Entro Natale potrebbero partire le vaccinazioni anti-Coid anche per i bambini dai 5 agli 11 anni.
Per il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, è un’ipotesi “ragionevole”.
"Credo che l'Ema possa arrivare ad una valutazione e ad una approvazione entro fine mese-prima metà di dicembre. A quel punto lì potremo partire", aggiunge Locatelli. E sulla sicurezza: "Smarchiamo subito il concetto molto chiaramente, è assolutamente un vaccino sicuro, non a caso ha ricevuto l'immediata approvazione sia dalla Fda sia dal Cdc".
I dati mostrano "un rialzo della curva epidemica, con un progressivo incremento dell'incidenza settimanale di nuovi casi e dell'Rt medio calcolato sui casi sintomatici pari a 0,96 (ancora al di sotto della soglia epidemica), rispetto a 0,86 della scorsa settimana e 0,83 dell'ultima settimana di settembre". Lo rivela una circolare del commissario Francesco Figliuolo, sottolineando che "alla crescita dei contagi non corrisponde, per ora, un incremento proporzionale di ospedalizzazioni: secondo le rilevazione aggiornate al 3 novembre, 3.029 persone sono ricoverate con sintomi in degenza ordinaria e 381 in terapia intensiva, a fronte rispettivamente di 3.198 e 440 soggetti ricoverati al 30 settembre scorso".
Gli ultimi dati del Covid in Italia
Sono 6.764 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, ieri erano stati 6.764.
Sono invece 31 le vittime in un giorno (ieri 51). Sono 491.962 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute.
Ieri erano stati 543.414. Il tasso di positività è all'1,37%, in leggero aumento rispetto all'1,2% di ieri. Sono invece 392 i pazienti in terapia intensiva in Italia, tre in meno rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 23 (ieri 37). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 3.173, ovvero 49 in più rispetto a ieri.
L'efficacia vaccinale "resta elevata" nel prevenire l'ospedalizzazione (91%), il ricovero in terapia intensiva (95%) o il decesso (91%) con variante delta prevalente. Diminuisce l'efficacia nel prevenire qualsiasi diagnosi sintomatica o asintomatica di Covid-19 nelle persone completamente vaccinate passando dall'89%, durante la fase epidemica con variante alfa prevalente, al 75% durante la fase epidemica con variante delta prevalente.
In aumento il numero di casi tra gli operatori sanitari come nel resto della popolazione.
In particolare nell'ultima settimana - si legge nel documento esteso sull'andamento dell'epidemia in Italia pubblicato dall'Istituto superiore di sanità (Iss) - si osserva un aumento sia del numero di casi diagnosticati tra gli operatori sanitari (641 contro 537 della settimana precedente) che nella popolazione generale; la percentuale di operatori sanitari rispetto al resto della popolazione rimane stabile al 3,6%.
Negli ultimi 30 giorni in Italia si osserva una maggiore incidenza di casi diagnosticati in persone non vaccinate. Lo scrive l'Iss nel documento esteso sull'andamento settimanale dell'epidemia.
"In una fase di recrudescenza del virus come quella a cui stiamo assistendo a livello europeo in questo momento, è giusto accelerare sulla somministrazione dei richiami. Ieri sono state superati i 2 milioni di terze dosi somministrate". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo al XIX convegno di diritto sanitario in corso di svolgimento a Milano.
"Abbiamo evitato grazie alle misure di prevenzione e adesso ai vaccini la grande ondata, quella che avrebbe saturato gli ospedali, li avrebbe congestionati, avrebbe fatto molti morti non solo a causa del Covid direttamente". Lo ha detto Giovanni Rezza, direttore generale della prevenzione al ministero della Salute, in un passaggio del suo intervento al Festival della Scienza Medica in corso a Bologna. In Italia c'è stata una "campagna vaccinale veramente di successo", tra i diversi Paesi europei, ad esempio, "siamo andati meglio della Germania", ha aggiunto. "Mediamente le coperture sono piuttosto elevate, ci avviciniamo al 90% di persone" che hanno fatto "la prima dose".
Il virus in Sicilia
Sono 301 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore nell'isola a fronte di 21.104 tamponi processati in Sicilia.
Ieri i nuovi positivi erano 466.
L'incidenza scende al 1,4% ieri era all'1,9%.
L'isola è al nono posto per contagi, al primo c'è la Lombardia con 823 casi, al secondo posto il Lazio con 807 casi, al terzo posto il Veneto con 773 casi, al quarto la Campania con 767 casi, al quinto l'Emilia Romagna, con 561 casi, al sesto la Toscana con 459 casi, al settimo Friuli Venezia Giulia con 409 casi, all'ottavo caso il Piemonte con 391 casi.
Gli attuali positivi sono 7.572 con un decremento di 67 casi. I guariti sono 364 mentre si registrano altre 4 vittime, che portano il totale dei decessi a 7.046.
Sul fronte ospedaliero sono adesso 367 ricoverati, con 17 ricoverati in più rispetto a ieri in terapia intensiva sono 43 con quattro casi in più rispetto a ieri .
Sul fronte del contagio nelle singole province: Palermo con 27 casi, Catania 134, Messina 7, Siracusa 52, Ragusa 11, Trapani 26, Caltanissetta 18, Agrigento 20, Enna, 6.