Trapani: l'omicidio di Cristian Favara. Le violenze e le richieste di aiuto di Vanda Grignani
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Una relazione malata, violenta, fatta di litigi continui, ma anche una storia di tossicodipendenza, di solitudine, sofferenza e di richieste d’aiuto.
C’è tutto questo alla base dell’omicidio del 45enne pregiudicato trapanese Cristian Favara, avvenuto sabato notte per mano della compagna, la marsalese, Vanda Grignani che ha ucciso l’uomo con un fendente al petto sferrato con un coltello da cucina (potete leggere qui). Gli inquirenti stanno valutando tutto questo per capire il reale movente del delitto.
Favara stava scontando una condanna per omicidio colposo e traffico di stupefacenti. Era ritenuto colpevole di aver ceduto una dose letale di droga alla giovane, Roberta Oresti, morta di overdose a 24 anni.
Delitto annunciato sui social - Vanda Grignani qualche ora prima del delitto scrive due post che in primo momento appaiono come un volerla fare finita con la vita, e solo dopo l’omicidio i suoi post appaiono quasi come inequivocabili. Alle 23:36 scrive: "sono sola, mi manca la mia famiglia, questo essere mi ha portato all'esasperazione, stasera farò qualcosa che non avrei mai pensato di fare". Due minuti dopo scrive: “Ho chiesto aiuto, questo mi ha distrutto, polizia e carabinieri difendono lui. Va bene, ho perso tutto, sono stanca, ho perso tutti, non ho più niente da perdere, perdonatemi”.
Diverse richieste di aiuto - Era una donna sola Vanda, proprio a causa di quella relazione si era allontanata dalla famiglia e questo la faceva stare male. Il rapporto con il Favara era ormai ossessivo. Lo conferma l’avvocato Diego Tranchida: "Durante l’interrogatorio con il PM, la donna ha evidenziato che negli ultimi giorni la relazione con il Favara era diventata sempre più difficile tanto da essere costretta a chiedere più volte aiuto anche alle forze dell'ordine. Lo ha fatto per ben sette volte. "Ormai la mia vita era diventata impossibile". E' il racconto di Vanda Grignani. Cristian Favara era violento, le alzava le mani sempre più spesso. E’ quello che la donna ha detto, durante l'interrogatorio di garanzia al carcere Pagliarelli di Palermo, davanti al sostituto procuratore Eleonora Sciorella.
Nei primi momenti Vanda Grignani è scambiata per la vittima dell'omicidio - E proprio a causa di quelle violenze subite dalla Grignani, che la stessa avrebbe denunciato alle forze dell’ordine, tra gli amici e i parenti della donna che sapevano - quando si diffonde la voce dell’omicidio avvenuto in via Avellone, in un appartamento alle spalle della Cattedrale San Lorenzo - subito si pensa che la vittima sia proprio Vanda.
Sono diversi, infatti, i messaggi e i commenti sul suo profilo facebook di persone che pensano che la vittima dell’omicidio sia Vanda Grignani e non il compagno. Roberto scrive: “Riposa in pace Vanda spero che adesso lassù ritrovi la serenità che ti mancava”; “La verità mia cugina non c'è più», scrive, invece, un parente; «Inaccettabile, Vanda mi ha chiamata ieri non vedevo l’ora che scendevo e dove devo venire a trovarti adesso non ci posso credere"», scrive un'altra donna; «Non ci posso credere non ho parole amica mia rip in pace, piccola Vanda resterai sempre nel mio cuore», il commento di un’altra donna. La realtà, è invece un'altra, la vittima è Cristian e Vanda l’assassina.
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