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27/11/2021 00:20:00

L'autodeterminazione femminile e la questione aborto nel consiglio comunale a Marsala

 Autodeterminazione. Il giorno 25 novembre si è riunito il consiglio comunale di Marsala dopo 27 giorni, si è sempre dell'idea che il vero lavoro viene svolto nelle commissioni, ma quasi un mese si ritiene eccessivo, due assemblee mensili sono il minimo sindacale fosse anche solo per portare a conoscenza dei provvedimenti in itinere per la città, ma avranno avuto di meglio da fare, forse a raccogliere carciofi,cavoli e cachi o liberi per la messa a punto del nuovo sistema elettronico a palazzo VII Aprile.

Da sempre le comunicazioni sono il momento più succulento del piatto servito da sala delle Lapidi.

La Milazzo lamenta la strumentalizzazione della stampa-e ti pareva- che la critica di non avere firmato un atto sugli obiettori di coscienza che a Marsala essendo il 100% non danno una realizzazione alla legge 194/78, petizione online di una sinistra che a Lilibeo non esiste più, poi vira sull'atto d'indirizzo sull'identico argomento presentato dall'alleato Cavasino e che per motivi personali non aveva potuto firmare. Notizie per i naviganti: la sinistra a Marsala è ridotta malissimo-perifrasi- ma è presente con tre elementi, il 12.5% dell'assise.

Poi a scuola elementare di democrazia insegnano che sono le minoranze che necessitano di più tutela e voce altrimenti è la Romania di Ceausescu. Ma è solo l'antipasto, la pietanza migliore la serve F. Coppola allorquando afferma che la legge 194/78 è pienamente applicata dal decreto legislativo 502/92 , che trasformò le USL in ASL alle quali furono assegnati nel proprio territorio su disposizione della regione i LEA e la gestione degli ospedali. Con legge regionale siciliana nr. 5 del 2009 furono istituite le ASP che sostituivano le ASL. In ragione della norma siciliana furono creati i distretti ospedalieri il Paolo Borsellino appartiene al Tp2 unitamente a Castelvetrano, Mazara e Salemi. Quindi i distretti ospedalieri sono stabiliti da una legge regionale. La 194 del 1978 all'articolo 9 comma 4 impone agli enti ospedalieri in ogni caso ad assicurare l'interruzione di gravidanza. Perdonate l'eventuale tedio, ma i riferimenti normativi erano fondamentali. Pur volendo fare le capriole giuridiche cari Coppola e Ferrantelli i distretti sanitari che a vostro avviso sono i titolari dell'IGV sono figli di una norma regionale che se nottetempo non sia stata mutata la gerarchia delle fonti del diritto è inferiore ad una legge nazionale. Quantomeno Ferrantelli è stato coerente nella sua idea votando no all'atto d'indirizzo, Coppola si è superato e da novello Ponzio Pilato si è astenuto. Coscienziosamente il provvedimento è stato approvato, un piccolo successo per l'Autodeterminazione femminile .


Vittorio Alfieri



L'Alfiere | 2024-12-12 00:00:00
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