieri. Sono invece 669 i pazienti in terapia intensiva in Italia, 31 in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 58. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 5.135, ovvero 171 in più rispetto a ieri.
Sale al 9%, in Italia, la percentuale di posti occupati nei reparti ospedalieri da parte di pazienti Covid e 7 sono le regioni che vedono un aumento, di cui 3 superano il livello di allerta del 15%: Friuli Venezia Giulia, che arriva al 22%, Valle d'Aosta e Pa di Bolzano al 18%, Campania al 9%, Abruzzo, Pa di Trento e Veneto all'8%. È quanto emerge dal monitoraggio quotidiano di Agenas, che confronta i dati del 28 novembre con quelli del giorno precedente. Per le terapie intensive, il valore in Italia resta al 7% ma sale in 5 regioni: al 10% nel Lazio, all'8% nella Pa di Trento, al 7% in Molise e Sardegna, balza all'11% in Umbria.
Questa, attualmente, la situazione in base alle rilevazioni dell'Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali: in Abruzzo occupazione terapie intensive al 5% e occupazione posti in "area non critica" all'8% (variazione giornaliera di +1%); in Basilicata 1% (-2%) e 4%; in Calabria 9% e 12%; in Campania 5% e 9% (+1%); in Emilia Romagna 7% e 8%; in Friuli Venezia Giulia 15 e 22% (+2%); nel Lazio 10% (+1%) e 11%; in Liguria 9% e 8%; in Lombardia 6% e 12%; nelle Marche 10% e 8%; in Molise 3% e 7% (+1); nella Provincia autonoma di Bolzano 10% e 18% (+1%); nella Provincia autonoma Trento 8% (+1%) e 8% (+1%); in Piemonte 5% e 6%; in Puglia 5% e 5%; in Sardegna 7% (+1%) e 4%; in Sicilia 5% e 9%; in Toscana 8% e 5%; in Umbria 11% (+3%) e 8%; in Valle d'Aosta 3% e 18% (+3%) e in Veneto 8% e 8% (+1%) .
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