"Italia Italia" così tra canti, giochi e gioia, è avvenuto lo sbarco a Trapani degli 847 migranti arrivati con la Sea-Eye4. A bordo 170 bambini, 53 donne delle quali almeno due incinta. Arrivano dai Paesi del nord Africa dove vi sono in corso guerre, siccità, crisi economiche o sono guidati da un governo dittatoriale: Togo, Nigeria, Mali, Somalia, Costa D'Avorio, Guinea Conakry ed Egitto.
Molti hanno delle ustioni da carburante, e in tanti hanno le ferite aperte. I migranti sono arrivati a Trapani dopo che i responsabili della nave hanno chiesto più volte a Malta la possibilità di approdare, ma dall'Isola non è arrivata mai una risposta. Dopo 18 ore finalmente c'è stato il via libera delle autorità italiane per il POS porto di destinazione. "Siamo sgomenti dal rifiuto di Malta di dare assistenza", afferma Gordon Isler della Ong. Il sindaco di Trapani, Tranchida, è più diretto: "Se Malta non mostra un minimo di generosità, perché si mantengono questi rapporti economici".
I bambini son sbarcati con un palloncino colorato donato dalla Caritas, in 130 hanno viaggiato da soli e le forze dell'ordine e i volontari si prendono prima cura di loro. "La nostra prima attenzione è per i bambini - dice il prefetto di Trapani Filippina Cocuzza".
Dopo le visite mediche e i tamponi - si prosegue anche oggi in attesa di un'altra nave quarantena - i migranti adulti saliranno a bordo delle due navi, mentre i minori verranno trasferiti in centri di accoglienza di Trapani e Ragusa. "Abbiamo pagato mille euro a persona", dice un giovane eritreo scappato con la sua famiglia, la moglie e due bambini. Le mie figlie hanno pianto troppo, ora speriamo in una nuova vita".