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09/11/2021 06:00:00

Salemi, Democrazia Partecipata: le proposte devono essere inviate entro il 22 novembre

 Cosa si intende con ”Democrazia Partecipata”? E’ la domanda che ci e’ stata fatta da alcuni lettori. E come funziona.

Si tratta di uno strumento democratico che permette il coinvolgimento dei cittadini, ma anche Associazioni, nella formazione di una piccola parte delle scelte amministrative operate da ogni comune.

Il Consiglio Comunale di Salemi, così come stabilito dal regolamento comunale, lo approvò con anticipo rispetto ad altri, con una deliberazione del 2017. Anche se la legge regionale era del 2014, tre anni prima.

Un comune quello di Salemi che da alcuni anni ha smesso di segnare il passo rispetto agli altri, come accadeva un tempo.

Tra gli esempi più eclatanti quello della raccolta differenziata dei rifiuti , l’asilo nido di recente apertura, i conti in ordine, ecc.

Basti pensare che sono due milioni di euro che i Comuni siciliani dovranno restituire alla Regione Sicilia per non aver attivato (del tutto o in parte) queste forme di partecipazione democratica.

E lunghissima la lista di Municipi inadempienti. In tutto sono 179 su 390, poco più del 45%. Di questi, ben 158 non hanno speso nemmeno un centesimo, in barba alle legge.

Secondo quanto stabilito dalla Legge n. 5 del 2014, infatti, i Comuni siciliani sono obbligati a destinare il 2% dei trasferimenti regionali a forme di democrazia partecipata.

In questo modo vengono coinvolti cittadini, anche in forma associata, invitati a scegliere quali attività mettere in atto per migliorare la qualità di vita delle rispettive città.

Ai progetti “vincitori” è destinato il 2% dell’ammontare totale dei fondi messi a disposizione dalla Regione ai singoli Comuni.

Questo, almeno, sulla carta.

Si tratta infatti di spenderle queste somme loro trasferite. Diversamente la legge prevede la restituzione nell’esercizio finanziario successivo delle somme non utilizzate.

Dal 2017 in poi il Comune di Salemi e’ stata tra i pochi a spendere interamente la quota spettante gli.

Che ammonterebbe, come ogni anno, a € 11.200,00, circa.

Una cifra purtroppo non tanto consistente. Meglio che niente, però.
Ci chiediamo perche non aumentarla.

Anche quest’anno, i cittadini, le associazioni e tutti gli altri attori sociali, economici, culturali di Salemi sono stati invitati dal Comune, tramite il Capo Settore Affari Generali Valeria Ciaravino a presentare proposte e progetti, entro il 22/11/2021.

Subito dopo essi verranno sottoposti al vaglio dell'Amministrazione Comunale.

Le proposte dovranno specificare chi saranno i destinatari coinvolti; le risorse umane e strumentali utilizzate. Accompagnate da un preventivo economico.

I progetti migliori verranno valutati nella loro fattibilità ed inseriti, se meritevoli, nel Bilancio anno 2021.

Le proposte e i progetti possono riguardare diversi settori d’intervento come, ad esempio iniziative nel campo delle Feste Natalizie; nel settore attività ricreative, e in quello delle politiche giovanili.

Dovranno pervenire al Comune, tramite consegna a mano, presso l'ufficio protocollo del Comune; oppure tramite pec all'indirizzo protocollo@pec.cittadisalemi.it; ma anche con il sistema tradizionale per posta, mediante raccomandata con ricevuta di ritorno.

Il termine e’ fissato per le ore 12,00 del 22/11/2021.
Si dovrà indicare nell' oggetto la dicitura: "Democrazia partecipata - azione di interesse comune".

Viene raccomandato di utilizzare gli appositi moduli predisposti dal Comune allegati all’avviso pubblicato all'albo pretorio on-line e sul sito istituzionale di questo Comune. 

Il 25 novembre prossimo infine sarà convocata un apposita Assemblea cittadina per concertare le iniziative da realizzare. L’ ora e il luogo verranno comunicati nei prossimi giorni.

Oltre all’aumento della percentuale del 2% prevista oggi, sarebbe interessante vedere anche la partecipazione da parte di singoli cittadini.

Lo spirito della legge mira infatti ad incentivare proposte nuove e creative. Sulla falsariga delle “casette del libro” dello scorso anno, realizzato congiuntamente dalle Ass. Peppino Impastato e Liberi.

Il motivo? Per evitare che si possano riprodurre vecchi modelli in base ai quali la ripartizione dei fondi comunali avveniva meccanicamente e a mo’ di contentino per le varie parrocchie, anche se laiche.

Franco Ciro Lo Re



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