Molto timidamente Trenitalia ci prova anche in Sicilia con treni un po’ più veloci, non si può parlare, infatti, di alta velocità se non si hanno condizioni di binari e mezzi che permettano di superare la velocità di 250 km/h.
Il 20 ottobre scorso è stato presentato a Catania il Frecciabianca che metterà in collegamento – doveva partire entro fine ottobre - Palermo con Catania e Messina con fermate intermedie a Caltanissetta ed Enna e poi a destinazione le coincidenze con le navi BluFerries e il Frecciarossa per Milano, con la possibilità di acquistare un biglietto unico integrato.
Il debutto, come detto, per il nuovo convoglio era fissato a fine mese, ovviamente quando prenderà il via, sarà quasi per intero a binario unico. In Sicilia solo 223 chilometri di ferrovia sono a doppio binario. La programmazione a lungo termine prevede, con la "cura del ferro" solo nel 2026, la realizzazione della tratta Palermo-Catania in due ore.
Sono otto le carrozze marchiate Frecciabianca che lo scorso settembre sono sbarcate sull’Isola, a Messina assieme ad una locomotiva E464. Entro fine ottobre doveva concretizzarsi una “mini rivoluzione” per i trasporti pubblici ferroviari dell’Isola, ma la velocità non è proprio delle Ferrovia in Sicilia e allora si deve ancora attendere. Il Frecciabianca per la Sicilia è una vera scommessa per Trenitalia, sarà un servizio “a mercato”, si finanzierà, come tutte le altre Frecce italiane, con i biglietti staccati e senza alcun contributo statale o regionale come invece avviene per InterCity e treni regionali.
I prezzi e le tratte - Con Frecciabianca abbinato poi al Frecciarossa, da Caltanissetta si potrà arrivare a Roma Termini in otto ore e mezza, da Catania in sette ore e mezza. Palermo manterrà gli stessi tempi di percorrenza degli InterCity ma naturalmente con livelli di servizio superiori. I prezzi saranno adeguati agli altri Frecciabianca italiani da Palermo a Messina costerà circa 60 euro in seconda classe e 80 in prima classe. Per Milano si dovrà aggiungere il normale biglietto del Frecciarossa che ha un ampio range di prezzi, dai 154 euro del posto standard ai 294 dell’executive. Per Roma si va da 86 a 224 euro. Sugli orari ancora nessuna notizia ufficiale, ma la partenza da Palermo dovrà avvenire nelle prime ore del mattino per assicurare le coincidenze con il Frecciarossa della tarda mattinata dalla Calabria. Il nuovo Frecciabianca sarà solo la prima di una serie di novità che coinvolgeranno, a partire dal prossimo anno, anche gli InterCity.
Il notturno Agrigento Roma - Dal giugno 2022 dovrebbe essere ripristinato, dopo dodici anni, il treno notturno da Agrigento per Roma. Allo studio anche un altro InterCity che da Palermo farà fermate a Caltanissetta, Enna, Catania, Messina per poi proseguire verso Roma. In più il ministero delle Infrastrutture ha stanziato sei milioni di euro per installare le batterie nei 16 locomotori degli InterCity per rendere più veloce il traghettamento, evitando le locomotive di manovra diesel. Ma la sfida su cui al momento si puntano i riflettori rimane quella del primo Frecciabianca siciliano.
Rete ferroviaria tra le più lente - Il Frecciabianca, quando entrerà in funzione, sarà il primo segnale di cambiamento di una rete ferroviaria che rimane agli ultimi posti nella classifica nazionale. Da Trapani a Siracusa ci vogliono sempre dieci ore, lo stesso tempo che si impiega per andare da Torino a Parigi. Palermo Siracusa, viene percorsa in quattro ore e mezza, il tempo di un Napoli – Milano. Dati significativi dell’arretratezza delle ferrovie siciliane, con il doppio binario che copre appena il 15 per cento della rete e il 46 per cento dei 1.490 chilometri di strade ferrate non è nemmeno elettrificato. Dal 2026 si dovrebbero vedere i primi benefici degli 8,7 miliardi che saranno spesi solo per la Palermo-Messina-Catania.
Pendolaria, il report di Legambiente - Soltanto 223 chilometri sono a doppio binario e il resto, ben 1.267 chilometri, l’85 per cento, a binario semplice. Sono 1.146, secondo l’ultimo dato di Rete ferroviaria italiana. La Puglia ad esempio ha 929 chilometri con doppio binario e 613 a binario semplice, la la Campania 736 a doppio binario e 647 chilometri a binario unico. Per quanto riguarda l’elettrificazione c’è l’altro dato che faimpressione solo 700 chilometri, cioè la metà dell’intera rete è elettrificata.
La "cura del ferro e il 2026... - Il progetto della “cura del ferro” prevede che entro il 2026 grazie anche ai fondi del Pnrr il completamento della Palermo-Catania-Messina, il bypass di Augusta, l’elettrificazione della Palermo-Trapani via Milo, la Palermo-Agrigento-Porto Empedocle e anche il collegamento con l’aeroporto di Trapani Birgi.
"Vedremo molti risultati entro il 2026 — dice Filippo Palazzo, nominato commissario per la linea fra le tre principali città siciliane che vale 8,7 miliardi di euro — il Pnrr finanzia per la Sicilia circa 400 milioni e sblocca un altro miliardo, i poteri commissariali ci consentiranno di dimezzare i tempi delle autorizzazioni». L’obiettivo è guadagnare, entro il 2026, 45 minuti, da tre ore a due ore e un quarto per la Palermo-Catania e arrivare a 120 minuti tondi di viaggio entro il 2030. «Non possiamo certo chiamarla alta velocità e lo diciamo da più di dieci anni — dice Giosuè Malaponti, del Comitato pendolari siciliani — per quella servono almeno 250 chilometri orari». Poche corse ma treni nuovi Di sicuro la Sicilia non è ancora una regione per viaggiatori in treno.
Secondo “Pendolaria”, nel 2019 le corse dei treni regionali erano 493 in Sicilia e 2.300 in Lombardia, una differenza di 4,6 volte anche se il Nord ha il doppio della popolazione. E lo testimoniano anche i dati degli utenti: prima del Covid, in Sicilia si muovevano col treno 47mila persone al giorno, aumentate del 6 per cento rispetto al 2011. I passeggeri pugliesi sono 150mila e i campani 261mila. Anche se l’estate scorsa 340mila persone, soprattutto turisti, nei weekend di luglio e agosto hanno viaggiato col treno in Sicilia. «A Trenitalia abbiamo chiesto di sistemare le coincidenze fra i treni in arrivo da Palermo a Messina e quelli che scendono verso Siracusa — dice ancora Malaponti — ma anche gli orari del servizio nei giorni festivi per gli abbonati». Il grande risultato però arriva dalla flotta: con i 43 nuovi treni “pop” l’età media dei convogli è passata a 7,6 anni dai 24 anni del 2017.