La Procura della Repubblica di Sciacca ha chiesto al Gip del Tribunale l’archiviazione per il dirigente medico Tiziana Catalano, accusata di epidemia colposa.
I fatti risalgono allo scorso marzo 2020, all’inizio dell’emergenza sanitaria del Coronavirus. Le indagini avviate per il “focolaio” scoppiato all’interno dell’ospedale “Giovanni Paolo II”, non hanno riscontrato comportamenti da consolidare l’ipotesi di reato da parte della donna.
Sciacca, nei primi giorni della pandemia, fu una delle città agrigentine tra le più colpite dal virus, e la dottoressa contrasse l’infezione, e venne trasferita al reparto “Malattie infettive” dell’ospedale “Sant’Elia” di Caltanissetta. Dopo tre settimane di ricovero, fortunatamente, guarì dal Covid. Le indagini hanno accertato che la condotta della dottoressa non incise su due pazienti ricoverati al presidio ospedaliero saccense e deceduti nei giorni successivi a causa dell’infezione. Erano stati i familiari di queste vittime a presentare l'esposto.