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29/11/2021 06:00:00

Interamente distrutta (ma non dal maltempo) la piazza di legno di Marinella di Selinunte

 Qualche settimana fa un acquazzone aveva risolto il caso del tubo “misterioso” che dalla banchina scaricava liquami nell’acqua del porticciolo turistico di Marinella di Selinunte: non era un privato, ma il comune stesso (qui l’articolo).

Pochi giorni fa, invece, il forte vento ha fatto volar via parte dei teloni verdi che erano attaccati alla recinzione della cosiddetta piazza di legno, fornendo un dato visivo inequivocabile: l’intera struttura è completamente marcia ed in alcuni punti è perfino crollata. Da tempo i listoni erano stati rimossi per essere sostituiti, ma è evidente che non basterà un nuovo piano di calpestio e dare un’aggiustatina alle parti più ammalorate, visto che tutte le travi sottostanti sono ormai da buttare.

Inoltre, a complicare le cose ci si è messa anche una perdita fognaria che, da sotto la strada, attraversa le fondamenta della piazzetta corrodendo i piloni di legno prima di finire in mare.

Il costo complessivo del contratto stipulato con la Nbl Group Srls di Favara per ripristinare l’area è di 53.796,94 euro. Ma è chiaro che non basteranno, soprattutto se pensiamo che nel 2010 per realizzarla ce ne vollero 200mila.

Oggi, lo stesso concetto di riqualificazione appare fuorviante. Non c’è nulla da riqualificare, c’è semmai da buttar via tutto e rifare la piazza ex novo. Siamo sicuri che si potrà fare sempre con i fondi del Gruppo di Azione Costiera Il Sole e l’Azzurro – tra Selinunte, Sciacca e Vigata?

Cosa c’entrano i progetti di sviluppo e la gestione dei finanziamenti per gli operatori della pesca, col decennale fallimento nella manutenzione di una piazza che con la pesca ha davvero poco a che spartire?

 

La convinzione iniziale, nel 2010, era che il comune avrebbe potuto provvedere ad una seria manutenzione ordinaria attraverso le entrate dell’occupazione del suolo da parte dei locali del centro, che avrebbero occupato diverse porzioni di piazza con gazebi e tavoli all’aperto.

Nel tempo però, si pensò di esentare gli esercenti dai relativi tributi, a patto che si occupassero loro della manutenzione. Alla fine, dopo una serie inconcludente di interventi tampone, la manutenzione vera non si è mai vista.

Oggi il comune si ritrova senza le entrate delle occupazioni del suolo e senza piazza.

 

Egidio Morici



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