La Sicilia è in testa alla classifica nazionale per dispersione scolastica. Due studenti su dieci lasciano i corsi dell’obbligo e gli istituti superiori, complice la situazione economica disastrata di migliaia di famiglie e la carenza dei servizi”.
La Sicilia dunque è capofila nella classifica nazionale per numero di studenti che lasciano i banchi di scuola: si tratta del 19,4 per cento della popolazione compresa tra i 18 e i 24 anni che possiede al massimo la licenza media e non ha poi neanche frequentato corsi di formazione professionale, senza dunque aprirsi alla possibilità di frequentare la scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza l’università.
Il sindacato Anief ha sempre ribadito come sia necessario prevedere un aumento degli organici, anche del personale Ata, proprio in quelle zone dove il disagio è maggiore, il tasso di abbandono è elevato, le famiglie sono in difficoltà, gli enti locali non sono di supporto adeguato, c’è un’alta presenza di alunni stranieri, disabili e con limiti di apprendimento”
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ritiene fondamentale investire di più sull’orientamento scolastico e andare a rivedere i cicli, poiché infatti “occorre anticipare la scuola primaria a 5 anni, con annualità ponte da affidare a maestri della scuola dell’infanzia e primaria in contemporanea, e poi allungare l’obbligo formativo sino alla maggiore età”.
Anief ricorda come sia necessario per docenti e Ata partecipare alle assemblee sindacali promosse e organizzate dal sindacato, “poiché grazie al confronto costante è possibile cercare di risolvere i problemi della scuola, anche attivamente, candidandosi pure come Rsu”, conclude Pacifico.