Lo stato di emergenza per il Covid molto probabilmente non si concluderà con la fine dell’anno.
E’ intenzione del governo, infatti, prorogarlo al marzo 2022. E con esso anche l’obbligo del Green Pass, entrambi in scadenza al 31 dicembre 2021. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha ribadito che il certificato verde «ci consente di tenere aperti tutti i luoghi della socializzazione, della cultura, i ristoranti, le scuole e le università: in un quadro epidemiologico diverso, faremo naturalmente tutte le valutazioni necessarie». Mentre per lo Stato di emergenza l’ipotesi al momento è una proroga fino a marzo 2022.
Il green pass, in questi ultimi mesi, ha accelerato la campagna vaccinale e in vista della possibile terza dose ecco che potrebbe continuare ad essere uno strumento che inviti la popolazione a sottoporsi alle somministrazioni.
Sul green pass, in realtà, l’altra ipotesi sarebbe quella di prorogarlo fino a giugno 2022, indipendentemente dalla proroga dello stato di emergenza.
La proroga di stato d’emergenza e green pass è praticamente una scelta obbligata per il governo. La durata dello stato di emergenza nazionale, come previsto dall’articolo 24 del decreto legislativo 1/2008, non può superare i 12 mesi ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi. A meno di interventi legislativi sarebbe possibile estenderlo solo fino al 31 gennaio 2022.
Per il governo è necessario estenderlo, vista la recrudescenza del virus, e vista la campagna vaccinale con terza dose ancora in corso.
Cambiano le regole a scuola
Cambiano le regole a scuola se ci sono casi di Covid19 in classe.
Niente quarantena se c'è un solo positivo in classe, tutti a casa dai tre in su.
In questi giorni dovrebbero entrare in vigore le nuove indicazioni per gestire i contagi a scuola, dopo una gestazione molto lunga e frutto delle trattative tra Istituto superiore di sanità, Regioni, ministeri di Salute e Istruzione.
Il testo è all'ottava bozza, e sembra essere quella definitiva. Ecco cosa prevede.
Intanto sarà il dirigente scolastico a sospendere “in via eccezionale ed urgente” temporaneamente le lezioni e avviare le misure del protocollo se le Asl non riescono ad intervenire per tempo. I destinatari sono gli insegnanti e le famiglie degli alunni che sono stati a contatto con il caso confermato 48 ore prima dei sintomi o dell'esecuzione del test (se il caso è asintomatico).
Se c'è un solo positivo in classe (studente o docente) i compagni devono fare il tampone il prima possibile, e rientrano subito in classe se il risultato è negativo. Quindi niente quarantena. Ma dopo 5 giorni fanno un altro test. Per i docenti che hanno fatto lezione in una classe con un positivo le cose sono diverse: Se sono vaccinati fanno il test e restano a scuola, se non lo sono vanno in quarantena per 10 giorni anche se il primo test è negativo. Rientrano se il nuovo tampone dà il via libera.
Con due casi in classe, gli alunni vaccinati o negativizzati negli ultimi 6 mesi proseguono la sorveglianza con i due test, a zero e cinque giorni. Quelli non vaccinati invece vanno in quarantena 10 giorni anche se negativi al primo esame. Per i docenti si procede allo stesso modo (come già succedeva per un solo caso). Ovviamente alle elementari e in prima media, cioè le scuole frequentate dagli under 12 che non possono essere vaccinati, vanno tutti a casa 10 giorni.
Con tre casi si torna in Dad. Alunni e docenti che hanno svolto attività in presenza, dopo aver fatto il primo tampone, anche se negativo, vanno in quarantena. L'isolamento dura 7 giorni per i vaccinati e 10 per i non vaccinati.
I casi raddoppiano in tre settimane
I casi di Covid-19 stanno raddoppiando in Italia a intervalli di circa tre settimane, con una crescita esponenziale che procede lentamente, con un ritmo confrontabile a quello che si registrava tra la fine di settembre e i primi di ottobre 2020.
Lo indicano le analisi del fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook "Coronavirus-Dati e analisi scientifiche'.
"Se guardiamo al numero dei casi di Covid registrati in Italia ogni settimana, osserviamo - dice Sestili - un aumento medio di 1,35 al giorno. Vale a dire che i casi aumentano in media ogni giorno di 1,35 rispetto ai sette giorni precedenti. Questo significa un aumento giornaliero del 35% dei casi rispetto a quelli rilevati sette giorni prima". Il fisico osserva quindi che il "tempo di raddoppio è di circa tre settimane, confrontabile con quello che si registrava fra settembre e ottobre 2020. E' perciò in corso - rileva - una crescita esponenziale, ancora abbastanza lenta.
I dati siciliani
Sono 295 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 7.004 tamponi processati.
Domenica i nuovi positivi erano 301.
L'incidenza sale al 4,2% ieri era al 2,7%. L'isola è al quinto posto per contagi tra le regioni, al primo c'è il Lazio con 445 casi.
Gli attuali positivi sono 7.384 con un aumento di 187 casi.
I guariti sono 106 mentre si registrano altre 2 vittime, che portano il totale dei decessi a 7.019.
Sul fronte ospedaliero sono adesso 336 ricoverati, 15 in più rispetto a domenica mentre in terapia intensiva sono 36, tre in più rispetto a ieri.
Sul fronte del contagio nelle singole province Palermo con 19 casi, Catania 111, Messina 55, Siracusa 70, Ragusa 4, Trapani 7, Caltanissetta 26, Agrigento 2, Enna, 1.
Il virus in Italia
Sono 2.818 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, ieri erano stati 4.526.
Sono invece 20 le vittime in un giorno (ieri 26).
Sono 364 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia, 22 in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite.
Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute sono 33 (ieri 17). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 2.863, ovvero 109 in più rispetto a ieri.
Sono 146.725 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 350.170. Il tasso di positività è all'1,9% in aumento rispetto all'1,3% di ieri.